BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


giovedì 5 gennaio 2012

SACRIFICI PER TUTTI, MA NON PER GLI IMMIGRATI.

Ed eccomi ancora a parlare di loro, degli immigrati. Mi tocca farlo, mio malgrado. E' un argomento che mi espone a tutta una serie di critiche, alcune rituali e di maniera, altre veramente fantasiose. Tuttavia, devo farlo. E a costringermi a farlo è, tanto per cambiare, il duo Monti-Napolitano, ovviamente accompagnati dalla schiera di loro seguaci e sostenitori.
Prima ci hanno asfissiati con la storia degli immigrati che "fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare", che "pagheranno le nostre pensioni" e che"badano ai nostri anziani"; adesso hanno cambiato traccia del solito disco che sembrava incantato, per cominciare a dirci che "tutti dobbiamo fare sacrifici". Peccato che i primi a non fare questi sacrifici siano proprio loro, (i politici), e...gli immigrati!
Avete letto bene: il governo tecnico, che a breve tasserà pure l'aria che respiriamo, ha deciso di lasciare fuori dalla manovra lacrime e sangue proprio gli immigrati. Non pagheranno più la tassa di soggiorno come originariamente previsto. Il governo ci ha ripensato, facendocelo sapere per bocca del Ministro dell'Integrazione Riccardi e di quello dell'Interno Cancellieri. A quanto pare il motivo di questo pentimento sarebbe quello di non voler affliggere le tasche degli stranieri con un tributo. Come era quella favoletta scritta in Costituzione, "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di razza" ? Una favoletta, appunto, perché nelle stesse condizioni in cui versano questi signori, (a scanso di equivoci va detto che alcuni vivono in condizioni di autentica povertà), ci sono tanti italiani, (sempre di più), che arrivano sì e no alla metà del mese. Eppure questi nostri concittadini fanno i conti con i provvedimenti dell'illuminato premier su pensioni, prima casa, carburanti, prezzi dei beni di consumo, tariffe di acqua, luce e gas e, dulcis in fundo, in tema di occupazione e licenziamenti. Perché la stangata colpisce solo alcuni? Il criterio distintivo tra poverracci è forse divenuto il colore della pelle o, in alternativa, quello della nazionalità? A che pro, poi?
Mi faccio quest'ultima domanda perché, contrariamente a quanto si dice generalmente, l'impatto degli immigrati è tutt'altro che facilmente calcolabile. Questi grossi vantaggi, che la loro presenza dovrebbe portare, sembrano proprio non vedersi. Non sappiamo quanti sono, quanti  di essi lavorano e quanti pagano la tasse.  Le dichiarazioni dei redditi dicono che a versare quattrini all'erario sono in pochissimi; in compenso, sono in molti quelli che popolano l'anagrafe carceraria e quella ospedaliera. Pare, addirittura, che queste presenze ci costino ben 35 miliardi di euro l'anno,(fonte):  praticamente come una finanziaria!
Una cifra spaventosa che reclama risposte tecniche e chiare, non la solita retorica sgangherata e "politically correct", soprattutto quando appare chiaro che a pagare sono sempre i soliti. Se qualcuno vuole davvero parità, (ovviamente di diritti e doveri), è ora che inizi ad aprire il borsello e a partecipare al destino di noi italiani. Altrimenti è libero di fare i bagagli e andarsene, dato che nessuno lo obbliga a restare. E adesso, ditemi pure che sono "razzista" e "xenofobo"; ormai li prendo per complimenti!

Roberto Marzola.

4 commenti:

  1. .....e come potrebbe essere diversamente!!! la storia degli immigrati è e sarà "la storia infinita" per quanto riguarda la correttezza dei reciproci comportamenti. almeno fin quando non si scriveranno definitivamente regole e comportamenti che poi dovranno essere applicati. al merito mi permetto di aggiungere la necessità di porre un limite all'invio di danaro all'estero. stabilire una quota (la più bassa possibile) da poter sottrarre al mercato interno e sulla quale far gravare un'imposta da scoraggiarne comunque l'invio. insomma, evitare che i nostri soldi spariscano senza che la nostra nazione ne tragga beneficio. basta pensioni da "ricongiungimento". trasporto coatto, fino alle loro frontiere, di quanti delinquono o già ospiti delle nostre galere e in poche settimane vedremo scendere un capitolo di spesa che al momento non poco ci opprime. se poi l'obiettivo è far aprire altri conti correnti bancari a questa miriade di "nuovi e potenziali clienti" è tutta un'altra storia. potri salvarmi solo dicendo "ho giocato". ciao, roberto.

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  2. Grande Nino, sei tornato caricato a pallettoni. Qui si va a caccia grossa!

    Hai fatto un'ottima sottolineatura, anzi un'eccellente proposta: i capitali realizzati su territorio italiano, devono restare in Italia.

    Ben detto!

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  3. Non far pagare la tassa di soggiorno (messa solo pochi anni fa) serve semplicemente ad avere più immigrati in regola e meno irregolari. Essere in regola vuol dire anche pagare le tasse, e quindi essere come noi. Tra l'altro, non sono sicura, ma questa tassa di soggiorno esisteva solo in Italia. Io ho vissuto all'estero (fuori dalla UE) e il permesso di soggiorno me lo hanno fatto gratis. Secondo te è giusto che ad esempio una mia amica nata a Mosca ma che vive qua da 21 anni (ne ha 24) non solo non ha ancora la cittadinanza e non può votare, ma pochi anni fa le hanno detto "se vuoi stare in Italia devi pagare 200€ all'anno"? Se questo è la vostra interpretazione di "la legge è uguale per tutti" credo che bisognerebbe riscrivere la Costituzione in termini più semplici.

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  4. Gentile signorina,

    a lei sembra giusto che a pagare la crisi siano alcuni e non altri? Se, come dicono i presidenti, i sacrifici debbono essere per tutti, allora siano veramente per tutti. Gli immigrati paghino la tassa sul permesso di soggiorno e chi se ne frega se all'estero non esiste niente di simile. Anche a me risulta che solo in Italia esistano pensione di anzianità e pensione di vecchiaia, ma questa è una buona ragione per toglierne una o per toglierle entrambe?
    Le sembra poi giusto che un se io, italiano, un domani decidessi di aprire un'azienda dovrei sobbarcarmi costi esorbitanti e ad uno che viene a lavorare in Italia non posso chiedere 200€?
    Altre due cose.
    La prima: chi l'ha detto che essere in regola col permesso di soggiorno significa lavorare regolarmente e pagare le tasse? Sarebbe così gentile da spiegarmi questa equazione?
    La seconda: poteva scegliere un esempio molto più calzante, senza offesa. La sua amica, in virtù dell'art.9 c.1, lett.f della L. 5 febbraio 1992, può chiedere la cittadinanza italiana. Deve fare una domanda, ma per la cittadinanza, non per il permesso di soggiorno. Se poi, visto che ha 24 anni, è anche carina e una brava ragazza me la presenti; magari potrò darle una mano ad acquisire la cittadinanza...

    Studi con più attenzione la realtà che la circonda, prima di arrecare velate offese all'intelligenza altrui,(poca o tanta che sia).

    Cordialmente,

    Roberto Marzola.

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