Ero stato un buon profeta. Purtroppo. Avevo parlato di "lacrime e sangue" a proposito della manovra economico-finanziaria del governo Monti. Non manca niente praticamente: le lacrime, (forse di coccodrillo, forse di circostanza), della ministra Fornero; il sangue degli italiani che, ormai, non hanno più neanche lacrime per piangere. C'è stata anche la pioggia di tasse che era stata ampiamente preventivata."Non manca più nessuno, solo non si vedono"... le novità!
Le nuove imposte affliggono di tutto: casa, pensioni, consumi, beni finanziari e via discorrendo. Praticamente tutto fuorché misure afflittive per le banche, (uniche e vere responsabili della crisi che, invece, riceveranno il classico aiutino statale sotto forma di garanzia prestata proprio dallo Stato), nessun taglio ai costi della politica, (salvo lo spot propagandistico di Monti, che fa sapere di rinunciare al proprio lauto doppio compenso, e la riduzione dei membri dei consigli provinciali), nessuna decurtazione ai grandi stipendi che gravano sul bilancio pubblico. Niente di niente. La solita vecchia sbobba che, però, stavolta è stata imposta da un professore, (un bocconiano con una sola citazione scientifica!). Allora va tutto bene. Tutti tacciono in attesa di tempi migliori, compresi i due partiti italiani maggiormente rappresentativi. Mi indigna, in particolare, la posizione del PDL, che ha fatto sapere che voterà la fiducia. Berlusconi, invece, aveva promesso che non avrebbe votato la fiducia a questo governo se si fosse introdotta la patrimoniale. Patrimoniale che, malgrado gli artifici linguistici cui hanno fatto ricorso Monti e soci per negare la sua esistenza, è stata presentata agli italiani. Si cela dietro la tassazione sul deposito titoli, l'ICI-IMU, i bolli sulle auto di lusso, la tassazione per i beni scudati, gli elicotteri e arei privati. Insomma, c'è ma non si vede. Un vero capolavoro di ipocrisia!
Così come è stato ipocrita, (o forse proprio da stronzi e criminali!), parlare di "equità" per poi andare a colpire pensioni, prima casa e consumi, vale a dire il cittadino qualunque. Da oggi chi va in pensione dovrà per forza di cose sottostare al metodo contributivo e prenderà meno soldi. Nessun adeguamento rispetto all'inflazione. Si dovrà lavorare anche di più, (anche se questo non sarebbe un male, dato che l'aspettativa di vita media si è allungata di parecchio). Il vero salasso, tuttavia, è sugli immobili e sull'IVA. Reintroduzione ed inasprimento dell'ICI sulla prima casa e imposizione dell'IMU nel primo caso; balzo in avanti di un buon 2% per quanto riguarda il secondo. Morale della favola: non si potrà più investire in capitale reale e qualsiasi bene di consumo costerà molto di più.
Arrivati a questo punto avrei tanto, ma proprio tanto da dire. Tuttavia, non dirò nulla. Sarebbero solo parole destinate a confluire nel fiume di rabbia e malcontento dei più. Parole che, quindi, non servirebbero a nulla, perché nessuno vuole fare nulla, almeno allo stato attuale. Rimane un'unica speranza: che gli italiani, vedendo tutto ciò, prendano finalmente coscienza del fallimento del sistema liberal-democratico, dell'ipocrisia dei partiti che restano praticamente a guardare, dell'inconsistenza dell'economia virtuale, (un esempio: come si può aumentare del 60% il valore di un immobile con uno schiocco di dita?), e dell'assoluta dannosità della baracca degli usurai europei. Bisogna capire queste cose una volta per tutte. Solo dopo aver ben compreso questi fenomeni, infatti, sarà possibile avere unione di forze e comunione di intenti; solo allora sarà possibile agire concretamente. Per ora ci tocca subire. Spero solo non per molto.
Roberto Marzola.
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temo che alla fine, se di fine si tratta, ci siamo fatti il callo. non so cos'altro potranno inasprire, cos'altro tassare ma di una cosa sono ben certo: è esattamente ciò che gli italiani meritano. cerco di spiegarmi meglio. innanzi al colpo di stato effettuato dal vecchio comunista napolitano, capo dello stato che non c'è, e l'imposizione della squadra di super-tecnocrati gli italiani non hanno battuto ciglio. dopo le prime "regalie" ricevute da costoro non un italiano ha mosso un dito. e non mi riferisco a chi dovrà alla fine (giustamente) pagare per lo jet privato o per la barca di super-lusso (tanto per loro sarà sempre un fatto marginale) ma a quelli che bestemmiano quotidianamente per il non potercela più fare ad andare avanti. quelli della prima casa (reale), quelli che si vedono allontanare il diritto alla pensione, quelli che si vedono rapinati dei propri risparmi da quello stato che invece dovrebbe proteggerli. non un giovane, un disoccupato, una massaia, un operaio, un impiegato che si sia ribellato. solo qualche chiacchiera da bar, un soffuso mugugno e l'italianissima preoccupazione per vedere come non incorrere nelle scuri dei tagli. come in una partita a scacchi dove si pensa solo a studiare le contromosse per fronteggiare l'avversario ma senza determinare una propria strategia di gioco. così non si vince. ne ora ne mai. e quelli che hanno ancora qualcosa da raschiare al barile non si illudano troppo. tra poco dovranno addentarne anche il fasciame. a volte ho la sensazione che ci abbiano drogati tutti. come se nell'aria ci fosse un qualcosa che inibisse le più normali pulsioni di contestazione, di ribellione. allora urla, roberto. se hai tanto da dire non tacere. se gli italiani sono ciechi e sordi da non capire che si stanno portando giulivamente al loro mattatoio hai il dovere di dire quanto hai in corpo. potrebbe avvenire il miracolo. si potrebbero svegliare quelle coscienze che al momento sonnecchiano. e gli uomini, al loro risveglio, riscoprono sempre la loro virilità. fatta di sangue e muscoli. e se neppure allora avvenisse nulla sarebbe la conferma dei miei timori, di quel dubbio che da un po comincia a bacarmi. vuoi vedere che ci meritiamo veramente questo? vuoi vedere che alla fine di callo in callo non c'è rimasto più ne sangue ne muscoli. allora sarebbe troppo tardi. perchè quando te ne accorgi è sempre, colpevolmente, troppo tardi.
RispondiEliminaGli stessi dubbi da cui sono stato assalito io Nino! Il "timore" è che per quanto io possa agitarmi e sbraitare la risposta sia sempre quella: "sì, vabè". Vabè cosa? Ci stanno togliendo tutto e mica per fare i nostri interessi, ma solo quelli dell' Europa Unita, (leggasi cricca di banchieri, industriali, speculatori e gentaglia simile), e non si ha neanche un sussulto, un moto di ribellione? Temo che ci si debba comportare come con quei bambini che mangiano troppa marmellata. "Attento che poi ti viene il mal di pancia" si dice loro. E quelli s'ingozzano. Poi, ovviamente, stanno male e forse non mangeranno più tutta quella marmellata. Ma finché non pagano le conseguenze di quel gesto, non imparano la lezione. Purtroppo siamo a questi livelli. Di chi la colpa? Sicuramente del sistema nel suo complesso, che ci bombarda in continuazione di tutto e di più, annullando qualsiasi senso critico. Ma la colpa è essenzialmente nostra che tolleriamo supinamente tutto ciò. Spero che ci venga presto il mal di pancia Nino!
RispondiEliminaciao
RispondiEliminacomplimenti per il blog.
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