BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


domenica 23 ottobre 2011

GHEDDAFI,SADDAM, OSAMA BIN LADEN: “MAMMA LI DEMOCRATICI!”

Mamma li turchi” era il grido di paura e disperazione che si levava nell’Italia meridionale tra il 1400 e il 1600, quando erano frequenti le scorrerie dei pirati ottomani che compivano qualsiasi atto di barbarie. Oggi, se ne potrebbe fare una parafrasi e arrivare a dire “mamma li democratici” per descrivere altre barbarie: quelle commesse dalle forze comandate dai liberal-democratici nei vari Paesi del mondo.
Ormai è una costante: laddove vi sia un “dittatore che viola i diritti umani”, le forze democratiche e liberali intervengono militarmente in nome degli altissimi ideali di cui sono gli unici detentori. Basta un semplice sospetto e null’altro che, puntualmente, si ripetono scene raccapriccianti, come le ormai consuete folle esaltate da una regia più o meno occulta ed i macabri assassinii che ne sono la risultante. Di esempi se ne potrebbero fare a iosa, dato che la storia del novecento ne è piena : Mussolini, Ceausescu, Saddam e Gheddafi.

Oggi, vorrei dedicare qualche riga proprio al Colonnello Gheddafi,per onorare la memoria di un uomo chiaramente discutibile, con più di un lato oscuro, ma ben lontano dall’essere il criminale che viene dipinto in questi giorni. Non un santo insomma, ma neanche la reincarnazione del diavolo.
Salito al trono nel ’69 dopo aver deposto con un vero e proprio colpo di stato il re Hasan I, ha guidato il proprio Paese pur senza ricoprire alcun ruolo ufficiale, se non quello di “Guida e Comandante della Rivoluzione”. Si è sempre distinto per la sua politica di unione nel mondo arabo e per la sua ostilità al sionismo internazionale e ad Israele. In Italia abbiamo imparato a conoscerlo bene, perché praticamente tutta la classe politica di Casa nostra gli ha leccato il culo in almeno un’occasione. E’ stato sicuramente una grande guida per il suo Paese, fino a qualche mese fa,ovvero fino quando non è stato investito dalla “Primavera Araba”. Come sono andate le cose da quel momento in poi lo sapete tutti. L’hanno scritto tutti i media, che ci hanno mostrato tutto sulla caduta del “perfido” dittatore. Non hanno risparmiato nessuna immagine neanche degli ultimi istanti della sua vita e di quella dei suoi figli. Tutti morti ammazzati senza processo, senza un’accusa formalizzata che non fosse quella di “aver schiavizzato un popolo” e “ucciso i nostri figli”. Quando e come? Quanti e quali figli? E, soprattutto, perché? Domande più che legittime, ma destinate a non trovare risposta. Disinformazione sistematica; censura democratica.
Sì, perché ci sono davvero diverse cosine che i media non dicono, fatti ed eventi che l’informazione ufficiale tace in maniera sistematica, al fine di sedurre, (come al solito!), l’opinione pubblica, di indurla ad essere benevola nei confronti della task force composta, principalmente, di inglesi e francesi.
Così, non ci dicono nulla sulle ragioni politiche ed economiche dell’aggressione: sionismo nel primo caso, (per chi non lo sapesse, infatti, Gheddafi è stato uno dei principali attori nella lotta al sionismo internazionale, tanto nel periodo ’69-’88, ossia l’anno di Lockerbie[1], ma anche nel 2009, quando difese il presidente sudanese Al Bashir da un mandato di cattura contro i secessionisti del Darfur[2], finanziati da Israele), e ingenti quantitativi di petrolio nel secondo caso, (che devono far parecchia gola a Sarkozy e soci, ansiosi di controllare una delle più grandi scorte mondiali di petrolio e derivati).
Non ci dicono nulla neanche della finanza libica. La politica finanziaria e bancaria di Gheddafi, infatti, è stata descritta spesso come una valida alternativa a quella cd. “laica”. A tal proposito, basti sapere che le banche libiche concedevano prestiti non gravati da interessi e che il Paese africano non ha debito pubblico[3], notoriamente generato dal fenomeno del signoraggio bancario. Normale che la lobby degli usurai mondiali sia andata su tutte le furie e abbia messo in moto la sua potente macchina d’assalto contro questa terribile minaccia alla prima occasione buona!
Tacciono anche sul fatto che, contrariamente a quanto ci hanno fatto credere, la Libia di Gheddafi era una democrazia diretta, vale a dire una forma di stato in cui il popolo sovrano, anziché farsi rappresentare, ha il diritto, garantito costituzionalmente, di proporre e votare direttamente le leggi attraverso appositi strumenti di consultazione e partecipazione popolare. Organismi in tal senso sono il Congresso popolare di base, permanente, il Congresso generale del popolo e il grande Congresso nazionale che si riuniva una volta all’anno. Alla faccia della dittatura!
Non ci hanno detto nulla, infine, delle violenze dei ribelli, vale a dire su tutti quei fatti, qualificabili come veri e propri crimini contro l’umanità, commessi proprio dai ribelli libici, dai "buoni" di turno. E non è un dato secondario, posto che queste violenze sarebbero state la causa della dura repressione posta in essere da Gheddafi. Se così fosse, infatti, molti dei cosiddetti “crimini” di Gheddafi si trasformerebbero in atti di autodifesa, legittimi sia alla luce del diritto penale nazionale che delle convenzioni internazionali in materia di conflitti interni. In rete esiste un’ampia documentazione video di tutte le violenze poste in essere dagli oppositori di Gheddafi. Perdonatemi, ma non ve le indico direttamente per non dar adito a facili sensazionalismi. Vi dico solo che basta una ricerca di cinque minuti con Google e Youtube. Ciò che, invece, voglio indicarvi, giusto per dimostrare che non sto parlando di cose inventate, è la notizia di relazioni curate da organismi umanitari, (come ad esempio “ Physicians for Human Rights”), in cui si denunciano tutti i brutali crimini commessi dai ribelli, in particolare a Misurata, città simbolo della resistenza contro il Colonnello Gheddafi, da portare a conoscenza del Tribunale penale internazionale dell’Aja[4]. La stessa Amnesty International, inoltre, ha depositato oltre 100 pagine di documentazione, in cui dice che i ribelli hanno compiuto crimini contro l’umanità su vasta scala, proprio come quelli contestati a Gheddafi [5]. Con una differenza però: Gheddafi li ha pagati con la vita; i suoi aguzzini la passeranno liscia come al solito.

Insomma, un altro cruento fatto di sangue, buono per mettere un macigno su un capitolo di storia recente più torbido delle limacciose acque del Lago Averno, oltreché per tappare la bocca a Gheddafi stesso, giusto per evitare che potesse svelare altri loschi e, pertanto, scomodi retroscena politici; un’altra campagna di disinformazione di massa, idonea come sempre per far credere che tutto sia stato fatto alla luce del sole, con la benedizione delle normative e degli organismi internazionali. Nulla di tutto ciò o, comunque, ben poco sta realmente così. Siamo alle solite: in nome della democrazia e della libertà si compiono alcuni dei  crimini più atroci contro l’uomo. Ma c’è di peggio: dopo questi crimini, i soprusi, le infrazioni alle norme di diritto internazionale e il sangue innocente versato, non ci saranno né libertà, né democrazia. C’è da scommetterci: ai “tremendi dittatori”,(che magari avevano assicurato il bene dei loro Paesi), subentreranno i fedeli burocrati delle potenze usuraie per installare tutte le strutture e sovrastrutture di controllo della politica, dell’economia e, non ultima, dell’opinione pubblica. Un’autentica dittatura, insomma, travestita però da democrazia. Nessuno sarà più libero, più tutelato, più ricco o più felice di ieri; ma potrà essere spesa quella parola, si potrà dire "qui si rispettano le libertà fondamentali dell'individuo". Ma quali? Non è dato sapere. Ciò che conta è parlare, far credere di aver sconfitto ancora una volta il "male assoluto". Il resto, non conta!

Roberto Marzola.

6 commenti:

  1. Camerata Roberto, desidero segnalarti che, probabilmente per un lapsus, in questo articolo il termine "lealisti" non è usato in modo appropriato, infatti sembrerebbe che gli stessi fossero i ribelli anzichè i fedeli del colonnello; ti suggerisco quindi una revisione finalizzata ad evitare malintesi. Ciò detto desidero esprimerti il mio apprezzamento e la mia totale sottoscrizione alle opinioni espresse nell'articolo stesso. Dario (fiammarovigo)NOBIS !

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  2. A scanso di qualsiasi possibile equivoco, il testo è stato cambiato. Grazie per la segnalazione. Nobis!

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  3. stavolta corro il rischio di andare fuori traccia ma lo faccio deliberatamente e spero con il tuo perdono. vorrei sottolineare come l'ipocrisia dei nostri governanti (tutti) non abbia avuto alcun limite: prima nell'osannare quale amico e poi eseguire la condanna a morte del colonnello gheddafi. tra baci, abbracci, parati circensi e quant'altro si ordivano i piani per la sua eliminazione. ancora una volta i seguaci di giuda all'opera. ispirati dalla pratica del tradimento di badoglio, il mezzo re, fini, i rappresentanti dello stato della bugia non sono stati capaci di smentirsi. a portare offesa tra quelle sabbie che pur videro l'esempio dell'eroismo e della fedeltà della folgore. ad infangare quei fori imperiali dei quali non sono certo degni. mi verrebbe da dire "che faccia di culo" ma mi limiterò ad un più leggibile "che facce di bronzo". e non quelle di "riace" perché neppure di quelle son degne. possibile che ogni volta debbo rimpiangere b. craxi che almeno una volta nella nostra storia del dopo-guerra ci ha fatto sentire l'orgoglio di essere italiani? .....ahi serva italia di dolore ostello..............!!!

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  4. Fossero tutti così i commenti fuori traccia Nino! Non si può che condividere il tuo pensiero, ma che vuoi farci? In Italia siamo stati schiavi sin dalla fine della guerra. Persino Gheddafi poteva venire in Italia e atteggiarsi da re. E' il più grande fallimento del disegno politico costituzionale ed economico liberale.
    Ci tocca consolarci con i leoni della Folgore, valorosi ma sfortunati; e con Bettino Craxi, per certi versi valoroso anch'egli e sicuramente sfortunato, in quanto vittima di un complotto politico-giudiziario in piena regola.

    Grazie ancora per la passione e la cultura che trasuda dai tuoi commenti. A presto. Eja!

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  5. Ciao Roberto

    e' da poco che ti seguo,e devo dire,che mi piace quel che leggo.sottoscrivo tutto quel che dite nell'articolo,l'unica pecca di questi "Dittatori" e' nel non esser lungimiranti sulla effettiva potenza delle "Forze occulte".mi piacerebbe approfondire sul caso "Craxi",hai qualche articolo sul tuo Blog??

    ciao
    Sandro

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  6. Ciao Sandro, innanzitutto grazie per i complimenti. Sui dittatori non so darti torto; d'altro canto, non avessero pecche, non sarebbero dittatori, ma qualcosa in più. Meglio non pensarci!

    Su Craxi non c'è ancora un articolo. Ma non è detto che non veda presto la luce, dato che Craxi è stato anche lui una vittima del sistema e spero che prima o poi pesi sulla coscienza di Di Pietro e soci...Giusto per farti capire come la penso!

    Continua a seguirci. Grazie ancora.

    Roberto.

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