BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


domenica 17 aprile 2011

QUANDO I DEMOCRATICI SOGNANO IL COLPO DI STATO

Che spettacolo la sinistra italiana di questi giorni! Quella sinistra elitaria, piazzista, forcaiola, capeggiata non da un leader politico, ma da un manipolo di sedicenti intellettuali, (divenuti tali solo perché di sinistra, non certo perché uomini di spessore culturale), conduttori televisivi alla Santoro, magistrati eversivi e corrotti e compagnia bella, che da decenni  vogliono dare a tutti la lezioncina sulla democrazia e sui suoi principi fondamentali.  Tralasciamo il fatto che, a ben guardare, per la sinistra post-comunista di casa nostra la democrazia è solo un ripiego, un’alternativa di comodo alla tanto agognata «dittatura del proletariato», un mezzo, (non un fine), per conquistare il potere nella società, sebbene questa semplice considerazione la priverebbe di qualsiasi titolo idoneo anche solo per nominare il concetto di democrazia. Andiamo oltre e guardiamo cosa sta accadendo in questi giorni.
Guidata da Luciano Canfora, Umberto Galimberti e, soprattutto, dal palindromo umano Asor Rosa, (rispettivamente: un accademico candidato alle europee nelle file dei comunisti italiani, un filosofo entrato all’università nonostante avesse copiato clamorosamente i suoi lavori da altri,vedere per credere, e un  critico letterario comunista impenitente), la sinistra italiana si è resa protagonista dell’ennesima infelice uscita, collezionando l’ennesima figuraccia. Così, Canfora vorrebbe spiegarci l’ «iniquità del principio maggioritario», non sulla base di argomentazioni politiche e tecnico-giuridiche, bensì affidandosi all’ “Aiace” di Sofocle, per dire che gli Achei si resero protagonisti di una profonda ingiustizia, allorché diedero le armi di Achille ad Ulisse.  Evito, per non infierire sull’avversario, di sottolineare il fatto che, se così non fosse stato, gli Achei avrebbero perso probabilmente la guerra, giacché in quanto a forza i Troiani erano probabilmente superiori.  Galimberti ovviamente gli fa  “Eco”, (permettetemi il gioco di parole, utilizzato per scomodare un altro presunto intellettuale di sinistra, Umberto Eco, che, tempo fa, sperava in«qualche morte illustre»tra i suoi avversari) . Ma il meglio di sé l’ha dato Alberto Asor Rosa dalle pagine de “il Manifesto”.  Consiglio la lettura di quel delirante articolo sulla pagina internet del giornale comunista. Vi posso anticipare che il messaggio in soldoni è questo: siccome chi comanda ora non è di sinistra, questa non è una democrazia e il metodo migliore per restaurarla, (cioè di imporre un governo di sinistra, perché questo significa democrazia per certa gente), è organizzare un colpo di stato, avvalendosi dell’esercito. Praticamente per riportare la democrazia, (ripeto: quella che piace a lui, non certo un modello perfetto!), bisogna cedere al suo contrario. Una sorta di cura omeopatica, prescritta da un medico improvvisato che fa l’esatto contrario di ciò che predica agli altri da decenni. Insomma, per farla breve,i  lor signori  vogliono sovvertire l'ordine che essi stessi reclamano di aver imposto. Roba da matti!
Direi che queste parole danno bene il senso dell’abisso in cui sprofonda la sinistra e, in generale, questo paese, (minuscola voluta). Si spendono fiumi di parole per tessere le lodi del sistema democratico, attaccando duramente chi lo critica con solide argomentazioni; poi però si è disposti a darlo in pasto alle fiamme del più bieco totalitarismo stalinista.
Ma c’è di più: malgrado le difese a spada tratta della costituzione, nonostante i sermoni spesi in favore della democrazia, unica forma di stato possibile, e a dispetto delle dichiarazioni che incitano a tagliare i ponti col passato, la sinistra italiana dimostra di essere ancora una convinta sostenitrice delle teorie marxiste. Il centro-destra non si combatte alle urne, non si contrasta proponendo un’opposizione seria che, per essere tale, deve spazzar via gli scarti del comunismo italiano; no, gli sconfitti del pensiero devono essere portati per forza alla ribalta,magari rispolverando il fazzoletto rosso ed il fucile paracadutato dagli alleati, proprio perché ultimi custodi del fuoco sacro della verità rivelata dal pensatore di Treviri. Ecco chi sono i veri nostalgici in Italia: proprio coloro che usano questa parola per fare un’accusa di razzismo, negazionismo e altre amenità simili all’avversario politico il quale, magari, si batte semplicemente per riportare alla luce una verità storica.
Il traballante edificio post-comunista, descritto sino ad ora, rischia definitivamente di crollare se si considera che quello ora in discussione, è il pensiero che dovrebbe costituire la pietra miliare della sinistra italiana. Ci rendiamo conto?
Ancora: i nuovi “kompagni”, che da tempo hanno preso ad atteggiarsi a soli ed unici paladini della legge, si rendono conto della rilevanza penale delle parole del loro dante causa Asor Rosa? Fino a prova contraria, infatti, ciò che è uscito dalla penna del sedicente intellettuale costituisce una forma di istigazione all’associazione sovversiva e all’eversione dell’ordine democratico: artt. 270 e 270-bis del codice penale. Ironia della sorte: un comunista che finisce sotto la scure che ha spesso usato contro i fascisti, vecchi e nuovi.  Altro che legge del contrappasso!
Un ultimo aspetto è molto preoccupante e, paradossalmente, (ma tutta la situazione evocata dalle pagine de “il Manifesto” è paradossale), sembra dare ragione proprio al vituperato Berlusconi: la sinistra strizza l’occhio alla magistratura, la quale sembra cedere di buon grado alle sue lusinghe. La riprova di questo teorema sta nel fatto che Asor Rosa invoca proprio i pieni poteri in capo ai giudici, altro ingranaggio fondamentale del suo piano per la “sovietizzazione” del Paese, proprio come nella Russia comunista. C’è da dire che la lezione marxista, anzi stalinista, l’ha imparata proprio bene, complimenti!
Insomma, come ho già avuto modo di dire, la situazione è a dir poco tragicomica. Continua ciò che ho definito il “tragico carnevale”, il triste e rozzo “teatro dell’assurdo”, ovvero questo disgustoso gioco a parti invertite, in cui la contraddizione e il trasformismo sono la regola, e la coerenza, l’onore e la fedeltà merce in via di estinzione; un gioco in cui la democrazia è solo il paravento di gente che di giorno se ne proclama convinta sostenitrice e di notte lavora a piani sovversivi nei suoi eleganti salotti, frequentati dalla crema della società ,(anche se mi verrebbe da nominare un’altra sostanza dalla consistenza simile, sebbene di colore e,soprattutto, aroma ben diverso); un gioco pagato con i soldi, con il sangue e con l’onore degli italiani onesti che il sig. Asor Rosa,in maniera neanche tanto implicita, considera idioti e lobotomizzati, dato che li esclude dal suo piano.
Come si faccia a tollerare ancora certi soggetti e a permettergli di aprir bocca, Dio solo lo sa. Mi stupisco sempre più della pazienza degli italiani e mi chiedo fino a quando saranno disposti a voler prendere lezioni da chi non ha né il titolo né i mezzi per farlo. A questo punto, dato che hanno fatto ampiamente intendere di voler riportare l’orologio all’ora di Mosca, ritorno per ritorno, propongo di girare le lancette del nostro orologio indietro, per cambiare giorno, mese e anno, fino ad arrivare a quegli anni ’20, ove questi sobillatori e cospiratori venivano trattatati come meritavano: col manganello e con l’olio di ricino. Data la loro ignoranza e sudditanza ideologica,infatti,  è il solo linguaggio che possono comprendere e l’unico confronto di cui sono degni.
Infine, per onestà intellettuale e per coerenza, debbo ammettere che su una cosa mi posso trovar d’accordo: che l’architettura istituzionale, così come disegnata in costituzione, è  giunta ormai al collasso. Era solo questione di tempo, visto e considerato come è nata. L’antifascismo è una base fragile e deve sostenere l’enorme peso di istituzioni inutili e privilegiate, (ad esempio il presidente della repubblica e il parlamento). Non poteva davvero essere altrimenti.
Ecco quindi che concordo sul fatto che l’intero edificio debba essere abbattuto, giacché una semplice restaurazione è impossibile, per essere ricostruito dalle fondamenta, le quali non possono essere però rappresentate dai residui del comunismo: quest’ultimo si è già sgretolato negli anni, pur avendo vinto la guerra. E quali sono le fondamenta che propongo lo sapete già: lo scrivo praticamente in ogni singolo intervento su questo blog.

Roberto Marzola.

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