BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


venerdì 10 giugno 2011

GAY PRIDE: BASTA CARNEVALATE PROGRESSISTE!


Domani, sabato 11 giugno, si terrà a Roma l’ “Euro Gay Pride 2011”. Così, le vie della capitale verranno invase da gay, lesbiche, transgender e chi più ne ha più ne metta. Rivedremo i loro abiti succinti e i loro colori sgargianti; riascolteremo le loro musiche e i loro slogan. Insomma, assisteremo per l’ennesima volta alla solita sceneggiata “progressita”!
 Vedremo una fiumana di gente che ci dice quanto è bello e quanto è importante appartenere all’altra sponda.  Avremo modo di osservare qualche decina di politici ingessati e/o di sedicenti intellettuali, moralisti improvvisati, prendere le loro parti, un po’ per dovere di apparire aperti e moderati, un po’ per non chiudere le porte a qualche voto. I voti, si sa, sono come il denaro: non puzzano mai.
Stavolta hanno addirittura arruolato tra le loro fila, in veste di madrina dell’evento, niente po’ po’ di meno che Lady Gaga, “cantante” di successo, (permettetemi di accampare qualche dubbio sulla parola “cantante” usata in questo caso); una che, per dirla con Veneziani, non ha «nul­la di straordinario da giustificare la sua celebrazione planetaria. Questo succes­so si deve per metà alla cornice scandalo­sa, tra provocazioni e sorprese; e per me­tà al fenomeno virale, al contagio di mas­s­a che colpisce i deboli di testa o immuno­deficienti. […]Lady Gaga non è un mito ma un fenomeno da circo e da baraccone co­me la donna-mosca e l’uomo-ragno.E’ vergognoso pensarci, ma l’unica manifestazione di orgoglio europeo è dedicata a gay e trans e ha come simbolo Lady Gaga».
Una manifestazione che rivela la propria idiozia già dalla scelta del testimonial. Non me ne vogliano i fautori del “politically correct” e gli integralisti dell’uguaglianza a tutti i costi per le mie parole forti. Non mi diano del bacchettone, perché non lo sono mai stato, anzi… Al tempo stesso, si risparmino le accuse gratuite di omofobia: le rispedisco direttamente al mittente. Non c’entra nulla, infatti, l’omofobia; è una questione di intelligenza, di decenza e di buon gusto che mi spinge ad usare toni aspri nei confronti di certi eventi, che considero vere e proprie carnevalate.
Dicono di sfilare per la parità dei diritti, (e i doveri?), e per lottare contro l’omofobia; ma non è così che raggiungeranno lo scopo prefissato. Certi comportamenti beoti finiranno per attrarre su di loro antipatie sempre crescenti o, al massimo, un certo senso di pietismo ancor più umiliante di qualsiasi discriminazione.
La diversità dell’orientamento sessuale si vive con dignità, giorno dopo giorno, non facendone pubblica ostentazione, in una maniera che, peraltro, trovo volgare e confusa. Se questi signori/e vogliono davvero equiparare i loro gusti tra le lenzuola a quegli degli eterosessuali, devono imparare a vivere la loro stessa sessualità come la vivono proprio gli eterosessuali: in maniera pacata, decorosa, rispettosa della sensibilità altrui, senza momenti di esaltazione o isteria collettiva, (come il gaypride!), senza sfoggio della propria diversità. Se vogliono essere considerati “normali”, si comportino loro stessi come normali. Vivano la loro omosessualità in maniera sobria e contenuta, come fa la stragrande maggioranza degli eterosessuali; perché , in fondo, nessuno vieta loro di legarsi sentimentalmente, di tenersi per mano, di andare a convivere et similia. Nessuno, infatti, va alla caccia dell’omosessuale per fargli la pelle; questa è solo la demagogia di chi, a corto di idee da qualche decennio, cerca di cavalcare le istanze libertarie e “progressiste” di certa folla, sperando di risalire la china. Ciò  che chiedo a questi signori/e è solo di prendere coscienza della loro obiettiva condizione di diversità e di comportarsi di conseguenza; di essere, insomma, coerenti con le loro stesse scelte e consapevoli delle conseguenze che comportano. Di capire poi, una volta per tutte, la profonda differenza tra famiglia, intesa quale unione materiale e spirituale di un uomo e di una donna, costruita anche a fini riproduttivi, magari cementata da un vincolo di coniugio, e il loro modello di unione; differenza che, in questo campo, non potrà mai essere livellata, in quanto afferente a valori non negoziabili. La società, infatti, ha i suoi modelli, le sue millenarie strutture umane, naturali e sociali stricto sensu, come la famiglia stessa, che non possono essere certo distrutte da una minoranza, per quanto sostenuta, ipertutelata e foraggiata da tutto e tutti, se non al prezzo della completa “anomia” sociale. Un rischio che non vale davvero la pena di correre, specialmente se causato dalla lussuria, dall’esaltazione ideologica e dal desiderio di pubblica visibilità di qualcuno. Perché questo è il gaypride: un’orgia del pensiero;  il cimitero della ragione, del buon gusto e del buon costume.
Come sono lontani i tempi in cui il modello era costituito dal “buon pater familias”, quale ce lo tramanda la nostra Tradizione!  Direi che, di fronte a questa ondata autolesionista che avanza, sarebbe giunto il momento di invertire la rotta e di tornare a quei sani modelli, certi ed indefettibili, i soli in grado di assicurare un futuro alla società. Occorre, come dico ormai da un po’, farlo in fretta, prima che sia troppo tardi.
Roberto Marzola.

2 commenti:

  1. "Con questo blog stiamo dando schiaffi morali a tutti" Grazie all'autore del che si fa ambasciatore dei valori tradizionali, che in questo tempo sono sempre più dimenticati da una socetà perbenista e vuota senza nessun riferimento, senza nessun futuro. Voglio ringraziare Roberto,e tutti coloro che compongono microcosmi,"piccole patrie" che a mio modesto giudizio sono l'unica speranza di futuro per questa terra disonorata e flagellata dall'usurocrazia e dlla cecità collettiva. Grazie Roberto!
    Matteo Urbani

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  2. Grazie a Te Matteo per tutto quello che fai!

    Questo blog è in crescita costante; è arrivato ad una media di 3000 visite al mese...

    Speriamo continui, così da diffondere il nostro messaggio di un ritorno ai valori della Tradizione: l'unica difesa contro il nulla che avanza!

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