"Giornata della Memoria", dedicata alle vittime dell'Olocausto. La maggior parte dell'opinione pubblica e dei media sposterà indietro le lancette dell'orologio, per riportarsi alla metà degli anni '40, vale a dire quando si scoprirono, (o si finse di scoprire...), i 6 milioni di morti della Shoah. Sarà l'occasione per ricordare che "Israele è un popolo che ha tanto sofferto" e che è "un popolo amico"; verranno proiettati in tutta Europa documentari, foto e film sul tema; si ripeteranno i soliti sermoni sugli "orrori e sulle tragedie del passato". Quest'anno, però, ci potrebbe essere un elemento di novità. Dopo la dichiarazione di guerra firmata da Riccardo Pacifici, che si è detto non più disposto a tollerare attacchi alla comunità ebraica, (ci piacerebbe sapere quali!), sembra partita la caccia al revisionista o, se preferite, al negazionista. In molti, infatti, puntano il dito contro quel manipolo di studiosi che si dice per niente affatto convinto di certe pagine della storia dell'Olocausto e che vuole approfondirle. Praticamente, un nuovo veto alla scienza, proprio come ai tempi della peggior Inquisizione; se vogliamo, anche un nuovo dogma, che nessuno si deve sognare di discutere, criticare, studiare e approfondire, a meno che non si voglia incorrere in sanzioni penali create ad hoc (da tempo, anche in Italia, si parla dell'opportunità di introdurre uno specifico "reato di negazionismo"). Mi domando solo quando è che saranno ripristinate le censure, le abiure pubbliche e i roghi per gli eretici e le streghe...

Peace Reporter rende noto che "le guerre tra Israele e i paesi arabi confinanti, del 1948 al 1973, hanno causato la morte di circa 100mila persone. La prima Intifada, dal 1987 al 1992, ha causato la morte di 2 mila persone, in massima parte palestinesi. Dall'inizio della seconda Intifada (settembre 2000) al 20 giugno 2007, hanno perso la vita 4626 palestinesi e 1050 israeliani. Almeno 214 palestinesi sono morti negli scontri tra le milizie di Hamas e Fatah. Il bilancio provvisorio della guerra nella Striscia di Gaza del dicembre 2008/gennaio 2009 è di quasi 800 palestinesi morti, quasi metà dei quali civli, e 11 vittime israeliane ". Io, più modestamente, aggiungo che tutto questo è avvenuto nella più totale indifferenza da parte degli organismi internazionali che, anzi, hanno più volte preso le difese di Israele, foraggiato, monetariamente e militarmente, dagli U.S.A. e dal codazzo dei loro servitori.
Direi che si tratta di una situazione, di fatti e di numeri che non abbisognano di particolari commenti. Crimini di una tale efferatezza, (e per giunta impuniti!), dovrebbero commentarsi da soli. Ritengo opportuno solo ricordare le parole di José Saramago, che sembra aver capito ben prima di me il legame tra Shoah ed Olocausto palestinese. Il premio Nobel, non molti anni fa, disse: "gli ebrei non meritano più comprensione per le sofferenze patite durante l'Olocausto. Vivere nell'ombra dell'Olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni".
Un'affermazione molto forte, (che infatti gli è costata più di un'accusa di antisemitismo), che tuttavia mi sento di condividere in pieno. Siano gli israeliani i primi ad imparare la lezione che viene dalla Shoah. Depongano le armi una volta per tutte e denuncino loro stessi i crimini di guerra davanti ai Tribunali internazionali. Restituiscano le terre indebitamente occupate al popolo palestinese, loro legittimo proprietario. La piantino con il loro vittimismo. Accettino la pacifica convivenza oppure se ne vadano da quelle zone, cercando altrove la "terra promesa". Infine, accettino anche la sfida lanciata dal revisionismo perché, francamente, credo che nessuno sia più disposto a credere all'esistenza di "un popolo eletto" e a tollerare i loro capricci. A parte loro, ovviamente.
Roberto Marzola.
La tentazione di trascendere è forte, dirò semplicemente che sono stanco di sentir parlare del dogma shoah; quand'anche ci fossero stati 6 milioni di vittime perchè non si parla mai dei 9 milioni di morti ukraini dei primi anni '30 spinti addirittura a mangiarsi tra di loro?
RispondiEliminaSi ma che palle con questa giornata della memoria! Quanto lavaggio del cervello. Non sarebbe meglio dedicare una GIORNATA ALLA VITA, a noi; L'essere umano??
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo! Aggiungo: il ricordo deve aiutare la memoria; ma la memoria serve a capire il presente e a progettare il futuro. Altrimenti che ce ne facciamo?
EliminaE che dire delle Bombe Atomiche usate dai "buoni" contro civili INERMI?? CRIMINALI!
RispondiEliminaAltro che Norimberga per loro!!!
Loro non pagheranno mai. Purtroppo!
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