BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


lunedì 16 maggio 2011

LIBERTA',UGUAGLIANZA,FRATELLANZA? NO...DIO,PATRIA E FAMIGLIA.

Pubblico un recente articolo scritto da Marcello Veneziani, giornalista, scrittore e filosofo con cui capita spesso di trovarmi d'accordo. Un evento piuttosto raro, se si considera il totale degrado morale, culturale e politico che affligge la società odierna, in cui si scrive, praticamente, solo di scappatelle, di meretrici, guai giudiziari, atroci delitti e via discorrendo.
Stavolta, invece, si parla di antico, di eterno, di salvifico: Dio, Patria e Famiglia. Una triade che raccoglie valori, saperi, tradizioni e ideali che sono in grado di elevare l'uomo dal disastro attuale e di indirizzarlo verso orizzonti più ampi. Un terzetto che è bene riscoprire, depurare dai pregiudizi ideologici e riproporre con forza crescente, perché è quanto di più vicino alle nostre origini, alla nostra coscienza, alla nostra essenza.

Buona lettura,

Roberto Marzola.


Se il mondo riscopre Dio, patria e famiglia

Dietro ai grandi eventi di questi giorni, dalla beatificazione di Wojtyla al "compleanno" d’Italia, c’è l’eterno ritorno dei valori della tradizione


La beatificazione del Papa e la fol­la dei devoti a Roma, l’intervento in Libia e il compleanno d’Italia, il matrimonio nella famiglia rea­le inglese in mondovisione, il ri­nato patriottismo Usa dopo la morte di Bin Laden. Quattro even­ti planetari in una sola settimana hanno riacceso in forme diverse le luci su un’antichissima trinità: Dio, patria e famiglia. Era da tem­po che non si rivedevano insieme.
Che fine hanno fatto Dio, patria e famiglia? Sono stati per secoli l’orizzonte di vita e di senso dei popoli, poi si sono ritirati nel ruolo di bandiera ideale per movimenti conservatori e tradizionali. Ora sanno di arcaico e finito, servono più per etichettare posizioni antiquate altrui che per rivendicare le proprie. Con che cosa furono sostituite? Potremmo rispondere con nulla, o con il nulla eretto a orizzonte. O, storicamente, che furono sostituite con libertà, eguaglianza e fratellanza. O più semplicemente che furono barattate con l’individuo, i suoi diritti e la libertà sovrana di sentirsi cittadino del mondo, senza legami a priori. Sembra impossibile pensare a Dio, patria e famiglia. Chi li vive non li pensa e chi li pensa li ritiene già morti. Eppure Dio, patria e famiglia occupano ancora il pensiero supremo di metà umanità e la loro orfanità è avvertita come un vuoto dall’altra metà. Dio, patria e famiglia popolano i pensieri reconditi, i ricordi e i rimorsi più forti, animano l’arte,il sogno e la letteratura,resistono come nostalgia e sentimenti. Perché occupano rispettivamente la sfera del pensiero e della fede, della vita pubblica e civile, della vita intima e sentimentale. Si chiamano in modi diversi; per esempio senso religioso, senso comunitario e senso delle radici. L’uomo ha tre dimensioni originarie, che sono la sua umanità, la sua natura e la sua cultura: la dimensione verticale che ci spinge a tendere verso l'alto, la dimensione orizzontale che porta a situarci in una comunità e la dimensione interiore che induce a ritrovarsi nelle origini. In questo triplice viaggio verso il cielo, la terra e le radici, ci imbattiamo in figure e presagi che richiamano Dio, patria e famiglia. E se fosse necessario ripensarli e riviverli nel nostro presente e nel futuro prossimo? Se nascessero dalla loro scomparsa la presente disperazione, il cinismo e gli abusi, le paure e le chiusure? Se avessimo bisogno di quell’orizzonte per essere uomini e per legarci davvero tra noi? Davanti alla tabula rasa bisogna tornare all’abc.
Come si possono pensare oggi Dio, patria e famiglia con la sensibilità del presente, senza tornare al passato? In primo luogo attraverso la libera scelta, nessun automatismo imposto da natura o storia, autorità o legge. Ma una libera e radicale scommessa tra caso e destino, tra libertà di assegnare significato o no all’origine, ai nostri legami, al nostro senso del sacro e del divino. Abbiamo bisogno di dare un senso alla vita, riconoscendovi un disegno intelligente; poi di avvertire un luogo come la nostra casa, la nostra matrice; quindi di nutrire legami speciali di comunità e tradizione.
In secondo luogo dobbiamo risalire dalla buccia al midollo, all’essenza di quel senso religioso, comunitario e delle origini. Con amore totale per la verità, costi quel che costi, non cercando coperture retoriche e rassicuranti bugie. È onesto pensare che le forme storiche, lessicali e rituali in cui si manifestano Dio, patria e famiglia possano morire e mutare. Ma il tramonto di alcune fedi secolari, di convinzioni e strutture, non significa la fine di quegli orizzonti e del nostro bisogno. È importante distinguere tra le forme che passano e i contenuti che restano; capire cosa salvare, cosa rigenerare e cosa lasciar morire.
In terzo luogo, oggi Dio, patria e famiglia vanno pensate non solo in loro presenza ma anche in loro assenza, attraverso la loro mancanza, e gli effetti che questa produce. Non possiamo negare che si tratta di princìpi sofferenti, sempre più cagionevoli e incerti. Non possiamo chiamarci fuori, fingere una purezza che non abbiamo; dobbiamo saper riconoscere che nella loro penuria ci siamo dentro anche noi, fino al collo; scontiamo anche noi cadute e incoerenze. Non ci sono incontaminati guardiani dell’ortodossia e dell’osservanza; anche noi esitiamo e spesso voltiamo le spalle. Dunque, nessuna pretesa di superiorità e di purezza rispetto agli altri; sia questa ragione di realismo e umiltà popolare.
In quarto luogo va tenuto a mente che nessuno può imporre il monopolio, il primato, l’esclusiva, del suo Dio, della sua patria e della sua famiglia. Amare Dio, patria e famiglia non vuol dire negare quelli degli altri; ma rispettarli tutti, a partire dai propri. Se neghi il Dio, la patria e la famiglia degli altri, neghi i tuoi. Se neghi ogni dio, ogni patria e ogni famiglia, neghi l’umanità, la dignità e l’identità tua, altrui e del mondo da cui provieni. Chi rinfaccia gli orrori compiuti in nome di Dio patria e famiglia, confonde la malvagità umana con i pretesti in cui è stata rivestita nei secoli. Anche la libertà, l’uguaglianza, la fraternità e i diritti umani sono stati usati per imporre il terrore giacobino, le dittature comuniste, il fanatismo ateo; contro Dio, patria e famiglia.
Infine, i corollari: via la cupa ortodossia, meglio l’ironica leggerezza. Via la scolastica ripetitiva, meglio l’educazione popolare a quei principi. Via il superbo individualismo o la sua variante settaria, meglio iscriversi nell’alveo popolare di un comune sentire e di una tradizione provata dall’esperienza.
Non so se questo basterà per rigenerare nel tempo presente e in quello che viene l’amor patrio,familiare e divino. Ma non vedo altro all’orizzonte che meriti di suscitare passioni ideali e nulla che ricordi davvero la storia e la vita autentica, la cultura e la natura dell’uomo. Se fosse questo il compito ideale e civile, politico e morale di oggi? Pensateci, perlomeno. Per non morire nemocristiani, cioè figli di nessun cristo. 

13 commenti:

  1. me fa solo ride che fate li fascisti duri e puri e poi sostenete la rutili a sindaco di fermo

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  2. Chi scrive questo blog è di Montegranaro quindi non ha sostenuto proprio nessuno a Fermo...


    E a me fai solo ridere Tu che non hai avuto neanche il coraggio di firmarti.

    Roberto Marzola.

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  3. ciò paura dei fascisti io.comunque basta andare su facebook di ester maria rutili per vedere il vostro commento a sostegno loro.io non mi firmo perché ho paura dei fascisti,tu pero devi dire la verita.

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  4. Non sai scrivere, né ragionare. Se sono di Montegranaro, come posso aver parteggiato per la Rutili?
    Non la conosco, come non conosco nessuno dei candidati.
    Forse non sai che questo blog è PRIVATO. Aries mi dà solo una mano a diffonderlo.

    Accendi il cervello ed informati prima di parlare con me. Intesi?

    Roberto Marzola.

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  5. Ho un'unico appunto da fare:
    Anche Patria si scrive con la P maiuscola ...

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  6. Hai ragione, caro Giorgio, ma lo scritto è di Veneziani: destra moderna. Non ho toccano né alterato nulla. Non sia mai che dicano che i fascisti sono soliti censurare!

    Mi accorgo che io l'ho scritto con la "P" maiuscola. Deo Gratias...

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  7. se sei su internet niente è privato, e poi c ho le prove, sulla bacheca della rutili, hai commentato e spalleggiato. fate i fascisti poi appoggiate le rutili. ammettilo. e poi NON TOCCATE PETRINI. e marciate su veregra, marciato su sto cazzo. FASCISTI BUGIARDI

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  8. Che prove hai? Io non ho spalleggiato un bel niente. Ho detto "votate per la Rutili"? Niente affatto. Ho semplicemente smentito le solite falsità storiche che siete così bravi a mettere in giro.

    E chi lo tocca "Petrini"? Era un povero cialtrone, che può avere fama solo in una repubblichetta come l'italietta, (minuscola voluta), repubblicana.

    A "Veregra" ha "marciato" Casa Pound, di cui non faccio parte.

    Ancora una volta hai detto la solita marea di fesserie. D'altronde è tipico degli antifascisti: dite solo ciò che sapete, ma non sapete ciò che dite!

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  9. P.S. Noto che non hai ancora avuto il coraggio di mettere nome e cognome...

    P.P.S. Pubblica queste fantomatiche "prove" così che tutti possano vederle. Io non ho paura di nulla. Men che meno di un ignorantello come te.

    Roberto Marzola.

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  10. il nome no, ho detto che ho paura dei fascisti. voi credete nella violenza come soluzione e ci ho paura. voi, casa pound o altri, tutti uguali. qualcuno scrive, qualcuno marcia, tutti uguali, qualcuno scrive pure BOIA CHI MOLLA sulla bacheca della rutili.

    comunque tu hai scritto "Si pentiranno presto i signori che in tutta Italia hanno votato a sinistra. Si pentiranno i secessionisti di FLI e dell'UDC. Prodi ha già detto che sta tornando l'Ulivo e se lo dice lui c'è da crederci. Prepariamoci ai governicchi, alle leggi e leggine, alle TASSE SU TUTTO,(patrimoniale in testa), ad ondate migratorie spaventose, ai tribunali della Santa Inquisizione. Parafrasando Montanelli: "è la feccia che risale la fogna".

    e per me è uguale a supportarla. adesso di quello che ti pare. ti vergogni a dire che per avere una rappresentanza ti devi appoggiare a BERLUSCONI?

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  11. Azz, che prova sconvolgente! Hai semplicemente provato di essere un ignorante in mala fede, ecco cosa hai provato!

    Se leggi bene il discorso è livello tanto nazionale quanto locale e per locale non intendo solo Fermo. C'è scritto a chiare lettere! E che c'è di nuovo o di non vero? Compagni al volante, pericolo tasse costante. Questa è una regola più che compravata. Riguardo soprattutto a FLI, (ossia Fini), aveva le carte in regola, (non certo adesso), per proporre un'alternativa seria e concreta alla deriva comunista da un lato e capitalista dall'altro. S'è bruciato in parte con A.N.; ha finito di bruciarsi con l'entrata nel PDL, (che non gli ho mai perdonato e non gli perdonerò mai), e con la conseguente uscita. Si pentiranno di tutto questo, perché giocheranno un ruolo da comprimari. Ben gli sta!
    Come puoi vedere, non ho mai sostenuto Berlusconi. Per me è il Presidente del Milan e basta. Mi è sempre piaciuta la tradizione della destra sociale che non c'entra assolutamente né con Berlusconi né con Fini.
    Ma queste cose ti conviene far finta di non capirle. Fai bene a puntare il ditino. Magari trovi qualcuno che ti crede sul serio. A me, francamente, non me ne importa un fico secco. Vado avanti per la mia strada, ben lontano dalle segreterie di partito, specie quelli attuali.
    Se dire che il terzo polo è destinato a scomparire e che la sinistra in Italia ha fatto sempre e solo disastri mi fa risultare come dici tu, affari tuoi, non miei.Non ho bisogno di essere rappresentato da chicchessia, (difatti non vado a votare già da qualche tempo).
    So come la penso e tanto mi basta. E se a un comunista come tanti, (come vedi, applico la tua logica), non sta bene, sai quanto me ne frega? La notte dormo lo stesso. Specialmente se mi trovo di fronte ad un cagasotto come te!

    Roberto Marzola.

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  12. non sono cacasotto, posso avere paura dei fascisti? si, c ho paura. e poi tu puoi anche credere nella destra sociale e per questo ti rispetto, pero non mi venire a dire che quando hanno vinto le liste di centrodestra nel fermano da fermo a montegranaro certi scemi che dicono pure loro di credere nella destra sociale sono andati in giro a fare caroselli con le croci celtiche. tu magari no, ma qualcuno era pronto a festeggiare se a fermo vinceva quel fantoccio

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  13. Se avessi paura dei fascisti non saresti neanche qui con intento provocatorio...

    A Montegranaro non mi risulta niente di tutto ciò. A Fermo semplicemente non lo so. Ma non è che me ne importi granché. Ognuno vive la politica a suo modo. Io non voto perché non mi sento rappresentato da nessuno, né ho bisogno di esserlo.

    E sui "fantocci" pensi che, eventualmente, ce ne fosse uno solo?

    Dai è Di Ruscio che si prepara la strada del ritorno. Un sindaco discutibile, 5 anni di attesa e poi... Ci vuole tanto a capirlo?

    Saluti.

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