BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


lunedì 20 agosto 2012

UNO STATO CRIMINALE


Dedicato ad Andrea. Non possiamo neanche immaginare quanto sia dura,
ma siamo con Te, Camerata!


Precarietà, angoscia e dolore: questo è ciò che ha spinto, la scorsa settimana, Angelo Di Carlo a cospargersi di liquido infiammabile e a darsi in pasto alle fiamme, per gettarsi contro le stanze della Camera dei Deputati. Un gesto estremo che sa di disperazione e di rassegnazione e che gli è costato la vita, dopo interminabili giorni di agonia. Uno di quei gesti che ti portano a chiederti come si possa, nel 2012, accettare che un uomo, un padre di famiglia, si tolga la vita perché non riesce a trovare un lavoro che gli consenta un'esistenza dignitosa. Dove è lo Stato? Dove è finito lo Stato sociale? Perché nessuna istituzione ha aiutato quest'uomo, che pure ha lavorato quando ha potuto e che voleva solo lavorare?
Domande che lasciano un vuoto enorme e tanta rabbia. Anzi, una vera e propria sete di vendetta contro una classe politica che, per l'ennesima volta, se ne frega del gesto estremo di un uomo disperato, di un figlio che non ha più un padre, di una famiglia che non esiste più e dello sgomento di tutta quella gente che guarda al presente e al futuro con occhi rassegnati.
Il gesto di Angelo, dunque, non sia vano. Serva almeno a smuovere le coscienze, a far nascere dentro a ciascun italiano quel senso di ingiustizia e di intolleranza verso una classe politica che amministra il Paese negli interessi di tutti, tranne che del popolo. Una classe politica che ci lascia morire di disoccupazione, debiti ed esasperazione. Alimenti, insomma, la voglia di cambiare. Facciamolo, almeno, per il figlio di Angelo, Andrea, che ho la fortuna e il piacere di conoscere e al quale va il mio pensiero in queste ore tremende; facciamolo per lui, che sta vivendo sulla sua pelle l'arroganza e l'indifferenza mostrate da questo Stato infame. Il tempo delle parole finisca e dalle parole si passi ai fatti, perché il prezzo dell'ignavia e della rinuncia ad agire, stavolta, è veramente troppo alto. Come direbbe la Compagnia dell'Anello: "ma questa storia deve finire, la gioventù si ribellerà, la resa dei conti, la resa dei conti verrà!"

Roberto Marzola.

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