BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


venerdì 2 settembre 2011

IN TEMPI DI SCIOPERO DEI CALCIATORI,ONORE ALLA NAZIONALE DI CALCIO DELLE FAR OER

Tra qualche ora il mondo del nostro calcio, scosso dalle recentissime vicende legate alle trattative tra Lega ed A.I.C.,  si incontrerà con quello delle isole Far Oer, un pugno di terra nel bel mezzo dei mari del nord, tra la Gran Bretagna e la Norvegia.
Prandelli l'ha definito un "posto magico",  riferendosi alle bellezze naturalistiche, all'erba di un verde insolito e quasi magico che ricopre persino il tetto delle abitazioni, a quei panorami che riportano alla mente tute quelle storie di elfi, fate e folletti, molto popolari nel nord Europa.
Questi, però, non sono gli unici motivi per considerare quelle isole davvero "magiche". Difatti, siamo in presenza di una terra legata a tradizioni risalenti, ad un modo di vivere lontano, fatto soprattutto di pesca e pastorizia. Un Paese dove l'uomo riesce ancora a vivere a stretto contatto con la natura e attraverso ciò che essa può dare. Un piccolo mondo, non ancora contaminato dal marciume che porta l'elevazione del denaro da mezzo di vita a ragione di vita. Un arcipelago dove il calciatore non è nemmeno un professionista ma, al massimo, un semi-professionista. Merce rara al giorno d'oggi, dato che siamo abituati a vedere questi ragazzotti che tirano calci al pallone con le tasche gonfie di soldi, auto potentissime e fiammeggianti, splendide ragazze al proprio seguito e tutto ciò che, in genere, potrebbe far pensare ad una vita dorata. Nelle Far Oer non è così; o almeno non ancora. Si gioca a calcio per il puro e semplice desiderio di giocarci;  mi azzarderei a dire quasi per amore. Non potrebbe essere altrimenti, dato che da quelle parti un semi-professionista percepisce una mensilità massima di 1000 euro, cifra che costringe i calciatori a praticare un altro mestiere, (rectius: un vero mestiere). Una situazione che ricorda gli albori del nostro campionato, gli anni in cui il calciatore non era un (fasullo) dio in terra, ma un uomo come tutti gli altri, con una sana passione sportiva. Basti pensare a Gunnar Nordahl, centravanti svedese del Milan degli anni '50, soprannominato il "pompiere" per il lavoro che effettivamente svolgeva in patria.
Questo è il calcio che vogliamo: quello giovane e vivace di ragazzi che amano tale sport ed i valori che quest'ultimo porta con sé, come ad esempio il rispetto per l'avversario, il sano agonismo e la voglia di vincere. Non vogliamo più il calcio moderno, riflesso di una società malata, costruito sugli pseudo-valori del più becero materialismo, insensibile ai sentimenti dei tifosi e che si permette addirittura, vista la vicenda dello sciopero, di schernire anche le fatiche dei veri lavoratori. Basta pensare ad introiti spropositati, a stipendi folli, a diritti televisivi, alla tessera del tifoso e quant'altro; si faccia un passo indietro. Si torni ad amare lo sport e non i soldi che porta; lo si viva come un passatempo e non come un gigantesco affare per ricchi. Si restituisca dignità all'uomo, al sudore e ai muscoli...dei lavoratori!
Potrebbe essere davvero un piccolo passo per un nuovo modo di pensare, un diverso modo di concepire il mondo.
Insomma, W le Far Oer!

Roberto Marzola.

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