BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


lunedì 12 dicembre 2011

ANCORA LEGGI LIBERTICIDE (CON RIFERIMENTI NORMATIVI)




Visto che ne avevamo parlato nel canale Facebook di "Ritorno alla Tradizione", do spazio ad una notizia alquanto allarmante. L'avrete sicuramente letta o almeno intravista. Si tratta del D.D.L. 733 della XVI legislatura, recante disposizioni in materia di pubblica sicurezza, già rinominato il "decreto ammazza-blogger". Infatti, durante l'iter procedurale, il senatore Gianpiero D'Alia del gruppo UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI, è riuscito a far approvare la proposta di modifica n. 50.0.100 al disegno di legge in parola, che recita testualmente:

 Dopo l'articolo 50, inserire il seguente:
«Art. 50-bis. (Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecitecompiuta a mezzo internet)
        1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
        2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.
        3. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'interno e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce, ai fini dell'attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
        4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.
        5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".»

 Difatti, il testo del d.d.l. all'art. 60 prevede:

Art. 60.(Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecite compiuta a mezzo internet)
    1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
    2. Il Ministro dell’interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all’adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all’autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.
    3. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con i Ministri dell’interno e per la pubblica amministrazione e l’innovazione, individua e definisce, ai fini dell’attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
    4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete
internet, per l’effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l’attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.
    5. Al quarto comma dell’articolo 266 del codice penale, il numero 1) è sostituito dal seguente:
        «1) col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete
internet, o con altro mezzo di propaganda».

In poche parole, si vuole mettere nelle mani del Governo un potente strumento di censura, in grado di oscurare nello spazio di 24 ore qualsiasi sito, blog o canale internet, (quindi anche profili di social-network), che diffonda notizie ritenute pericolose o anche soltanto scomode, indipendentemente dal modo in cui esse siano diffuse, (scritto, foto, video ecc.) . Il lessico del d.d.l. appare molto pericoloso. Si corre il pericolo, infatti, di porre una sottilissima ed incertissima linea di confine tra "attività di istigazione o di apologia" e il semplice diritto di critica, facendo di una fattispecie criminosa e di un diritto costituzionalmente garantito un'unica grande ipotesi crimonosa. Tanto per capirci: io stesso sarei a rischio censura per aver più volte criticato l'esistenza della legge Scelba e della legge Merlin, per aver giudicato come assurda la proposta di inserire una norma che introduca il "crimine di negazionismo" e per avervi invitato alla disobbedienza civile dopo che Monti ha aumentato le accise sui carburanti.
Vi sembrano attività criminose queste? A me, onestamente, pare semplicemente che si voglia colpire la libertà di pensiero, di informazione e di comunicazione. Mi sembra anche oltremodo evidente che la casta stia provando a mettersi nelle condizioni di continuare a compiere le sue malefatte in assoluta tranquillità, anche se questa non è poi una grossa novità. Alla faccia della "democrazia"!

Roberto Marzola.

2 commenti:

  1. .... in galera, in galera, ti vogliamo tutti in galera per aver osato dire che la notte è buia ed il giorno è luminoso, il sole caldo ed il ghiaccio freddo, il maschio guerriero e la femmina calda. osare di ragionare con la propria testa? in galera, in galera..... ma non temere: dagli solo il tempo ed avrai compagnia. dopo quelli che pensano toccherà a quelli che respirano.....in galera, in galera!!! viva l'eresia del nostro pensiero. sempre e comunque. nino.

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  2. Caro Nino, un giurista e filosofo del secolo scorso, Hans Kelsen,(ebreo), disse che le scienze naturali studiano l'essere, mentre il diritto il dover essere. Direi che ci prese in pieno. Mai come in questo caso, infatti, la legge non deve occuparsi di ciò che è,(della delinquenza, della monnezza fin sopra ai capelli ecc.), bensì di ciò che dovrebbe essere secondo i piani dei soliti signori, (nessuna indagine storica sull'Olocausto, nessun diritto di dissentire e di informare, nessuna libertà di pensiero...).

    Potenza della filosofia!

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