BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 30 maggio 2012

UNO STATO CHE SE NE FREGA DEGLI ITALIANI


Ogni individuo pensa e agisce per se stesso e per la sua specie: mi pare sia questo, in estrema sintesi, l’insegnamento darwiniano. Ora, se le cose stanno realmente così, potrebbero spiegarsi veramente tante cose. In particolare, si potrebbe finalmente capire la ragione per cui le istituzioni italiane agiscono in questo modo. Già, perché in fondo parlare di governo,  parlamento e affini significa parlare di “casta”, (come si dice da qualche tempo), ossia di una sorta di organismo vivente che, contrariamente alla propria funzione e alle finalità per cui è stato creato, pensa a curare i propri interessi, nella speranza di darsi un futuro.
Non dovrebbe essere così, ma è diventato così, piaccia o non piaccia. A questa conclusione sono arrivato osservando gli ultimi avvenimenti: i suicidi da insolvenza, le imprese che finiscono a gambe all’aria, l’episodio dei due Marò prigionieri in India e, infine, il drammatico terremoto che sta colpendo l’Emilia. Eventi diversi, ma collegati tra loro da un sottile filo rosso, rappresentato dal menefreghismo e dall’assenteismo dello Stato. Operai ed imprenditori si tolgono la vita? Chi se ne frega, precedenza alle borse e allo spread. I giovani non trovano lavoro e le famiglie faticano a portare due pasti in tavola? Anche qui chi se ne frega, dobbiamo parlare di Lusi, del Trota e compagnia bella. Due soldati italiani sono ingiustamente detenuti in un Paese straniero, che muove loro accuse infamanti senza manco tener conto delle perizie tecniche? Chi se ne frega di scagionarli; speriamo solo di riuscire a comprare la loro libertà con i soldi dei contribuenti. In Emilia si verifica un cataclisma che uccide più di 20 persone, demolisce municipi, capannoni industriali, edifici storici e di culto e centinaia di case? Chi se ne frega anche in questo caso, noi pensiamo ad aumentare la benzina e a fare la figura dei pagliacci per le strade di Roma, per commemorare quella data farlocca che è il 2 giugno. Al massimo aumentiamo la benzina e poi cazzi degli italiani!
Davanti a questi eventi che sconvolgono il Paese non c’è uno straccio di dignità da parte di chi, in teoria, dovrebbe rappresentare il Paese, né un’assunzione di responsabilità o un gesto di solidarietà. Tagliare i costi della politica, gli stipendi dei parlamentari e dei loro portaborse per dare il buon esempio? Macché, sarebbe chiedere troppo. Destinare all’Emilia alcune accise già gravanti sui carburanti senza metterne di nuove? Un provvedimento troppo semplice e di buon senso, quindi non da “tecnici”.  Cancellare i finanziamenti pubblici a partiti, TV e giornali? Eh no, signori, perché la servitù va pur sempre mantenuta. Obbligare le banche, (visto che non pagano nemmeno l’IMU e altri tributi), a farsi carico di almeno una parte della ricostruzione? Non sia mai che si pestino i piedi al padrone! Chiedere un aiuto alla Comunità Europea, visto che già riceve così tanto da noi? Nossignore!
Così, per rinunciare a nulla e per non attrarre le antipatie dei potenti, si preferisce scaricare ancora una volta tutto il peso di tutte immani tragedie sul popolo italiano, oggi “bue” più che mai. Mi chiedo solo due cose: che gusto ci proviamo tutti quanti e cosa ci stia a fare questa gente. Ditemelo voi, vi prego, perché io non lo so più ed inizio a rimpiangere le ghigliottine. Rispondetemi e siate convincenti; ma fatelo in fretta, prima che sia troppo tardi!

Roberto Marzola

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