BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 5 dicembre 2012

CIAO NINO. BUONVIAGGIO!

Ho da poco saputo che te ne sei andato. Hai lasciato quella stanza d'ospedale nella quale ti eri isolato per cercare di vincere la malattia. Eri entrato facendo una promessa: "tornerò presto";  ne esci senza averla mantenuta. Non te ne faccio una colpa;so benissimo che hai cercato di lottare fino allo strenuo contro un male che ti soffocava e una condizione che gravava da tempo sulle tue spalle stanche.
Ora chissà dove sei!  Mi piace pensare che tu stia vagando immerso in quella natura lussureggiante che abbiamo immaginato una volta, parlando insieme del povero Nanni De Angelis, per il quale scrivesti dei versi. Ora ti vedo con lui e con tutti gli altri nostri ragazzi, dei quali avevi una stima sconfinata e in nome dei quali lottavi anche tu. Ti vedo felice, sorridente, con passo finalmente svelto, non più incerto, e animo reso ancor più leggero dalla presenza dei tuoi amati compagni a quattro zampe.
Sii felice, Nino, perché qui è sempre il solito disastro. Una situazione resa ancor più insopportabile dalla tua prematura dipartita. Mi mancheranno le chiacchierate con te. Mi mancherà ripensare insieme a te a quel passato che, come me, così tanto amavi e immaginare quel futuro che entrambi volevamo radioso. Mi mancheranno la tua ironia e la tua goliardia, nonché il tuo amore per le donne, il buon mangiare e il buon bere. Mi mancherà pure incazzarmi con te quando mi dicevi che stavi per accenderti l'ennesima Marlboro. Mi mancheranno i tuoi incitamenti ad andare avanti per la mia strada e a non abbassare mai la testa, a non permettere mai che Lorsignori spengano la fiamma. Mi mancherà la tua lucida capacità d'analisi, unita all'intransigenza, alla coerenza e all'esperienza che portavi sempre con te. Mi mancheranno i tuoi "ciao Robi", i tuoi "ad majora" e i tuoi "castigale tutte". Non li leggerò più, come non leggerò più i tuoi commenti ai miei scritti, pieni di passione e di delusione per il presente, ma anche di speranza per il futuro. Sarà davvero più dura senza di te.
Tutto quello che posso fare è dedicarti queste poche righe, bagnate di lacrime; proprio a te che dicevi di amare il mio modo di scrivere e di pensare, perché ti restituivano il sorriso. Non mi resta, infine, che salutarti nell'unico modo che avresti gradito; nell'unico che si addica ad un guerriero che ha appena portato a termine la sua ultima battaglia: con il braccio teso, rivolto verso il sole dell'avvenire, al grido di "ad majora!". Proprio come eri solito fare tu.
Buon viaggio, Camerata; riposa in pace.

Roberto Marzola.

P.S. Spero mi perdonerai se rendo pubblici i tuoi versi, dedicati ai ragazzi di Acca Larentia e a tutti gli altri caduti in quegli anni maledetti, che hai vissuto in prima persona, ma sono sicuro che saranno graditi.
  • Nino Casaburi 21 agosto 2012.

    Robby, vuoi mettere alla prova la robustezza del tuo stomaco? ti invio una pseudo-ballata, in cerca di note. Fammi sapere.

    "Un lupo nero in città"
    (ispirata dall’esecuzione dei camerati di Acca Larentia e dedicata a tutti quelli morti per mano dei boia comunisti)
    Escono dal bosco baionette d’avorio
    Tizzoni d’inferno scrutano lo spazio
    Ai vili assassini dei miei fratelli
    Portano terrore ,,,, frutto d’amore.
    Vigliacchi assassini dal volto coperto
    Figli adorati dalle scarpe firmate
    Scandiscono slogan a chi li ha viziati
    Marlboro in tasca e motorino truccato
    hertz 36 per mandarti al cimitero
    Ecco chi son i comunisti di oggi e di ieri
    Escono dal bosco ………
    Una mamma che piange
    Un’altra si danna
    Oggi per mano dei rossi
    Son morti 3 altri fratelli
    Eran tutti giovani, eran tutti belli ma
    L’odio bestiale della falce e martello
    Li lascia alla pioggia, al suo flagello
    Escono dal bosco……..
    Lacrime versate dai mille presenti
    Son tutti camerati, gli stessi dei stesi
    Giuran vendetta urlandolo al vento
    Ma questo non piace al vil capitano,
    miracolo dei tempi divenuto industriale,
    che armata la mano fa un altro centro.
    Il tempo che passa scordare non fa
    Che l’ultimo saluto fu un folle alalà
    Escono dal bosco………
    Un lupo si aggira da un po’ in città
    Ha il pelo imbiancato, non ha più l’età
    Ma le zanne d’avorio e gli occhi di fuoco
    Retaggio di un tempo fanno ancora paura
    Son pronte a ghermire chi senza pietà
    colpì quei ragazzi nel meglio degli anni
    vigliacchi cecchini del tiro alle spalle
    quanto giurato non ha mai scordato
    geloso custode del vecchio mandato
    Escono dal bosco……
    Trovarsi davanti dei grassi maiali
    Pecore perse rincorse dai cani
    Ricchi signori con conti bancari
    Senza che colpa li gravi o sconvolge
    Come i nuovi bastardi, i traditori di sempre
    che dicon che lupi anche loro son stati
    lontani da te e dal tuo somigliare
    Ti lascian di stucco …. È il mondo che volge.
    Torno al mio bosco ad ululare alla luna
    A cantare alle stelle le storie più belle
    Quelle dei nostri andati all’inferno
    Per un atto d’amore, quello si il più bello
    Escono dal bosco……
    Camerati ammazzati e mai vendicati
    Ci abbiamo provato ma poi rinunciato
    Il vostro valore, esempio e virtù
    non troverebbero alcuna gloria
    neppure mettendoli a culo per aria.
    La fiaccola eterna dell’idea immortale
    Illumina i sogni di chi sa quanto vale.
    A presto vederci, al convivio celestiale
    Tutti insieme di nuovo a marciare
    Contro i servi assassini del potere mondiale
    Escono dal bosco …….

    1 commento:

    1. Nino, non dimenticherò mai che, nonostante la vita non fosse stata magnanima con te, tu sei sempre stato pronto a dare una parola buona a tutti..ora continua a farlo dall'alto dei cieli e noi saremo ben felici di ascoltarti di nuovo. Con l'affetto comeratesco di sempre
      Guglielmo

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