martedì 4 dicembre 2012

VINCE BERSANI; TORNA BERLUSCONI?

Il nostro paese è soffocato da un'aria mefitica. Bersani alla fine ha vinto e con lui sembra uscire dal letargo la vecchia politica, proprio quella che il giovane Renzi voleva rottamare.Già, perché la conferma dell'ex Presidente della Regione Emilia Romagna fa presagire un altro ritorno: quello del Cavaliere di Arcore, vuoi alla guida del Pdl vuoi di un altro partito. E con la loro ricomparsa, tornano gli appelli a Casini, ai moderati, ai cattolici etc. perché si formi un governo di larghe intese.
Insomma, passano i governi tecnici, i professori e i fenomeni da baraccone alla Di Pietro e Grillo, ma i vecchi marpioni della politica restano e, con essi, gli sterili teatrini. Stiamo tornando, dritti dritti, alla situazione che ha preceduto il governo Monti; proprio quella che - dicono - abbia causato la crisi per cui è stato necessario imporre il bocconiano e la sua squadra di affamatori. Un cane che si morde la coda, con l'unica eccezione che a compiere l'ennesimo disastro sarà, probabilmente, Bersani e non Berlusconi. E c'è da scommettere che col curato emiliano le banche e le lobby continueranno ad essere la mano oscura che comanda l'economia; i precari resteranno precari, i disoccupati, appunto, disoccupati e i salari faranno ugualmente schifo; la scuola e la ricerca non avranno spinte né sostegno; gli imprenditori non risolleveranno il capo, chino a causa del peso delle tasse; le famiglie annegheranno ugualmente nei rincari e nelle difficoltà quotidiane. Attenti, però: stavolta si farà tutto con "rigore e sobrietà", senza nemmeno una mignotta, una barzelletta o un commento maligno sul culone della Merkel. Ah, che bel cambiamento!

Roberto Marzola.

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