BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 30 marzo 2011

LETTERA APERTA AD UN IMMIGRATO

Caro immigrato,
sei giunto in Italia, dopo aver attraversato il Mediterraneo. Hai affrontato questo lungo viaggio tra mille traversie e perigli.  Hai speso cifre iperboliche e  abbandonato la tua terra ed  i tuoi cari. Hai messo la tua vita nelle mani di figuri tutt’altro che raccomandabili,che ti hanno imbarcato su una carretta del mare. Scappi da una situazione difficile, spesso drammatica, spinto dalla fame, dalla disoccupazione, dai disordini e dalla guerra. 
Adesso sei giunto in Italia, nel mio Paese, a casa mia. Magari speri di trovare la terra promessa, la realizzazione dei tuoi sogni o semplicemente sei di passaggio, in attesa di raggiungere altri stati.
Chiunque tu sia, da dovunque tu venga e qualsiasi cosa tu abbia vissuto sulla tua pelle o tu stia cercando, sappi una cosa: sei ospite a casa mia e non dimenticarlo mai, neanche per un semplice istante!
Io, come tutti gli altri italiani miei compatrioti e miei fratelli, ho una storia, una tradizione, delle usanze, dei valori e delle abitudini che devi rispettare non appena poggi piede nella mia terra. Una volta sceso da quell’infausta imbarcazione, la tua tragedia umana conosce una sorte diversa, magari migliore; ma in quello stesso istante cominciano le mie difficoltà, le difficoltà di tutti gli italiani. Voglio parlarti a nome di tanti italiani, (di tutti, purtroppo, è impossibile). Non sappiamo chi tu sia, né cosa tu stia cercando esattamente. Stai invadendo la nostra terra e forse non te ne rendi conto. Stiamo facendo quanto possibile per aiutarti; anzi stiamo già facendo molto di più di quanto sarebbe nelle nostre possibilità. Questo è un Paese martoriato: nessuna unità nazionale, politici e magistrati corrotti e fannulloni, disoccupazione, ammortizzatori sociali che funzionano poco e male, criminalità e mafia, enorme debito pubblico, patrimoni storico-artistici che crollano ed altri che rischiano di affondare, istruzione fallimentare, banche che comandano, sindacati rossi che siedono insieme al padrone …
E tu cosa fai?
Vieni a bussare alla nostra porta. Cerchiamo di aprirti e di aiutarti come meglio possiamo. Ma a te non basta: vuoi tutto e subito. Così quando non ti apriamo, cerchi di sfondare l’uscio. Quando ti diamo un riparo, modesto sì, ma che risponda a standard minimi di vivibilità, ti lamenti e dici che non è abbastanza. Proviamo a sfamarti; non ti basta quanto ti diamo e vai a rubare in casa di chi ti accoglie, invece di chiedere educatamente ciò di cui hai bisogno. Sappi che in condizioni simili versano tanti italiani, vittime delle catastrofi naturali e non solo. Ancora: bivacchi a frotte con i tuoi compagni di disavventure nelle nostre strade, nelle nostre piazze, nei nostri giardini e sulle nostre spiagge senza porti minimamente il problema se tutto questo possa provocare una qualche forma di paura o di insicurezza in tutti noi. Ti sorprendi anche che la gente del posto, stanca di questa babilonia e della casba che hai portato, cerchi di tutelarsi da sola, viste le difficoltà che incontrano i nostri rappresentanti istituzionali. Ci dici anche che siamo razzisti…
Ma ti rendi conto di tutto questo? Riesci a comprendere che siamo da soli nell'affrontare questa emergenza? Capisci che l’Italia deve fronteggiare da sola le conseguenze di una guerra che altri hanno mosso al tuo paese d’origine?
Non è colpa tua, certo.  Quella,come al solito,è dei fanatici dell’integrazione forzata, del multiculturalismo a tutti i costi e di altre balle del genere.
Tu però puoi fare tanto per aiutarci, con molto poco. Inizia a rispettare la nostra terra e le nostre leggi. China il capo di fronte alle nostre usanze, alla nostra storia e alla nostra tradizione. Porta un sacro rispetto per il nostro modo di vivere e di pensare. Comincia a collaborare con le forze dell’ordine. Smetti di scappare dai centri di accoglienza e di andare a rubare nelle case. Sii tu il primo a denunciare chi tra i tuoi compagni si macchia di questi atti. Ringrazia per ciò che ti viene dato, anziché lamentarti per ciò che non hai. Comprendi che l’Italia non può essere la terra di tutti e per tutti, perché proprio non possiamo permettercelo. E tieni presente che qualsiasi cosa possa capitarti da queste parti, non è neanche lontanamente paragonabile a ciò che potrebbe accadere dalle tue.
Se condividi e comprendi tutto questo, allora comportati di conseguenza.
Se, invece, ti risulta di difficile comprensione o semplicemente ostile, allora sei libero di raccogliere le tue cose e di andartene. Non ti ho cercato io, né lo farò mai. Fallo anche in fretta, prima di provocare definitivamente una lotta che nessuno di noi vorrebbe, ma dalla quale non possiamo esimerci,se necessaria. Hai le tue disgrazie e nessuno ti manca di rispetto; ma non puoi pretendere di anteporle alla nostra autoconservazione.

R.M.

P.S. Già che ci sei, vedi se riesci a farmi un favore: non è che riesci a portarti via pacifisti, ipocriti benpensanti, vecchi comunisti, massoni repubblicani, membri dei centri sociali e compagnia bella? Anzi, se riesci a portare via quelli, puoi restare al loro posto...

1 commento:

  1. Il capitalismo crea ogni giorno nuovi schiavi e nuovi illusi.
    I media imbottiscono di cazzate i malcapitati che vengono in Italia credendo di trovare benessere e prosperità e invece trovano disoccupazione e gente che è incazzata nera perchè non c'è posto per loro!
    L'Italia agli Italiani!

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