Per ora non si sa molto più. Si sa solo che il piazzale antistante gli uffici è presidiato da Carabinieri e Guardia di Finanza, entrambi pronti ad intervenire laddove ce ne fosse bisogno.
Francamente, non mi sento di dire molto su questa vicenda: ancora troppo pochi gli elementi a disposizione per poter giudicare. Dico solo una cosa: la situazione sta diventando grave, anzi gravissima. La gente ormai è al limite della sopportazione. Non si può più tollerare di vivere senza un lavoro, con tasse su tutto e con il carrello della spesa che diventa sempre più caro. Ormai, quella che fino a pochi anni fa era una vita normale, (perché fatta di un tetto sopra la testa, una famiglia, un lavoro, due pasti al giorno e una pensione), oggi sembra un miraggio. E nessuno fa niente. Soprattutto a Roma, dove sono ancora alle prese col dubbio se alzare l'IVA al 23% oppure no.
Quanto ancora si può andare avanti così? Quanto tempo dovrà passare prima che incominci un'opera di sostegno alle famiglie, ai lavoratori, agli imprenditori, agli artigiani, ai piccoli professionisti? Quanti altri atti di disperazione dovranno essere compiuti per chiedere un minimo di comprensione, una parvenza d'aiuto, un abbozzo di umanità? aSe gli eventi e le scelte dell'esecutivo andranno ancora in questa direzione, stavolta la rivoluzione scoppierà sul serio. E sarà violenta, perché scatenata da una massa afflitta da angosce, paura e stenti. Travolgerà tutto e tutti, senza distinguere tra fiore e stelo d'erba, proprio come la falce fienaia della signora scura.
Si dimettano Lorsignori, dunque, finché sono in tempo; facciano i bagagli e si ritirino a vita privata, senza super-pensioni e vitalizi; lascino il campo a chi sa cosa fare e per chi farlo. Questo è più di un avvertimento. L'ora dei conti sta finalmente arrivando. Attenti!
Roberto Marzola.
Non mollare, prendi il direttore e ammazalo!!
RispondiEliminaNon credi di esagerare? Non credi che le colpe siano a livello più alto del singolo direttore dell'ufficio? Per favore, usiamo il cervello. Grazie!
EliminaRoberto Marzola.