BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 20 giugno 2012

ANACRONISTICI? NO, SIAMO COME SIAMO!



"Anacronistici", "passatisti", "nostalgici", "fuori dal tempo"...Quante etichette si porta addosso chi, come me, crede ancora in certe idee! Già, "noi non siamo uomini d'oggi", diceva Morsello, il quale aggiungeva pure: "siamo nati in un tempo sbagliato, ma siamo nati per davvero". E, allora, proprio perché siamo qua vivi e vegeti, in carne ed ossa, con noi questi signori, così bravi ad inquadrare, a dare etichette e a cucire numeri e simboli identificativi, (nemmeno fossimo ad Auschwitz, a Dachau o a Treblinka!), devono fare i conti. 
Anziché aprire la bocca a caso, devono considerare il nostro modo di essere, la nostra sostanza, ma anche la nostra anima, la nostra essenza. Sì, perché davanti alla nullità del materiale, a tali latitudini ancora si crede fermamente in un qualcosa di mistico e trascendente, che distingue l'uomo dal sasso, dalla fredda pietra marmorea, dalla roccia inanimata. 
Devono fare i conti- si diceva- con noi che crediamo che "nello spirito attivo come nel terreno fertile non si perde alcun seme".
Con noi che siamo convinti di un “io” che si identifica con il mondo e in un mondo che si identifica con l' “io”. Un mondo che, per queste ragioni, va protetto e tutelato, non saccheggiato e sfruttato, piegato alle ragioni del profitto smodato e ad ogni costo. 
Con noi che nell’individualismo di massa cerchiamo di vivere come una comunità di fratelli.
Con noi che, solitamente, non frequentiamo spiagge affollate  e che non vestiamo "cool", "trandy" o "alapage", preferendo indossare le nostre magliette nere, vecchie di anni, le nostre cinghie mai restituite all'esercito e calzare i nostri scarponi, chi per assaggiare la strada, chi invece per sfidare le cime, per raggiungerle, per lasciarsi andare nelle "meditazioni delle vette".
Con noi che alla musica assordante dei locali alla moda preferiamo il suono del mare, il brusio dei boschi, l'eco delle gole e di un canto, espressione di “un particolare stato d’animo, di un’armonia interiore” che ci distingue da chi “ha l’animo roso dalle passioni e dall’odio”. 
Sì, con noi che non sopportiamo le luci stroboscopiche della discoteca e andiamo a cercare quelle soffuse dei vicoli o quella filtrata dai rami degli alberi.
Con noi che di un certo passato andiamo fieri e da esso prendiamo esempio, stimolo e coraggio. 
Con noi che ci sentiamo figli di una Terra, di una Patria, di una Storia e di una Tradizione che avvertiamo così nostre da portarle sempre con noi, vuoi con un marchio sulla pelle o con un'incisione nel cuore.
Con noi che ci sentiamo discepoli di tanti uomini capaci di considerare la loro vita ben più leggera dell’idea che erano chiamati a difendere da tutto e tutti.
Con noi che prima dello Stato mettiamo la Nazione; prima i nati, poi le istituzioni; prima i popoli, poi gli interessi ed i guadagni.
Con noi che vogliamo essere protagonisti dell'oggi, padroni del domani e che, quindi, non vogliamo intromissioni, né poteri soverchianti.
Con noi che non accettiamo l'idea di un governo rappresentativo, (specie se a distanza o comunque straniero), per amministrare le sorti nostre e dei nostri figli, ma difendiamo il diritto di ogni popolo a governare direttamente sulla Terra che l’ha visto nascere, tramite le proprie rappresentanze corporative.
Con noi che crediamo che ognuno debba avere un’istruzione, un lavoro, una casa e una famiglia, non il diritto all’istruzione, al lavoro, alla casa e alla famiglia.
Con noi che non ne possiamo più di questa ricchezza effimera e virtuale, contrapposta a questa povertà così reale e concreta.
Con noi che non consideriamo lo spread, l’andamento delle borse e le fasi cicliche dell’economia, ma guardiamo alle mani, all’ingegno e all’intelletto del lavoratore.
Con noi che non ci pieghiamo ai voleri del latente dio mercato, “creato, non generato, dalla stessa sostanza dei suoi padri”.
Con noi che difficilmente cediamo alle mode del momento e proponiamo uno stile di vita diverso dal consumismo presente.
Con noi che non crediamo nel falso progresso materiale, bensì cerchiamo l’elevazione morale e fisica dell’uomo.
Con noi che non facciamo un uso smodato dell’inglese e delle altre lingue di tendenza, ma che ci sforziamo di parlare un italiano corretto; con noi che, di conseguenza, non cediamo al “politicamente corretto” e ci ostiamo a chiamare “travestito” un “transgender”, “disabile” un “diversamente abile” e“negro” un “uomo di colore”, come il nostro idioma vorrebbe.

Ebbene sì, con noi  e con tutto quanto scritto sopra dovete fare i conti, perché, a ben vedere, non siamo poi così “anacronistici”, “nostalgici” e tutto il resto; semplicemente, vediamo il mondo con altri occhi e vogliamo per esso un destino diverso. Non ci rassegniamo all'idea che le vostre modernissime convizioni possano ridurlo ad un corpo morente, ad un ammasso di materia destinata a spegnersi nel buio più totale, e contrapponiamo le nostra fede, i nostri valori. 
Chissà, magari queste sono “parole contro il vento” e “contro il tempo”; o forse, per capirle basta prendere uno specchio e guardarsi in faccia. Magari per realizzare che si era solo prigionieri di vecchi schemi mentali, afflitti da decennali ferite agli occhi e sofferenti per risalenti menzogne, mentre tutto scorreva e mentre pochi pazzi "lanciavano la loro sfida alle stelle".

Roberto Marzola.

1 commento:

  1. Nell'ardore generato dalla fede si accende un fuoco che ti fa essere in contro tendenza con un mondo una mentalità che non ti appartiene, perchè il cuore e l'anima vanno oltre gli orizzonti di questo mondo...Gli ultimi di ieri e i primi del domani...in alto i cuori!!!

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