Ora chissà dove sei! Mi piace pensare che tu stia vagando immerso in quella natura lussureggiante che abbiamo immaginato una volta, parlando insieme del povero Nanni De Angelis, per il quale scrivesti dei versi. Ora ti vedo con lui e con tutti gli altri nostri ragazzi, dei quali avevi una stima sconfinata e in nome dei quali lottavi anche tu. Ti vedo felice, sorridente, con passo finalmente svelto, non più incerto, e animo reso ancor più leggero dalla presenza dei tuoi amati compagni a quattro zampe.
Sii felice, Nino, perché qui è sempre il solito disastro. Una situazione resa ancor più insopportabile dalla tua prematura dipartita. Mi mancheranno le chiacchierate con te. Mi mancherà ripensare insieme a te a quel passato che, come me, così tanto amavi e immaginare quel futuro che entrambi volevamo radioso. Mi mancheranno la tua ironia e la tua goliardia, nonché il tuo amore per le donne, il buon mangiare e il buon bere. Mi mancherà pure incazzarmi con te quando mi dicevi che stavi per accenderti l'ennesima Marlboro. Mi mancheranno i tuoi incitamenti ad andare avanti per la mia strada e a non abbassare mai la testa, a non permettere mai che Lorsignori spengano la fiamma. Mi mancherà la tua lucida capacità d'analisi, unita all'intransigenza, alla coerenza e all'esperienza che portavi sempre con te. Mi mancheranno i tuoi "ciao Robi", i tuoi "ad majora" e i tuoi "castigale tutte". Non li leggerò più, come non leggerò più i tuoi commenti ai miei scritti, pieni di passione e di delusione per il presente, ma anche di speranza per il futuro. Sarà davvero più dura senza di te.
Tutto quello che posso fare è dedicarti queste poche righe, bagnate di lacrime; proprio a te che dicevi di amare il mio modo di scrivere e di pensare, perché ti restituivano il sorriso. Non mi resta, infine, che salutarti nell'unico modo che avresti gradito; nell'unico che si addica ad un guerriero che ha appena portato a termine la sua ultima battaglia: con il braccio teso, rivolto verso il sole dell'avvenire, al grido di "ad majora!". Proprio come eri solito fare tu.
Buon viaggio, Camerata; riposa in pace.
Roberto Marzola.
P.S. Spero mi perdonerai se rendo pubblici i tuoi versi, dedicati ai ragazzi di Acca Larentia e a tutti gli altri caduti in quegli anni maledetti, che hai vissuto in prima persona, ma sono sicuro che saranno graditi.
"Un lupo nero in città"
(ispirata dall’esecuzione dei camerati di Acca Larentia e dedicata a tutti quelli morti per mano dei boia comunisti)
(ispirata dall’esecuzione dei camerati di Acca Larentia e dedicata a tutti quelli morti per mano dei boia comunisti)
Escono dal bosco baionette d’avorio
Tizzoni d’inferno scrutano lo spazio
Ai vili assassini dei miei fratelli
Portano terrore ,,,, frutto d’amore.
Tizzoni d’inferno scrutano lo spazio
Ai vili assassini dei miei fratelli
Portano terrore ,,,, frutto d’amore.
Vigliacchi assassini dal volto coperto
Figli adorati dalle scarpe firmate
Scandiscono slogan a chi li ha viziati
Marlboro in tasca e motorino truccato
hertz 36 per mandarti al cimitero
Ecco chi son i comunisti di oggi e di ieri
Figli adorati dalle scarpe firmate
Scandiscono slogan a chi li ha viziati
Marlboro in tasca e motorino truccato
hertz 36 per mandarti al cimitero
Ecco chi son i comunisti di oggi e di ieri
Escono dal bosco ………
Una mamma che piange
Un’altra si danna
Oggi per mano dei rossi
Son morti 3 altri fratelli
Eran tutti giovani, eran tutti belli ma
L’odio bestiale della falce e martello
Li lascia alla pioggia, al suo flagello
Un’altra si danna
Oggi per mano dei rossi
Son morti 3 altri fratelli
Eran tutti giovani, eran tutti belli ma
L’odio bestiale della falce e martello
Li lascia alla pioggia, al suo flagello
Escono dal bosco……..
Lacrime versate dai mille presenti
Son tutti camerati, gli stessi dei stesi
Giuran vendetta urlandolo al vento
Ma questo non piace al vil capitano,
miracolo dei tempi divenuto industriale,
che armata la mano fa un altro centro.
Il tempo che passa scordare non fa
Che l’ultimo saluto fu un folle alalà
Son tutti camerati, gli stessi dei stesi
Giuran vendetta urlandolo al vento
Ma questo non piace al vil capitano,
miracolo dei tempi divenuto industriale,
che armata la mano fa un altro centro.
Il tempo che passa scordare non fa
Che l’ultimo saluto fu un folle alalà
Escono dal bosco………
Un lupo si aggira da un po’ in città
Ha il pelo imbiancato, non ha più l’età
Ma le zanne d’avorio e gli occhi di fuoco
Retaggio di un tempo fanno ancora paura
Son pronte a ghermire chi senza pietà
colpì quei ragazzi nel meglio degli anni
vigliacchi cecchini del tiro alle spalle
quanto giurato non ha mai scordato
geloso custode del vecchio mandato
Ha il pelo imbiancato, non ha più l’età
Ma le zanne d’avorio e gli occhi di fuoco
Retaggio di un tempo fanno ancora paura
Son pronte a ghermire chi senza pietà
colpì quei ragazzi nel meglio degli anni
vigliacchi cecchini del tiro alle spalle
quanto giurato non ha mai scordato
geloso custode del vecchio mandato
Escono dal bosco……
Trovarsi davanti dei grassi maiali
Pecore perse rincorse dai cani
Ricchi signori con conti bancari
Senza che colpa li gravi o sconvolge
Come i nuovi bastardi, i traditori di sempre
che dicon che lupi anche loro son stati
lontani da te e dal tuo somigliare
Ti lascian di stucco …. È il mondo che volge.
Torno al mio bosco ad ululare alla luna
A cantare alle stelle le storie più belle
Quelle dei nostri andati all’inferno
Per un atto d’amore, quello si il più bello
Pecore perse rincorse dai cani
Ricchi signori con conti bancari
Senza che colpa li gravi o sconvolge
Come i nuovi bastardi, i traditori di sempre
che dicon che lupi anche loro son stati
lontani da te e dal tuo somigliare
Ti lascian di stucco …. È il mondo che volge.
Torno al mio bosco ad ululare alla luna
A cantare alle stelle le storie più belle
Quelle dei nostri andati all’inferno
Per un atto d’amore, quello si il più bello
Escono dal bosco……
Camerati ammazzati e mai vendicati
Ci abbiamo provato ma poi rinunciato
Il vostro valore, esempio e virtù
non troverebbero alcuna gloria
neppure mettendoli a culo per aria.
La fiaccola eterna dell’idea immortale
Illumina i sogni di chi sa quanto vale.
A presto vederci, al convivio celestiale
Tutti insieme di nuovo a marciare
Contro i servi assassini del potere mondiale
Ci abbiamo provato ma poi rinunciato
Il vostro valore, esempio e virtù
non troverebbero alcuna gloria
neppure mettendoli a culo per aria.
La fiaccola eterna dell’idea immortale
Illumina i sogni di chi sa quanto vale.
A presto vederci, al convivio celestiale
Tutti insieme di nuovo a marciare
Contro i servi assassini del potere mondiale
Escono dal bosco …….
Nino, non dimenticherò mai che, nonostante la vita non fosse stata magnanima con te, tu sei sempre stato pronto a dare una parola buona a tutti..ora continua a farlo dall'alto dei cieli e noi saremo ben felici di ascoltarti di nuovo. Con l'affetto comeratesco di sempre
RispondiEliminaGuglielmo