BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


giovedì 7 luglio 2011

L'INSEGNAMENTO DI RUTILIO SERMONTI

Ho avuto il piacere di conoscere non molte persone di reale valore in vita mia; anzi, persone che un tempo stimavo, mi hanno profondamente deluso nel corso degli anni. Le eccezioni in proposito sono state rare, specie in questo ultimo periodo. Una di queste, (oltre al compianto prof. Marco Pirina), è sicuramente Rutilio Sermonti.
Personaggio scomodo Rutilio Sermonti: una vita spesa al servizio dell’ideale fascista; arruolato volontariamente nella Repubblica Sociale Italiana; militante, spesso critico, del Movimento Sociale Italiano della prima ora, di Ordine Nuovo e della Fiamma Tricolore poi.
Non solo un uomo impegnato a livello politico-ideale, ma un vero e proprio intellettuale a tutto tondo: avvocato, brillante oratore, elegante scrittore, pittore e scultore di talento, preparatissimo zoologo e biologo. Eppure, malgrado il suo indiscutibile spessore culturale, viene sistematicamente ignorato dalla “cultura” ufficiale, bollato per il suo passato, che non ha mai rinnegato e mai rinnegherà.  Signori, questo è il moderno concetto di “democrazia”: se ti allinei sei dentro; se non ti allinei sei fuori.
Ma a Rutilio questo non è mai importato. E’ diventato l’emblema della coerenza, della fede e dell’abnegazione. Tutto, persino se stesso, pur di tenere alta la bandiera della sua vita, i suoi ideali. Niente e nessuno ha potuto fermarlo in vita sua. Ha sempre tirato dritto come un treno, combattendo i suoi nemici e detrattori su tutti i fronti, prima con il fucile, poi con la penna ed il pensiero.
L’ho rivisto ieri, ormai alle soglie dei 90 anni. E’ stata un’esperienza incredibile. La sua forza d’animo e la potenza delle sue idee mi sconvolgono ogni volta che lo vedo, che lo sento o che semplicemente lo leggo. Lo contraddistinguono anche una incredibile capacità di leggere la situazione politica dell’area, (di cui lamenta l’insensata frammentazione), e la sua lungimiranza, capace di far invidia a tanti politici, anzi politicanti, del giorno d’oggi. Un uomo d’altri tempi, di una consistenza diversa e molto più solida di quella di cui sono fatti gli uomini odierni, “fatto per seminare, non per raccogliere”, temo per lui.
Ha tanti progetti per il futuro, non solo suo, ma per tutto l’ambiente e, oserei dire, per tutta l’Italia. Ci ha lanciato, però, un chiaro monito: non ci sarà futuro senza unità d’intenti, se non si uniscono le forze per convogliarle in una sola direzione.  La frammentazione  è il più grosso successo del sistema, perché ghettizza persone e idee e, soprattutto, diminuisce la capacità di mettere in pratica quest’ultime.  Un insegnamento semplice e facilmente intuibile; eppure così difficile da mettere in pratica!
Ci ha proposto anche la soluzione: un ripensamento e una ri-valorizzazione dello strumento corporativo, l’unico in grado di superare la logica contrappositiva attuale, l’unico in grado di permetterci di remare tutti nella stessa direzione, per mettere la parola fine alla decadenza della nostra Patria.
Ha rivolto una domanda in maniera ossessiva a noi presenti : “vogliamo iniziare a lavorare tutti insieme?”.
Ed è questa domanda che io giro a Voi, per invitarVi a riflettere. Perché se lo dico io ha poco valore; ma se lo dice Rutilio la musica cambia.
Aspetto Vostre notizie.

Roberto Marzola.

4 commenti:

  1. Capisco Rutilio. Ha dedicato una vita per i suoi ideali e gli piange il cuore per non riuscire ancora a vedere unità nell'area. Io credo che l'ideale Fascista è talmente ampio (ed è bello per questo) che sarà difficile mettere tutti d'accordo e forse è giusto così. Ogni cosa al suo tempo. D'altra parte se consideriamo che personaggi come Muti, Balbo, Gentile, Marinetti, D'Annunzio, Pirandello, e poi Pound, Tolkien, etc.... erano di matrici che in alcuni addentellati erano perfino opposte possiamo capire che l'eterogeneità non può non esserci. Però parlando di spirito corporativo credo che Rutilio abbia ancora una volta dato a noi un preziosissimo insegnamento e in termini più pratici, soluzione. E io lo interpreto elementarmente: è giusto che ognuno conservi la propria matrice, ma ricordiamoci che la proveniamo dallo stesso big-bang e che i nemici sono comuni. Non facciamoci del male da soli con una incomunicabilità ostinata. Poi passo passo......potremmo diventare sempre più compatti.

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  2. Non si possono aggiungere altre parole a quelle di Rutilio...Divisi non si incide in nessun modo sulla politica,sul mercato,sulla forma mentis delle persone più assuefatte...ho sempre inseguito l'unità dell'area e le parole che ieri io e Roberto abbiamo per l'ennesima volta da Rutilio mi spronano a non arrendermi!
    Matteo

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  3. ma è corretto 'politically SCORRECT' ??

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