BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 8 giugno 2011

FOTOVOLTAICO: FERMIAMO LA FOLLIA ECOLOGISTA!

Se è vero, come spesso si dice, che nel nome della libertà si sono compiuti alcuni dei più atroci delitti che la storia dell’umanità ricordi, stavolta un vero e proprio scempio si sta consumando in nome dell’ecologia. Tengo a precisare che qui non si parla dell’ecologia intesa nel suo senso più nobile del termine, ovvero di idee e discipline volte alla difesa e allo studio della natura e dell’ambiente naturale; mi riferisco piuttosto a quell’accozzaglia ideologica che cerca di ammantare di ecologia vere e proprie forme di integralismo, di ottusità e di esaltazione, che spesso celano folli speculazioni.

E’ il caso del fotovoltaico. Da tempo mi insospettisce questa vicenda, vale a dire il ricorso ad una fonte inaffidabile, perché produce poca energia, ad alto costo ed in maniera assolutamente discontinua, come discontinua è la presenza del sole. Onestamente, mi ha più volte sfiorato il sospetto che sia solo l’ennesima trovata truffaldina per mettere le mani sull'enorme mole di contributi pubblici elargiti per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici. Se non vi fossero i quattrini dello Stato, sarei davvero curioso di vedere quanti impianti esisterebbero e quanto è davvero profonda questa sedicente coscienza “ecologista”!
A corroborare questo sospetto sta il fatto che dietro all’amore per l’ambiente  si nascondono interessi milionari, foraggiati da autentiche leggi - truffa. E’ il caso dei “certificati verdi” o dei “conti energia”, istituiti dai “cocomeri”, (un modo simpatico per parlare dei Verdi,  verdi fuori ma rossi dentro), al tempo della loro breve e confusa reggenza, che prelevano quattrini direttamente dalle nostre tasche per destinarli a quelle di gente nota, come quelli del “Kioto Club”: una élite di imprenditori antinuclearisti ed ecologisti. Una massa di cialtroni e parassiti, a ben vedere, in cui affiorano nomi eccellenti, come quelli della “Sorgenia” , «componente del gruppo Cir («Compagnie industriali riunite»), controllata dal Gruppo De Benedetti, la holding di famiglia dell'editore di “Repubblica”»[1], che non si fa scrupoli a piegare una nobile causa, come l’ecologia, alla sua fame di danaro. Danari pubblici per giunta!  Ecco allora cosa si nasconde dietro la coscienza ecologista di questi signori: il più spregevole dei profitti, (48 centesimi di Euro per produrre 1 kWh, contro gli 8-10 di un reattore nucleare!). In pratica, si fa un referendum per impedire la tanto temuta speculazione nucleare e questi signori, zitti zitti, speculano già da qualche annetto alle nostre spalle e coi nostri soldi. Bell’affare!
Ma non è la questione meramente economica a farmi girare gli zebedei; non è neanche tanto l’assoluta inefficienza degli impianti; è soprattutto l’impatto tremendo che hanno sull’ambiente, devastante e destabilizzante sotto tutti punti di vista.
Nelle foto che seguono potrete vedere con i vostri occhi in che direzione stiamo andando: ettari ed ettari di terreno sottratti all’agricoltura e resi sterili a causa delle tonnellate di diserbante, sparso per impedire che le “tremende erbacce” minaccino i “magnifici ed ecologici” pannelli fotovoltaici. Possibile che di fronte a tutto questo nessuno si chieda cosa potrà più crescere su quei campi dopo più di un ventennio di aggressione chimica?  E dire che la risposta è semplice e scontata: niente. Un inaridimento progressivo; un danno ecologico incalcolabile che consegnerà intere zone coltivabili, da sempre ricche di frutti, al deserto. Un deserto materiale e spirituale. Già, perché il danno è anche paesaggistico: una cicatrice indelebile sulle dolci colline marchigiane che seducono per la loro bellezza e per la loro quiete; quei pendii dai colori tenui e variegati che ammaliarono artisti del calibro di Leopardi e di Carducci. Un patrimonio inestimabile, violentato dalla follia ecologista. E’ forse questo il mondo che vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli? Un mondo in cui i bambini avranno difficoltà a capire che dalla terra nascono il grano e i girasoli, germogliano i fiori e crescono le piante, non i pannelli fotovoltaici? Direi certamente di no; anzi è ora di fare la voce grossa e fermare questo scempio finché siamo in tempo. Con buona pace di quell’incoerente di Celentano, che ieri cantava per fermare la costruzione di “case che non lasciano l’erba”, ed oggi vorrebbe consegnare prati e colline a questa SCHIFEZZA.
A seguire trovate qualche esempio fotografico della gravità della situazione. Ho fatto un giro attorno a casa mia. Non mi sono allontanato più di 5-10 km per dimostrare la diffusione e la vastità del problema. Ho scelto un cielo plumbeo e gonfio di pioggia per immortalare quei trabiccoli in silicio nella loro assoluta inutilità ed aridità. Mi scuso per la qualità non eccelsa delle foto, ma questo è quanto mi permettono le mie modeste tasche.
Buona visione,                                                                                                                                                              
Roberto Marzola.








3 commenti:

  1. PARTO DA UN IDEA LARGAMENTE PESSIMISTICA QUALSIASI SIA LA FORMA ENERGETICA CHE IL FUTURO CI RISERVERà LE GRANDI MULTINAZIONALI SPECULERANNO COMUNQUE. IL FOTOVOLTAICO NON SARà LA SOLUZIONE E I PANNELLI SONO COMPOSTI DA SILICIO DIFFICILI DA SMALTIRE E BRUTTI DA VEDERE SULLE NOSTRE BELLISSIME E MORBIDE COLLINE.
    FATTE QUESTE CONSIDERAZIONI IO VOTERO SI PERCHE' RITENGO CHE NON SIAMO PRONTI A GESTIRE LE CENTRALI NUCLEARI NE TANTOMENO A FRONTEGGIARE UN EVENTUALE EMERGENZA.ABBIAMO VISTO COME ABBIAMO FRONTEGGIATO LE EMERGENZE DELLA NOSTRA STORIA...CLASSE POLITICA INCOMPETENTE E FUNZIONARI CORROTTI, NON AFFIDEREI MAI A QUESTE PERSONE UNA FORMA DI ENERGIA DALLA DELICATISSIMA GESTIONE.
    MATTEO.

    RispondiElimina
  2. DALL ALTRA PARTE DELLA STRADA, DELLE FOTO CHE HAI FATTO TU, CI STANNO DECINE DI CAPANNONI INDUSTRIALI INUTILIZZATI! QUELLO NON E' SCEMPIO?!

    DETTO QUESTO, CERTO CHE VA REGOLAMENTATO IL NUCLEARE.

    RispondiElimina
  3. E' uno scempio sì, ma non riguarda il settore energetico!!!

    RispondiElimina