BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


domenica 13 marzo 2011

NON ESISTONO DIVINITA' IN TERRA

Ho sempre avuto qualche dubbio sull'esistenza di Dio; men che meno credo che possa esistere una qualche divinità in terra. Così mi sento più che autorizzato a dire la mia contro chicchessia.

Secondo alcuni,in questi giorni mi sarei reso responsabile del gravissimo delitto di Vilipendio del presidente della repubblica, previsto dall'art. 278 c.p. e, più in generale, del crimine di lesa maestà. Mi è stato fatta anche la lezioncina di Diritto Costituzionale e mi è stato spiegato che avrei insultato il "presidente degli italiani".
Mi fa piuttosto ridere se penso che questa figura non viene neanche eletta dal popolo, ma dal Parlamento in seduta comune. Al di là dei meri formalismi giuridici, credo possa dirsi pacifico il fatto che la politica e i suoi rappresentanti sono ormai distanti anni luce dalla base elettorale, vista come una propria vacca da mungere ogniqualvolta si avvicini una competizione elettorale. Quindi, se Governo e Parlamento, (ossia gli organi di rappresentanza politica e legislativa), si trovano a distanze siderali dal cittadino, figuriamoci come un soggetto,il presidente della Repubblica, che è eletto col voto di una pur rappresentativa minoranza della popolazione, possa in qualche modo rappresentare l'unità nazionale! Se a ciò si aggiunge che la storia personale di chi oggi siede al Quirinale, più che unire, ha sempre diviso in ragione di una fallimentare ideologia, (perché ha sempre diviso il mondo in rossi e neri, borghesi e proletari, padroni "bastardi" e "poveri" lavoratori, ovvero, in altre parole, tra buoni e cattivi), la questione assume i contorni di una esilarante barzelletta.

Detto questo, non credo proprio di essermi macchiato di alcun delitto. Non ho mosso alcuna critica particolare, né usato termini ingiuriosi. Quand'anche le mie parole fossero qualificabili come "critiche",non riesco a capire dove possa essere il problema. A parte il fatto che i miei detrattori, i loro rappresentanti e consimili hanno più volte criticato l'operato del presidente della Repubblica, arrivando a descriverlo come un pusillanime, un codardo e un fantoccio; ma poi, da più di un decennio, questi stessi signori si permettono di rivolgere qualsiasi forma di insulto e di ingiuria nei confronti di altre cariche dello stato, (ad esempio nei confronti del presidente del Consiglio dei Ministri), specie in questi ultimi tempi.Se una persona, diversa da loro, si permette il lusso di riportare alla luce qualche dettaglio sul conto personale di un personaggio diverso da quello che eleggono a vittima sacrificale, allora ci sarebbe da "vergognarsi" secondo questi signori. Questi ultimi sono i professionisti dei due pesi e delle due misure,i censori di quale sia la diversità da conservare e quella da cancellare,i detentori del diritto di parola a senso unico. Poi però, una volta dimostrato di essere solo degli arroganti irrispettosi, ti vengono a fare la lezioncina di "democrazia" ...

Vogliamo ancora dare spazio a questa gente? Non so voi, ma io mi sono proprio stancato!

R.M.

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