BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 7 settembre 2011

IN GERMANIA IL NEONAZISMO E’ “ESPRESSIONE DI LIBERTA’ DI PENSIERO”. E NON SOLO.

Il titolo di questo articolo non è uno scherzo, ma quanto ha detto la Corte di Stato in Germania a seguito della campagna elettorale promossa dal Partito Nazionaldemocratico tedesco, (NPD), in vista delle elezioni di domenica scorsa.
Si tratta di alcuni manifesti che lasciano davvero poco spazio all’immaginazione. In uno, il leader del partito Voigt si fa ritrarre in sella ad una motocicletta, con sguardo rilassato ed un sorriso solo accennato, forse per non distogliere l’attenzione dal giubbotto di pelle, rigorosamente nero. Nel cartellone campeggia uno slogan davvero forte: «GAS GEBEN», (DATE GAS). Nell’altro, invece, compaiono tre personaggi stilizzati, ritratti con tutto ciò che normalmente risponde all’idealtipo di immigrato, tutti “a bordo” di un tappeto volante. Il messaggio è ancora una volta assai deciso: «GUTEM HEIMFLUG», (BUON RITORNO A CASA). Manifesti che, insomma, esplicitano alla perfezione le idee del partito dell’estrema destra tedesca riguardo l’immigrazione: se ne vadano tutti, (o quasi), a casa, con le buone o con le cattive.
Come era facile prevedere, l’iniziativa ha destato scalpore, tanto che gli amministratori del quartiere di Kreuzberg, (un quartiere di Berlino), hanno invocato l’intervento del giudice per un supposto incitamento all’odio.  Niente di tutto ciò per la Corte di Stato, la quale ha risposto che “la Germania tutela la libertà di espressione, qualunque essa sia”.
Il messaggio del N.P.D. sembra essere anche passato, dato che il partito è andato oltre lo sbarramento del 6% in qualche land, con punte del 29% in alcune città e in alcuni paesi, i più poveri della Germania.
Una vicenda che fa profondamente riflettere, sotto vari profili.
In primo luogo, il giudice tedesco infligge una pesante lezione di cultura ai suoi colleghi italiani e, più in generale, all’intera classe politica italiana, (matrigna delle toghe di Casa nostra), che, in presenza di certi argomenti, è solita salire sulle barricate del pensiero democratico, trincerandosi dietro ai valori del “rispetto della persona umana”, della “diversità di pensiero” et similia, e che invoca addirittura leggi punitive ed umilianti, (come quelle sul negazionismo dell’Olocausto), di corredo ad altre gravemente liberticide, (legge Mancino-Scelba in primis). Il giudice tedesco, obietta che non vi è uno svilimento, bensì un rafforzamento di quei valori che si ritengono minacciati; non una minaccia per la società liberale e liberista, ma un esempio di un effettivo e sano pluralismo culturale, ideale e politico. Come a dire: non è dal "marchio" che si giudica un partito; ma da quello che in concreto propone e da come si pone per realizzare ciò che propone. Aprano bene le orecchie i signori di casa nostra!
In secondo luogo, impone considerazione la circostanza, (per nulla casuale), che il partito d’ispirazione neonazista raccolga i maggiori consensi nelle aree più povere del Paese, ossia quelle in cui il fallimento delle moderne democrazie è maggiormente tangibile, esasperate come sono dalla disoccupazione, dai tassi di criminalità alle stelle e da tutti i disagi provocati dall’immigrazione di massa. Zone di Germania che, evidentemente, hanno già vissuto in passato problemi molto simili a quelli odierni, risolti proprio da quelle idee che Voigt e compagni, (anzi, Voigt e camerati!), vorrebbero riportare in auge. “Nostalgia canaglia”, come diceva una canzone.
Insomma, questa vicenda lancia un chiaro messaggio: bisogna girare pagina, uscire dagli schemi del pensiero maggioritario moderno, incatenato alle pastoie del passato antifascista, antinazionalista e anti-identitario, annaspante nella palude del “politically correct” , dell’integrazione a qualsiasi costo e della globalizzazione forzata, semplicemente impotente davanti alla crescente crisi economica.
I fatti mettono poi bene in evidenza tutti i collegamenti tra la concezione ideologica di fondo e i risvolti sul piano economico, politico e sociale: più è forte la crisi, maggiori sono la necessità ed il desiderio di un cambiamento radicale. Chi può dare questa sterzata? Non certo un ambiente frammentato e diviso. Occorre non dico unità, ma almeno una forte sinergia, un programma d’azione comune basato su obiettivi condivisi e condivisibili. Andiamo oltre, allora, alle stupide incomprensioni; usciamo dai confini segnati dalle etichette, (“destra”, “destra sociale”, “fascista”, “neofascista”, “fascista del terzo millennio”, “fascista ateo”, “fascista cattolico”, “fascista pagano” ecc.), per lavorare insieme. Se non risponderemo noi ai bisogni delle masse, chi potrà farlo? Non certo questa manica di inetti, questi quattro politicanti liberali. Solo chi nel suo recente passato ha dato esempio di sapere cosa è socialismo, di saper ascoltare realmente il grido disperato degli strati più bassi della società e di saper fronteggiare le congiunture economiche, può farsi carico del gravoso fardello. Mettiamoci, dunque, a lavorare, TUTTI, perché la situazione lo richiede davvero. E non per il tornaconto proprio e del proprio schieramento; ma per il bene comune, per il bene della Patria. Coraggio!
Roberto Marzola.

5 commenti:

  1. Dopo decenni si svegliano, anche perchè hanno vissuto il comunismo, qui abbiamo il CULTO del terrorismo rosso:i partigiani Traditori hanno lasciato posto ai 68ttini e brigatisti, oggi giudici, docenti, intellettuali... Carlo Giuliani è un EROE x quel che ha fatto e ha addirittura una sala dedicata a Montecitorio! Sapete quanti Camerati sono o son stati fortemente ostacolati a scuola x non esser comunisti? Decine di comuni ha dato la cittadinanza onoraria alla Baraldini. E non aggiungo altro, basta vedere chi è diventato sindaco a Milano. Qui la vedo grigia, siam troppo stupidi come popolo. Davide

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    1. Mi sa che non hai capito un cavolo...Camerata...ma dai la storia dovrebbe insegnare!!! Proprio con la propaganda è nato lo sterminio di milioni di innocenti solo perchè erano Ebrei, solo perchè erano Gay, solo perchè erano Rom, solo perchè erano diversi!!!
      Spero che queste morti siano servite a NON DIMENTICARE!!!
      Poi vorrei capire perchè i Partigiani erano traditori...traditori di un pazzo dittatore di nome Mussolini che ha appoggiato quel demonio di Hitler iniziando con le leggi razziali!!!
      Carlo Giuliani non è un eroe, sono daccordo, ma voi che vi chiamate Camerata cosa siete?... Cosa rappresentate?...
      Andate a lavorare... "W la libertà" in ogni sua espressione!!!!

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    2. Caro anonimo,

      vedo che il tuo folle ritmo lavorativo ti consente di spargere ai quattro venti la solita marea di luoghi comuni. Non è la propaganda che ha portato all'Olocausto, così come non è con il Nazismo che si creano l'eugenetica ed il razzismo biologico: quelli nascono un secolo prima in Inghilterra e U.S.A. con Darwin e i suoi seguaci e viene applicato alle scienze sociali dai positivisti. Faccio presente che molte politiche criminali americane degli anni '20, '30 e '40 si basano su teorie razziali; gli stessi U.S.A. in quei decenni vietavano matrimoni misti, chiudevano le frontiere e creavano veri e propri ghetti cittadini...chissà perché, però, tutti ricordano sempre e solo quelli tedeschi.
      E sbagli pure sui partigiani: non furono solo traditori, ma anche vigliacchi della peggior specie. Inesistenti ad inizio guerra, si rifugiavano sui monti; quando gli Alleati iniziano a risalire lo stivale, invece, si riversano per le strade di paesi e città, compiendo spesso atrocità e malefatte tali da costringere i tedeschi alle rappresaglie, nella speranza di spingere la popolazione civile a prendere le armi contro i tedeschi stessi. Non contenti di tale infamia, vorrebbero farci credere che hanno "liberato l'Italia": ma da chi e da cosa? Come poi? E soprattutto: chi gliel'ha chiesto, vista la considerazione che avevano dei partigiani le stesse forze armate alleate, ("i partigiani italiani proseguono la miglior tradizione del brigantaggio!")?
      Fai una scelta, caro Anonimo: o ti concentri appieno sul lavoro, oppure riprendi in mano i libri di storia prima di scrivere cotali fesserie. Così non fai bene né l'una né l'altra cosa.

      Tanti cordiali saluti!

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  2. Il manifesto fa schifo!!!! Il razzismo biologico fu superato già decenni orsono dalle waffen-ss.... questa mi pare solo retorica biologica da strapazzo...

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  3. Concordo, il razzismo biologico mi sembra una assurdità. Detto questo sono comunque felice dei successi della NPD, successi che noi in Italia ci sognamo

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