BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


lunedì 23 gennaio 2012

L'ITALIA E' UNA POLVERIERA. E MONTI CHE FA? NIENTE

 Il Governo Monti è riuscito in un'impresa straordinaria: ha scontentato tutti. Mai prima d'ora qualcuno vi era riuscito.
L'Italia è tutta in subbuglio, colpita da un'ondata di scioperi e proteste con ben pochi precedenti. Tassisti, autotrasportatori, agricoltori, studenti, commercianti, benzinai e tanti altri sono sul piede di guerra e gridano ai quattro venti la comune insoddisfazione.

Ora, di fronte ad una situazione del genere, un uomo degno di tal nome dovrebbe almeno lasciarsi sfiorare dal dubbio di non aver svolto bene il proprio lavoro. Monti, invece, fa finta di nulla. Continua dritto per la sua strada, vale a dire quella che ci ha condotti in questo disastro. Dopo le tasse, (già, ora dice che sono finite, ma c'è da scommettere che presto torneranno a fare capolino), adesso tocca alle liberalizzazioni incondizionate. I diretti interessati non sono d'accordo e invadono strade, piazze e caselli autostradali? Chi se ne frega! Al massimo riceverà le parti sociali, come se fosse un dono calato dall'alto; ma per far cosa, a parte salvare la faccia? Non credo affatto che accoglierà richieste o indicazioni di sorta. Lui ha la "tecnica", la "scienza" dalla sua parte. "Io so io e voi non sete un cazzo!", come direbbe il Marchese del Grillo. Non a caso, con il tono del saccente accademico e del professore cattedratico, ha già detto che i partiti  in Parlamento non devono permettersi di modificare il suo decreto; men che meno si può pensare di porre dei paletti alle modifiche dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori per impedire licenziamenti di massa.

Uno che dimostra così poco rispetto per le istituzioni, (ad eccezione, s'intende, di quelle che l'hanno messo dove sta), secondo voi può farsi condizionare dalle richieste e dagli umori del popolo? Uno che ha il "coraggio" di imporre il prezzo più alto d' Europa per i carburanti, di tassare le prime case e di togliere la pensione a chi non è ancora vecchio, secondo voi, si fermerà davanti a fenomeni come quelli che stanno interessando ora l'Italia?

Nossignore! Se permettete che vi dica la mia, Monti non si fermerà. Non toglierà le accise sui carburanti. Non creerà nuovi posti lavoro. Non taglierà gli stipendi dei parlamentari. Non farà, insomma, nulla di diverso da ciò che ha iniziato a fare. Quindi, cosa fare? L'unica cosa che possiamo fare è continuare a protestare. Anzi, bisogna alzare il tono della protesta e iniziare a chiedere a gran voce le sue dimissioni e quelle di chi l'ha votato. Il Paese si deve paralizzare, se questo è necessario. Niente più scambi e transazioni. Ritiriamo tutti i soldi dai conti in banca. Mettiamoci a braccia conserte. Rechiamoci tutti a Roma, a dire che non vogliamo più essere schiavi delle banche e della massoneria, (della quale dice di non sapere niente!). L'unica cosa che dobbiamo fare, nel frattempo, è pensare al domani. Chi metteremo al posto di tali delinquenti? E cosa faremo se riusciremo a deporli? E' qui che viene il difficile.
Pensiamoci!

Roberto Marzola.

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