BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


domenica 9 ottobre 2011

NEOFASCISTI: CONSAPEVOLEZZA ED OBBLIGHI

Scrivo questo post sulla scorta dell'emozione provocatami da due giorni di vita comunitaria, tra musica, concerti, camerati da tutta Italia e, soprattutto, da una serata intera passata con Rutilio Sermonti.

Una sua frase mi ha riempito il cuore di gioia e mi ha dato lo stimolo per continuare a lottare contro questo mondo falso ipocrita, contro questo modo di fare e di pensare. Questa la sintesi, (più o meno), del suo discorso: "dicono tanto male di voi neofascisti perché non combinate nulla...UN CAZZO! Io ho conosciuto i fascisti di ieri e quelli di oggi. Spesso, ieri si era fascisti perché, tutto sommato, conveniva esserlo: si faceva parte di un grande progetto, si lottava, si lavorava, si guadagnava. Oggi, non solo non guadagnate e non lavorate, ma se siete neofascisti vi emarginano, vi denigrano, vi mettono addirittura in galera. Eppure non mollate. Certo, sbagliate e continuerete a sbagliare, ma sempre in buona fede, senza mai fare un passo indietro, senza mai un compromesso. Continuate così, perché siete l'esempio vivente della fede, l'ultima fiammella di speranza".

Ripensare a quella conversazione, fatta a tu per tu con Rutilio, mi dà ancora i brividi, mi fa credere ancora di più che quello che sto, (anzi stiamo), facendo prima o poi darà i primi grandi risultati. Bisogna solo continuare a credere, resistere alla corruzione del mondo moderno, rifugiarsi nello spirito e vivere la nostra comunità, per darle forza, consistenza e valori umani, culturali, etici e sociali sempre maggiori. Scrivere e far sottoscrivere, di concerto con tutte le anime di questa nostra comunità, un progetto d'azione comune fatto di pochi ma essenziali obbiettivi, messi chiaramente in evidenza dalla situazione corrente: riacquistare una piena ed effettiva sovranità interna; ridare unità all'Italia e dotarla, finalmente, di una coscienza comune; assistere realmente gli strati più deboli della società, come è nella nostra indole socialista nazionale, nazional popolare. La via da seguire per giungere a questi traguardi è semplice: unità d'intenti, lotta alla corruzione del pensiero, rifiuto per la vita comoda, valorizzazione del concetto di dovere, fede ardente, animus pugnandi. Solo così potremo arrivare ad essere una sola anima, l'unica in grado di salvare la nostra amata Italia, per la nostra amata Europa.

Vi lascio con le parole di Arnaldo Mussolini, uno dei fondatori della "Scuola di Mistica Fascista", che descrivono bene l'altezza del compito che ci aspetta.

A presto,

Roberto Marzola.

"lo spirito che vi anima è in giusta relazione al correre del tempo che non conosce dighe, nè ha dei limiti critici; mistica è un richiamo a una tradizione ideale che rivive trasformata e ricreata nel vostro programma di giovani fascisti rinnovatori. [...] Il problema dei giovani per noi è un problema di formazione salda del carattere e per voi giovani si accoglie nell’unità indissolubile di questo binomio: coscienza e dovere. [...] Il domani deve essere migliore dell’ oggi. Voi, in una parola, dovete essere migliori di noi. Non mi spiace quando vedo in voi dei giudici severi intransigenti di cose e persone. [...] Le questioni di stile anche nei minimi particolari devono avere per voi un’importanza singolare, essenziale. Ogni giovane fascista deve sentire la fierezza della sua gioventù unita al senso dei propri limiti [...] qualunque manchi di stile, sarà sempre fuori dello spirito e fuori dal costume fascista. Le miserie non sono degne del ventesimo secolo. Non sono degne del Fascismo. Non sono degne di voi"

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