BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


sabato 21 gennaio 2012

SICILIA: COSA SARA' DOPO LA RIVOLTA ?

La rivolta siciliana prosegue, malgrado qualche tir abbia ripreso a consegnare carburanti nei distributori e merci nei supermercati. Nel resto d'Italia, nel frattempo, qualcosa inizia a muoversi. In Sardegna sono insorti i pastori sardi, da tempo sul piede di guerra contro le politiche agricole imposte dall'Unione Europea. In Calabria gli autotreni bloccano alcune arterie molto importanti. Puglia, Lazio e Abruzzo sono interessate da alcune manifestazioni in corso.
Che dire? Bene, molto bene! Anzi, spero che questo sia solo l'inizio. Come dicevo nel precedente articolo, servono grandi numeri per poter spaventare gli autori materiali di questo disastroso state di cose. Tuttavia, i numeri da soli non bastano. Servono lungimiranza e un piano d'azione. Per cui mi chiedo: quando finirà la protesta? E soprattutto: cosa ci si aspetta di ottenere da essa?

Me lo chiedo perché, purtroppo, non vorrei che tutto si risolvesse in un nulla di fatto. Questi politicanti da strapazzo, in genere dei buoni a nulla, sono invece bravissimi nell'arte di ammansire con le loro promesse, con il loro fare da Don Abbondio. E non mi sembra esattamente il momento di accontentarsi delle parole, delle assicurazioni date da chi di professione fa il venditore di fumo. La protesta dovrebbe, a mio avviso, allargarsi ulteriormente, andare avanti ad oltranza, fino a quando non si otterranno risultati concreti. Il tutto senza farsi prendere da scrupoli vari, come i beni di prima necessità che iniziano a scarseggiare nelle zone interessate dall'insurrezione. Quelli, tanto, mancheranno comunque, proprio come sta avvenendo in Grecia. E' solo questione di tempo. Meglio, dunque, che manchino per ribellione, piuttosto che per sottomissione agli oligarchi della finanza.
Bisogna tener duro, insomma, fino a quando le richieste avanzate non diventino realtà concreta, fino a quando non saranno cacciati dal tempio i mercanti della BCE, del FMI, della Goldman Sach's e delle grandi banche d'affare in generale. E per cacciarli si deve per forza creare, (come avverte Ugo Gaudenzi, direttore di "Rinascita"), un "fronte comune a tutti i costi, buttando a mare ogni distinguo sovrastrutturale, ideale, partitico, ideologico. E’ sulla divisione tra cittadini, sul 'divide et impera', che il regime della miseria e dell’usura prospera e che è riuscito per decadi, tenta oggi e tenterà ancora di sopravvivere. Che non sia più così". Uniamoci, quindi, tutti sotto la stessa bandiera per il futuro dell'Italia e dell'Europa, senza più queste sterili distinzioni tra guelfi e ghibellini, tra rose bianche e rose rosse. La Patria chiama, il futuro chiama. Non possiamo più tirarci indietro, non possiamo più vivere una vita da schiavi. Rialziamo la testa!

Roberto Marzola.

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