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Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
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Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


sabato 18 giugno 2011

MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE L’IMMIGRAZIONE SALVERA’ L’ITALIA?

Torno su un tema che mi sta particolarmente a cuore: l’immigrazione.  Infatti, è tornato alla ribalta dopo le vittorie riportate dal centro-sinistra, i cui esponenti hanno più volte fatto intendere di essere più sensibili alle condizioni degli extra-comunitari che non a quelle degli italiani e del loro Paese. E’ quella che io ormai chiamo  l’eresia dell’accoglienza ad oltranza e dell’integrazione a tutti i costi. Dicono che assicurerà un futuro all’Italia; invece, per me , (e per fortuna per molti altri!), è una balla clamorosa.
Voglio sottoporvi un’osservazione del fenomeno molto  particolare, su cui raramente si riflette e che di certo non viene propagandata dai mezzi di “distrazione di massa”.
L’assunto di partenza è che l’Italia ha un andamento demografico preciso, stravolto dall’arrivo degli immigrati, notoriamente più propensi a fare figli per tutta una serie di motivi, in primis di natura entico-culturale. Dunque, la presenza di immigrati comporta un  "innaturale" aumento di popolazione. Ed è proprio questo il problema di fondo. Lo dimostrano impietosamente gli studi di Vilfredo Pareto, economista, sociologo e scienziato vissuto a cavallo tra 1800 e 1900, il quale elaborò una teoria precisa, che inizia a mostrarsi in tutta la sua tremenda realtà: la ricchezza di uno Stato è proporzionale al reddito e inversamente proporzionale alla popolazione. Quindi, di fronte alle sempre crescenti ondate migratorie, o produciamo tutti di più, mettendo a dura prova le risorse del nostro Paese, (grandi ma di certo non infinite), e con buona pace di tutte le garanzie per il lavoratore, (naturalmente incompatibili con alti ritmi produttivi), oppure ci mettiamo in testa di essere tutti più poveri. Tertium non datur.
Ora, gli italiani non sembrano molto propensi ad accettare un carico di lavoro maggiore: è un dato che è sotto gli occhi di tutti. E’ singolare poi notare che sono proprio le forze più attaccate al modello di società multiculturale a denunciare condizioni di lavoro sempre più dure per il lavoratore, che quest’ultimo non deve tollerare e contro le quali dovrebbe ribellarsi. In compenso però dicono che la società debba andare sempre a crescere, anche e soprattutto grazie all'incremento della popolazione immigrata. Quando si dice: l’ironia della sorte! Oppure, se preferite : volere la botte piena e la moglie ubriaca!
Così come è un dato sotto gli occhi di tutti che siamo tutti più poveri. Lo dicono le fonti internazionali: dall’Eurispes a Moody’s. Vedere per credere.
Eccola qui, dunque, la prova del nove: tassi sempre crescenti di immigrazione nel nostro Paese comportano, tra le altre cose, tassi sempre più crescenti di povertà diffusa.  Quod erat demonstrandum.
E non è un problema di questo o quel governo. Non fatevi prendere in giro da chi è sempre lì pronto a scaricare tutta la responsabilità della situazione odierna sulla singola persona fisica o sul singolo partito . Vedrete che qualunque governo verrà, la situazione resterà pressoché invariata, e perché le carenze sono strutturali e perché è il disegno progressista pro-integrazione ad essere completamente traballante, in quanto privo di basi logico-scientifiche, soppiantate da un generale senso di buonismo.
Cosa ci si poteva aspettare del resto? Se l’osservazione scientifica suggerisce che ogni Paese, per aver un ottimale tasso di benessere, deve avere innanzitutto un rapporto ottimale tra estensione del territorio e popolazione, (come ad esempio i Paesi scandinavi), non ci si deve meravigliare se, in virtù dell’eresia progressista e multiculturalista, stiamo andando verso una situazione di degrado senza fine, in cui dovremmo produrre sempre di più e con molto meno. Stiamo andando contro natura e contro tutte le scienze per l’ennesima volta: questo è il solo risultato possibile, se non vi sarà un repentino cambio di vista. Mi domando solo a  chi giovi tutto questo. Anche se, a ben pensarci, credo di saperlo già…


Roberto Marzola.

2 commenti:

  1. MI VIENE DA DIRE UNA COSA SCONTATA L'ITALIA AGLI ITALIANI... MATTEO

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  2. Questo articolo di Roberto è molto interessante e punta l'attenzione su un fattore meno spettacolare, magari, della criminalità, ma sul quale i più lungimiranti devono riflettere. Effettivamente l'Italia è già uno degli stati con maggiore densità di popolazione in Europa. Punto secondo: paradossalmente gli unici a discriminare pubblicamente gli immigrati e gli italiani contemporaneamente sono i sostenitori dell'immigrazione. Questo perché dicendo "vengano i forestieri a prendere stipendi che gli italiani non accettano" gli prospettano un orizzonte di sfruttamento, sofferenza e povertà. Secondo, delegittimano l'italiano che chiede una maggiore giustizia sociale.
    Detto questo devo dire, ad onor del vero, che purtroppo l'italiano che si trova a proprie spese schiacciato in questo mortale ingranaggio non capisce che all'origine di ciò c'è un apparato di finanzieri, azionisti,grandi azionisti, clientelismi, etc... (insomma, veri padroni) che ci strozzano e non capendo ciò si creano una serie di conflitti tra strati bassi della filiera (ad ex. operai contro piccoli artigiani, oppure lavoratori terrieri contro piccoli proprietari terrieri) alimentati spesso dai sindacati e che altro non sono che un dissipamento di energie in una guerra intestina tra poveri anziché puntare dritto alla testa della piovra. Ma questo il 95% della popolazione, non so perché, è lungi dal capirlo.
    Horus

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