BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


giovedì 22 dicembre 2011

NOTTE DI SOLSTIZIO

 Dedico questo scritto a tutti i ragazzi presenti ieri sera da Aries e, in particolare, a Matteo per il suo gran cuore, per la sua fede e per la sua passione!

Non sono mancato all'appuntamento col Solstizio d'inverno: molto di più di un semplice evento astronomico;lo definirei, piuttosto, un autentico viaggio a ritroso nelle radici dell'uomo e della Tradizione. Trattasi, infatti, di un culto dedicato al Sol Invictus, (ossia al sole che ogni anno vince le tenebre), le cui radici si perdono nella notte dei tempi. La sconfitta delle tenebre si celebrava tanto nell'antico Egitto e nella Siria, quanto in Arabia e a Roma. Ed è proprio tramite le ricorrenze dell'arcaico Sol Indiges e del Dies Natalis Sol Invictus a Roma che
l'abbiamo ereditato, cambiando semplicemente l'oggetto di culto: al sole abbiamo sostituito la figura di Gesù Cristo. Il Natale cristiano-cattolico, difatti, altro non è che una "forzatura" per far coincidere la nascita del Messia con la rinascita annuale del sole, culto evidemente assai radicato nel credo popolare e,pertanto, assai difficile da soppiantare.
Come comunità di "Aries", da ormai diverso tempo, riproponiamo questa antica ricorrenza, al fine di poterne apprezzare la spiritualità potente e profonda che poi, a ben guardare, è la stessa che anima la nostra Tradizione. Così, anche quest'anno, abbiamo acceso il fuoco sacro allo scoccar di mezzanotte. Due torce, portate dal membro più anziano e da quello più giovane, lo hanno acceso, una da est e una da ovest. Dalla pira posta alla base, si è accesa una grande croce celtica, la quale rappresenta il sole con il suo cerchio, la vita terrena con l'asse orizzontale e quella celeste con l'asse verticale. Ciascun membro ha poi esternato un suo pensiero, un sentimento ed un proposito davanti al fuoco e alla comunità riunita. Non sono mancati ovviamente, i rituali del vino, del pane e del sale, simboli del sangue, del lavoro dell'uomo e della fortuna. Al primo divampare delle fiamme l'aria si è subito caricata di magia e della forza di uno spirito ancestrale. Sono stati molti i brividi che hanno percorso le schiene di tutti noi, ma non per il freddo, (già dalle 20 eravamo sotto lo zero!); era la vera essenza dell'uomo che si mostrava ai presenti, che riaffiorava dal terreno, dagli alberi, dalle foglie e dal fuoco stesso. La natura tutta intorno sembrava parlare e caricarsi di mille e più significati. Il cielo scuro della notte, appena rischiarato da quel fuoco, si riempiva via via di un'infinità di altre fiammelle, unite tra di loro in modo da formare tanti strepitosi disegni, quasi come a voler rappresentare i fuochi che in tutta Europa si sono accesi per onorare la nascita del sole. La mente si è fatta leggera: liberatasi dagli opprimenti pensieri della materialità quotidiana, ha preso a volare in alto, quasi come a voler raggiungere quei fuochi sparsi per la volta celeste, facendo riafforare emozioni e sensazioni che si credevano dimenticate o, semplicemente, mai provate prima. Non credo si possa parlare di semplice suggestione. Semmai, si tratta di un ritorno allo stato di natura, in cui siamo liberi da tutti quei condizionamenti economico-sociali che hanno stravolto la nostra natura e il nostro vivere.

C'è davvero tutto nel Solstizio d'Inverno: una chiara indicazione su cosa davvero conti nella nostra vita,( la cura dello spirito, la presenza di persone care e la disponibilità di pochi ed essenziali beni materiali), e finanche un messaggio su quale sia il senso ultimo della nostra stessa vista: un semplice passaggio lungo il cerchio della croce, destinato forse a ripetersi come la vittoria del sole sulle tenebre. Un potente insegnamento che dal passato arriva a noi, uomini non più uomini, macchine svuotate di cuore e anima e schiave del profitto. Una lezione, insomma, da tenere bene a mente e da tramandare alle generazioni future; un monito a tornare semplicemente UOMINI.

Roberto Marzola.

2 commenti:

  1. Grazie a tutti voi è stato come sempre un momento di profondo raccoglimento,di riflessione e crescita interiore ma soprattutto di infinita emozione! Matteo

    RispondiElimina
  2. questi sono i messaggi di cui abbiamo bisogno:Uomini uno col tutto!

    RispondiElimina