BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


giovedì 21 luglio 2011

INTERROMPETE LA “BEATIFICAZIONE” DI CARLO GIULIANI

Ieri, in occasione del decennale della morte, sono state diffuse le immagini delle ultime ore di vita di Carlo Giuliani, giovane manifestante ucciso accidentalmente durante il G8 di Genova. Sottolineo “accidentalmente” , perché la Corte Europea dei Diritti Umani il 24.03.2011 ha assolto sia l’Italia sia Placanica dall’accusa di aver responsabilità nella morte del ragazzo.
I video, rimasti fino ad ora inediti per il grande pubblico, ritraggono un ragazzo irrequieto, animoso e rissoso: ora viene immortalato  mentre rovescia un cassonetto per creare una barricata; ora mentre imbraccia una spranga di ferro e riversa tutta la sua ira contro le forze dell’ordine; ora mentre distrugge e danneggia. Insomma, un criminale in piega regola; un vandalo da quattro soldi.
Sia chiara una cosa: lo dico senza la minima volontà di offendere; il mio cuore è ricolmo di rispetto per un ragazzo defunto. Tuttavia, un’altra cosa non sopporto: che la morte, pur tragica, alteri la realtà e i giudizi su fatti e persone. Già, perché Carlo Giuliani sembra essere oggetto di una sorta di processo di “beatificazione”  civile, lungo 10 anni, posto in essere dalle forze di centro-sinistra. In molti ricorderanno la targa commemorativa in Parlamento, voluta dai membri di Rifondazione Comunista, e successivamente rimossa; un’altra targa è stata posta ieri a Genova sul luogo dell’accaduto, tra una marea di pugni chiusi, (giusto per riportare alla realtà chi insinua che tra questa gente possano nascondersi “nazifascisti al soldo della borghesia”), che reca una scritta: “piazza Carlo Giuliani, ragazzo”.
Non mi sta affatto bene. E’ vero che Carlo Giuliani è e resterà per sempre un ragazzo nella memoria; ma per me e per tanti rimarrà un ragazzo vittima, in primis, della sua follia e delle sue idee anarco-comuniste. Un ragazzo dei centri sociali che con la sua guerriglia urbana ha contribuito alla sua morte drammatica e a rovinare la vita della sua famiglia e del Placanica. Non voglio infierire e tralascio la voce “danni”.
Il fatto che sia deceduto non può e non deve cambiare ciò che è stato; un conto è onorare la memoria di un defunto, ben altro è elevare un delinquente di strada a martire di chissà cosa. Sono ben altri, infatti, i simboli della lotta allo Stato e, più in generale, al sistema. Così come sono altri i modi per condurre la lotta: non certo quelli, esecrabili e controproducenti, di chi scende per strada armato, distrugge, incendia e devasta. Bisogna volgere l’occhio a modelli di riferimento completamente diversi, rivoluzionari nel pensiero prima ancora che nell’agire quotidiano: bisogna imparare dagli Ezra Pound, dai Bobby Sands, dai Mishima e da tanti altri che non sto qui ad elencare per motivi di brevità.
Quindi, in conclusione, alle forze di centro-sinistra che vogliono cambiare ancora una volta la storia, iniziamo a rispondere coi fatti, con i video e con le testimonianze; alziamo un muro di profonda cultura; opponiamoci al loro tentativo di trasformare mere condotte violente in atti di ribellione e di lotta. Perché questo Paese ha bisogno di tutto tranne che di un’altra bugia. La verità è l’ultima speranza dell’Italia. Non dimentichiamolo.

Roberto Marzola

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