BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 11 ottobre 2011

SANGUE CRISTIANO IN EGITTO: MA NON C'ERA LA PRIMAVERA ARABA?

Ancora sangue in Egitto: Il Cairo è di nuovo una polveriera, fatta di violenti scontri di piazza. Stavolta, però, la guerriglia urbana assume significato etnico e religioso e vede come vittime i copti : i cristiani nativi dell'Egitto.

Da quanto si apprende dalle notizie trapelate da un Paese ormai da tempo in subbuglio, pare che durante una pacifica manifestazione di protesta, organizzata proprio dai cristiano copti, contro l'abbattimento di una chiesa ad Assuan, alcuni teppisti al soldo dei controrivoluzionari, rispondenti al nome di "baltagey",  avrebbero attaccato i manifestanti persino con armi da fuoco, in maniera tale da accendere la miccia. Difatti, la reazione dei copti non si è fatta attendere e di lì a poco si è scatenato un violento parapiglia, a seguito del quale si contano quasi 40 morti e circa 200 feriti, oltre all'esodo di centinaia di migliaia di copti, ormai in fuga dal Paese.

Ciò che spaventa ancor di più, è la possibile alleanza sullo scacchiere politico egiziano tra i militari, che detengono il potere dopo la caduta di Mubarak, e la confraternita dei Fratelli Musulmani, unica forza organizzata in grado di partecipare alle elezioni politiche del prossimo 28 novembre. A dirlo sono gli stessi copti.

Se così è , c'è ben poco da discutere: la tanto decantata "Primavera Araba" rischia di rivelarsi un boomerang tremendo per l'Occidente intero, ormai accerchiato da Paesi senza un'effettiva sovranità interna e, come tali, esposti al pericolo di essere sottomessi dall'integralismo religioso. Niente che non fosse stato detto; nessun rischio che non fosse stato preventivato all'epoca delle operazioni, armate e diplomatiche, nell'Africa settentrionale. Si era detto da più parti, (e mi ci metto anche io!), che il tentativo di inserire lobby affaristiche alla guida di quei Paesi, comportava il rischio di un rafforzamento proprio dell'integralismo religioso. Previsione che, purtroppo, sembra ormai trovare conferma.

Un duro colpo per tutti quei poveri illusi e beoti che vedevano nelle insurrezioni delle popolazioni arabe un'istanza ed un'esigenza di libertà, un trionfo della democrazia; ma anche per tutti quelli che, (anche nell'ambiente), quasi strizzano l'occhio all'Islam, illudendosi di trovare in esso un utile alleato, senza considerarlo una minaccia seria e concreta per la sopravvivenza dell'Occidente stesso. Si badi bene: dell'Occidente con la "O" maiuscola, non certo di questa confederazione di banche e monete!

Quindi direi che, alla luce di certi episodi, bisognerebbe forse correggere il tiro, iniziando a rivedere certi giudizi e certe posizioni personali, dettate più che altro da approcci ideologici e stereotipati, oltre che da visioni di comodo. Il rischio è quello di non riuscire più a saper leggere la realtà che ci circonda, di non sapere più chi sono i nostri confinanti, di non poter più capire le loro intenzioni e le loro mosse. Ed è un grosso rischio, che può mettere seriamente in pericolo la nostra integrità per il futuro. Inizio a pensare che forse lo scontro di civiltà, (non certo quello paventato da Bush e dai suoi sodali),  non sia poi questa grande stronzata. Forse ci sarà un altro fronte di guerra su cui dover combattere, con tutte le armi a nostra disposizione. E non possiamo certo farci trovare impreparati, se non vogliamo divenire colonia per l'ennesima volta: ieri "usraeliana", (come direbbe Rutilio Sermonti), domani musulmana. Occhi aperti.

Roberto Marzola.

1 commento:

  1. Quale sarebbe la novità?????
    Sono decenni che in Egitto la comunità Cristiano Copta viene discriminata e perseguitata con la fattiva complicità delle autorità egiziane e nel silenzio assordante delle cancellerie "occidentali", munifiche sponsorizzatrici del regime di Mubarak.
    Per non parlare poi della "stampa libera" di osservanza "democratica", tutta presa a starnazzare se a un palestinese mussulmano viene pestato un callo o se qualcuno commette un presunto torto contro un mussulmano che vive in italia; ma costantemente afflitta da un torcicollo che le fa sempre volgere lo sguardo da un'altra parte quando qualche cristiano, seppur arabo o palestinese o di altra etnia, viene discriminato, perseguitato o massacrato in nome della correttezza politica o della sharia.
    Viviamo in una società che, dal punto di vista dei principi, dell'etica, della moralità e della coerenza con i "valori" che tanto pomposamente professa (e poi raramente applica) si è autocastrata in nome dell'ideologia progressista e della "corretezza politica".
    Ma chi mai potrebbe opporsi a questa deriva suicida?
    Forse le masse intossicate da decenni di propaganda "democratica, progressista, antifascista"??? Ma per piacere...
    L'esempio lo abbiamo avuto ieri a Napoli, dove i tossici dei centri asociali si sono mobilitati contro i ragazzi del Blocco Studentesco di CasaPound.
    Mai una volta che sti stronzi si mobilitino contro gli scippatori, gli spacciatori (si vabbè in qs caso sarebbe contro il loro interesse) o i camorristi che chiedono il pizzo.

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