Non si ferma l'attacco a Casa Pound Italia da parte dei partiti e delle testate giornalistiche di centro-sinistra che, addirittura, ne vorrebbero la chiusura coattiva dopo i fatti di Firenze.
L'associazione di promozione sociale è diventata il nemico pubblico numero 1 della nuova lotta partigiana. Una lotta, si badi bene, non ad una singola organizzazione, ma ad un intero mondo cui Casa Pound viene ricollegata. Prova ne sia il fatto che di questa associazione si parla sempre e soltanto come "associazione di estrema destra", chiaro sintomo della volontà di colpire tutto l'universo politico e meta-politico filo-mussoliniano, oltre che di una scarsissima conoscenza del fenomeno.
Nessuno, infatti, mi toglierà mai la convinzione che i dipendenti di "Repubblica" e i tesserati del Partito Democratico, (democratico sì, ma solo a parole!), si esprimano per puro e sterile pregiudizio ideologico, più che per una piena consapevolezza della realtà politico-sociale e siano animati dal solo intento di far piazza pulita dell’avversario, chiunque esso sia. “Neofascisti”, “fascisti del terzo millennio”, “socialisti nazionali”, “nazional-popolari” ecc. per loro sono soltanto parole; il punto centrale resta lo stereotipo dell’individuo malvagio e frustrato, pronto a colpire il debole di turno. In altre parole, a questi signori non interessa che Casa Pound proponga una personale interpretazione degli ideali fascisti, che si impegni per una causa sacrosanta come il mutuo sociale, o che si prodighi in aiuti a favore del popolo Karen o di tanta povera gente in Africa; sono interessati, come al solito, soltanto all’etichetta, a darsi una legittimazione attraverso il consueto, ammuffito e polveroso antifascismo di maniera e a cercare di crearsi un consenso popolare mettendo in guardia le masse dai "pericoli per la democrazia".
E siccome vogliono colpire un intero mondo del quale faccio parte anche io, (pur non facendo parte di Casa Pound Italia, come di nessun altra associazione di carattere nazionale), mi permetto di dire la mia: basta con le risposte date a questa gente, con i conciliaboli con l’Annunziata e con le provocatorie richieste di chiusura del PD. Piaccia o non piaccia, quest’attenzione mediatica dà parecchia visibilità, sia all’associazione che alla faziosità dei “sinistri” di casa nostra. Rivolgetevi e rivolgiamoci, piuttosto, alla gente comune. Sappiate e sappiamo avvicinarla parlando il suo linguaggio e affrontando i suoi problemi, (senza inutili esibizioni di simboli, bandiere e gagliardetti), come l’occupazione, le pensioni e il caro vita. Fatevi e facciamoci vedere impegnati, attenti, seri e motivati più per senso del dovere e per amor di Patria, prima ancora che per appartenenza ad una certa associazione. Facciamo, (qui uso solo la prima persona plurale), vedere il nostro vero volto. Tanto, alla lunga, la verità verrà fuori da sé e travolgerà le arrugginite trappole ideologiche dei soliti noti; a breve si vedrà chi è veramente intenzionato a costruire un domani diverso per il nostro Paese e chi, invece, è semplicemente interessato a mantenere privilegi e posizioni di potere all’interno di questo sistema di cose, ormai marcescente. A patto, però, di non fare il loro gioco, di non cadere nei loro tranelli, ossia di non perder tempo a dar risposte sui media a questi signori che, ahimè, servono soltanto a fare audience e spettacolo. Bisogna soltanto aumentare l’impegno concreto, raddoppiare gli sforzi nelle strade, nei quartieri, sui luoghi di lavoro, nelle scuole e niente altro. La miglior risposta restano sempre i fatti, mentre le parole, si sa, se le porta via il vento. E voi, anzi tutti noi dobbiamo essere quel vento, quel soffio impetuoso che spazzerà via il puzzo di una politica incapace di risolvere i problemi della gente e buona solo per assecondare vizi e vezzi dei suoi rappresentanti. Saranno poi loro a cercarci, loro che “torneranno vigliacchi come sempre da noi con umiltà”.
Roberto Marzola.
concordo al 100% con la tua idea. Penso anche che sia l'unica cosa efficace da fare.
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