Ieri dalle mie parti è accaduto un episodio grave: un gruppo di malviventi, armati di pistola, ha fatto irruzione in una giolleria ed ha tenuto in ostaggio il proprietario. I rapinatori lo hanno colpito più volte alla testa per convincerlo ad aprire la cassaforte. Ottenuto ciò che volevano, lo hanno legato con del nastro isolante. Mentre stavano per scappare con la refurtiva, il caso ha voluto che nel negozio entrasse l'anziano padre del titolare. E' stato un diversivo; un imprevisto, che ha permesso al commerciante di prendere la pistola che teneva sotto al bancone e di aprire il fuoco contro quei rapinatori che lo avevano derubato, riempito di colpi in testa e che minacciavano di rapire il padre, per usarlo a mo' di scudo durante la fuga. Un membro della banda è rimasto al suolo dopo gli spari: una donna di 30 anni con vari precedenti penali. E' morta sul colpo, mentre i suoi compari se la davano a gambe.
Potreste dire: un episodio comune; una di quelle tragedie che, purtroppo, avvengono sempre più frequentemente in Italia. Avete ragione; ma viverle da vicino fa tutt'altro effetto. Ti porta a ragionare, a toccare con mano le paure ed il pensiero della gente. E' un bel modo per interpretare la realtà circostante, per cercare di capire qualcosa in più sul fenomeno sociale.
Devo dire che è stato un avvenimento che mi ha riempito di interrogativi e che mi ha spaventato alla grande. Non perché mi ha fatto constatare a quanti pericoli ci espone questa società e questo stato di cose, (era una situazione di cui avevo preso già coscienza); più che altro, mi hanno intimorito le opinioni e i giudizi dei presunti intellettuali: politici, giornalisti e quant'altro. Ho sentito con le mie orecchie parole di biasimo per la vittima del reato, dipinto in più casi addirittura come un assassino e, per di più, anche vigliacco, perché ha sparato alle spalle. Tralasciamo la vigliaccheria, dato che questo è un Paese che, storicamente, nasce dal tradimento e dalle fucilate alle spalle. Pensiamo piuttosto a come si possa definire "assassino" uno che ha aperto il fuoco per difendere se stesso, la vita di suo padre e, non ultima, la sua proprietà? Più in generale: come si può giudicare l'operato altrui senza sapere cosa voglia dire rischiare la vita, standosene comodamente in poltrona a leggere il giornale? Questi interrogativi mi lacerano la coscienza. Non riesco a capacitarmi di quanta falsità, di quanta ipocrisia e, se vogliamo, di quanta faciloneria popolino questo mondo. Certo, è morta una persona che, per quanto disgraziata e socialmente pericolosa, resta pur sempre una persona. Ma chi o cosa ha spinto la signorina a compiere simili atti, se non la sua volontà? Non lo sapeva che a forza di aggredire il prossimo, prima o poi qualcuno avrebbe potuto reagire all'aggressione? Per favore, non ditemi che dovrei sforzarmi di capire le ragioni che potrebbero aver indotto la poveraccia ad intraprendere la carriera criminale: la povertà, il disagio sociale, la difficoltà di trovare un lavoro... Tutte balle! Conosco decine di persone sfortunate, afflitte da problemi economici e non solo. Sono persone che si arraggiano, che cercano di vivere alla giornata; ma mai nessuna di queste ha lontanamente pensato di impugnare una pistola e minacciare il prossimo. La criminalità è una scelta individuale, che si compie se c'è la volontà di intraprendere la strada più corta e più rapida; una scelta che non può essere accettata né coperta dal buonismo. Serve il pugno di ferro. Servono leggi così dure da scoraggiare anche il più disperato dei disperati. Lo Stato italiano cosa fa di fronte a tutto questo? Rassicura la vittima del reato? Si prende l'impegno di venire incontro alle esigenze di tutela e alla disperazione della gente comune, ormai stanca di subire attacchi continui dal delinquente di turno? Macchè! Mette sotto indagine penale la vittima del reato per omicidio colposo da eccesso di legittima difesa. Un atto dovuto dice la legge. Sarà pure dovuto, (e lo è), ma intanto quel povero Cristo, oltre ad aver vissuto un'esperienza difficile da dimenticare, sarà pure costretto a sentirsi dare dell'assassino, vuoi dagli inquirenti, vuoi dall'intellettualone di turno. Oltre il danno la beffa. Anzi, l'umiliazione. Benvenuti in Italia, dove lo schifo è di casa.
Roberto Marzola.
Dopo una lunga gestazione nasce un blog giovane,ponderato e politically Scorrect: senza peli sulla lingua,senza freni.Un viaggio a 300 all'ora sulla realtà passata e contemporanea,per scalzare dal loro scranno i baroni della politica, della morale,della storia e,più in generale,della cultura! Questo blog lotta con ARIES OFFICINA NAZIONAL POPOLARE.
BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE
Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.
Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.
Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!
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In Italia lo schifo siete voi. Ratti schifosi fomentatori di odio e portatori di ignoranza. Trovatevi un lavoro invece di sparare stronzate in rete. Buffoni.
RispondiEliminaGent.imo Anonimo,
Eliminail suo commento la dice lunga su chi sia il "ratto schifoso, fomentatore d'odio e portatore d'ignoranza": non chi esprime la sua opinione, ma chi pretende di soffocarla a suon d'insulti e male parole. Chi le dice poi che siamo tutti disoccupati?
Visto che lei sicuramente lavora, si compri uno specchio di vetro, perché temo che a casa li abbia tutti di legno. Si guardi allo specchio e ripeta le sue parole ad alta voce. Scoprirà chi è il buffone della situazione. Grazie per la visita.
Roberto Marzola.
Caro Roberto, di che ti meravigli??
EliminaL'anonimo qui sopra non ci pensa nemmeno a manifestare la propria vicinanza alla vittima della rapina o a condannare l'azione dei delinquenti.
Egli preferisce buttarla sull'odio ideologico e sull'antifascismo più becero, manifestando la sua avversione contro chi parteggia per le vittime del crimine, invece che solidarizzare con queste ultime.
Viene da pensare che il suo cuore antifascista si senta più affine ai farabutti perchè, come dice anche la saggezza popolare: "chi si somiglia, si piglia"
vermi schifosi, servi del nano di merda.
RispondiEliminaamici degli sbirri e loro informatori, state attenti!
Hai dimenticato Belzebù, Darth Fener e i rettiliani.
EliminaAll'anonimo "leone da tastiera"
EliminaMi spiace solo che i blog abbiano un limite tecnico che mi impedisce di aggiungere alle parole anche il sonoro, altrimenti avresti potuto sentire anche il suono della pernacchia che ti dedico con tutto il cuore.
dedicata all'antifà quaquaraquà: PPPRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR !!!!
Gentile (ma di certo non qui)Anonimo,credo esistano modi più costruttivi dell'insulto per confrontarsi e per esporre un'idea diversa sempre che tu abbia idee che vadano oltre l'odio politico.Se ora vuoi insultare anche me,accomodati pure ma ti consiglio qualcosa di un po' più articolato di vecchi slogan e retorica da quattro soldi.Comunque grazie,con le tue simpatiche esternazioni mi convinci sempre più che abbiamo qualcosa da dire e che abbiamo ragione a dirla.
RispondiEliminaChiar.mo Roberto Marzola,
RispondiEliminaho letto il suo articolo che rispecchia completamente anche il mio pensiero!! Ve ne fossero di persone o di blog come Lei per far sì che le persone prendessero coscienza di quanto questo mondo e i suoi governanti siano corrotti, delinquenti e soprattutto assolutamente disinteressati al benessere o tutela del cittadino e quelli che la pensano diversamente è perchè: o non hanno mai subito nessun atto delinquenziale, oppure perchè sono troppo codardi e ipocriti per dire veramente ciò che pensano. Proprio oggi parlando con un amico ho detto: mi fanno ridere tutte le persone e tutti i famigliari vittime di ubriachi, stupratori, assassini o quant'altro che davanti alle
telecamere recitano la solita cantilena del : vogliamo giustizia, non vendetta (magari un ubriaco gli ha ammazzato un figlio e non si è fatto nemmeno un giorno di galera e loro vogliono giustizia ma non vendetta!!!???)....sì lo dicono davanti alle telecamere ma in cuor loro è impossibile non abbiano sentimenti d'odio per l'atrocità subita. Io sono anni che stò lottando (e purtroppo mi sono dovuta rivolgere, per più motivi, a degli avvocati e carabinieri per poter andare avanti) nei confronti di alcuni vicini delinquenti e, ad aggi ancora non è cambiato nulla....loro sono tutelati o al limite "richiamati" ma poi non gli viene fatto nulla e continuano a massacrare me e mia madre che ha 81 anni. Dopo le ultime vicende e parole assurde dell'avvocato e dei carabinieri stò seriamente pensando di farmi giustizia da me perchè non riesco davvero più a tollerare di essere, insieme a mia madre, continuamente massacrata a vari livelli senza mai reagire. Uno schifo totale e la gente ancora che difende le istituzioni o condanna, appunto, gli atti estremi di poveretti che hanno, loro malgrado, ammazzato qualcuno per potersi difendere. Un caro saluto Valentina Dessì