BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


lunedì 23 maggio 2011

UNIONE EUROPEA: E’ PARTITO IL “COUNT-DOWN” PER L’AUTODISTRUZIONE?

Brutti segnali per l’Unione Europea. Il cammino della folle macchina consumistico-capitalista, avviata coi Trattati di Roma del 1957 e perfezionata con quelli di Maastricht, Schengen  e Lisbona, sembra essersi fatto in salita; il suo passo è ormai pesante e quanto mai insicuro.
A renderlo tale è, soprattutto, la situazione della Grecia la quale, come tutti ricorderete, ricevette non molto tempo fa dei bei denari, da parte degli Stati membri della Comunità,per ripianare la disastrata economia nazionale. La situazione era rovente già  allora, dato che il Paese ellenico aveva spudoratamente taroccato i suoi conti pubblici, sbeffeggiando praticamente tutti. Questo, (e non solo questo), suscitò le ire dei più, in particolare della Germania che, almeno in un primo momento, tutto voleva tranne che mandare la sua carta moneta all’ombra del Partenone.
La situazione va avanti ormai da un paio d’anni  ed è ben lungi dall’essere vicina alla soluzione. Quest’anno il deficit greco è stimato al 9,5% del Pil[1]. Il governo sta cercando di adoperarsi in qualche maniera, ma è come tentare di chiudere una falla sul fianco di una nave col palmo di una mano. Da Atene fanno sapere che il “Ministero delle Finanze sta cercando di continuare con il piano di consolidamento fiscale, tramite misure aggiuntive di oltre 6 miliardi di euro, al fine di conseguire l'obiettivo di un deficit del 7,5% per il 2011”[2]. Più che una promessa, un’impresa titanica, che non fa certo dormire sonni tranquilli ai signori della finanza “made in Europe”. A leggere i giornali viene solo da ridere…per non piangere! Nessuno ha la minima idea di come riportare il convoglio europeo sui binari. E’ tutto un susseguirsi e un intrecciarsi di ricette per uscire dalla crisi, ognuna delle quali contraddice l’altra. Fatto sta che, nel frattempo, i mercati finanziari ne risentono pesantemente: “ il Ftse Mib e il Ftse It All oggi hanno chiuso in ribasso rispettivamente del 3,32% e del 3,18%. A Parigi il Cac40 ha ceduto il 2,1%, a Francoforte il Dax il 2%”[3].

Non è solo la Grecia a preoccupare. Destano angoscia anche i conti di Irlanda, Portogallo e Spagna, quest’ultima addirittura alle prese con una imponente manifestazione contro il governo di Zapatero, colpevole di aver messo in ginocchio l’economia del Paese.
Di fronte a questo scenario apocalittico qualcuno ha lanciato un chiaro monito: stavolta l’Euro rischia di finire a gambe all’aria e con esso l’intera Comunità Europea.
Chi l’avrebbe mai detto? Un intero sistema economico fittizio, senza regole e senza remore, manovrato da pochi per soddisfare gli interessi di pochi, che finisce con il sedere per terra; quello stesso sistema, in cui siamo stati trascinati senza che ci interpellassero, perché, dicevano, ci avrebbe “risparmiato la fine dell’Argentina”, che oggi sembra condannarci alla stesso identico destino.
Mi verrebbe da gioire nel vedere la sconfitta del nemico plutocratico. Dovrei esultare nel vedere banchieri e massoni con le pezze al sedere e i loro camerieri, (a cominciare da Prodi e compagni), ammutoliti dinnanzi al disastro che hanno creato.
Uso il condizionale, però, e per una ragione precisa: perché alla fine, gira e rigira, saranno tutti fuorché loro a pagare il salatissimo conto. Come al solito saranno gli onesti cittadini d’Europa, nell’abituale veste di contribuenti, a dover pagare con il sangue pur di mantenere in piedi il feudo di Lor signori.
Vedrete: l’Europa delle banche e delle monete, salvo eventi clamorosi, riuscirà a spuntarla anche stavolta, perché l’oligarchia di interessi che l’anima è più forte della catastrofe che ha posto in essere. E, ripeto, a pagarne le conseguenze saremo sempre e soltanto noi.
 La mia domanda è sempre la stessa: fino a quando saremo disposti ad obbedire e a rimanere impassibili di fronte alla catastrofe compiuta?
Direi che,ormai, dovrebbe risultare chiaro a tutti che così non si può andare avanti.
L’Europa deve innanzitutto riscoprire le sue antiche radici, lo spirito di fratellanza e di vicinanza spirituale. Questo è stato il peccato originale di cui tutti dobbiamo avvederci: permettere che usassero l’economia per portare a termine il processo di massificazione, la realizzazione di un unico governo centrale e di un’unica banca centrale, facilmente controllabili e manipolabili.
Nossignore!  E’ all’unificazione che dobbiamo arrivare: ma ad un’unificazione che rispecchi lo spirito dei popoli d’Europa, che riconosca i loro inviolabili e sacri confini e che rispetti, anzi contribuisca a difendere, le culture e le tradizioni nazionali; un’unificazione che, insomma, sia mossa da un solido progetto politico-culturale, atto a riportare al centro del mondo il Vecchio Continente, con le sue genti, i suoi valori e i suoi saperi.  Un progetto che dia ai popoli d’Europa il benessere ed il prestigio di cui hanno goduto per millenni, prima che venissero invasi, colonizzati, sottomessi.
Sarà un processo lungo e complesso; ma è anche l’unico possibile, perché si possa arrivare ad un’Europa libera e liberata, perché priva di influenze ed egemonie, consapevole delle proprie potenzialità e anelante di riconquistare ciò che da sempre le è appartenuto: il proprio destino.
Per l’Europa dei Popoli, per l’Europa Nazione. Subito. Adesso.
Roberto Marzola.

1 commento:

  1. e come si fa a ribbellarsi a questo "sistema" se poi arrivano gli americani a bombardarti con la scusa che nella tua Nazione non c'è più "democrazia" (leggi schivitù) ???
    Oggi più che mai siamo solo degli SCHIAVI oppressi!

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