L'avevo scritto tempo fa: la crisi uccide. Dopo quattro mesi da quel mio articolo, (che non faceva altro che porre l'attenzione sulla lezione di Pound e di Auriti sul suicidio da insolvenza), i media italiani si sono accorti dei suicidi tra gli imprenditori, gli artigiani e i lavoratori. Adesso parlano (quasi) tutti di "allarme sociale". Se uno volesse polemizzare, potrebbe dire: ve ne accorgete soltanto ora? Dove eravate quando si paventava un'ondata di atti di disperazione? A cosa pensavate quando si diceva all'opinione pubblica: "gli italiani si troveranno presto ad un bivio: o pagare i debiti o uccidersi per l'insolvenza" ?
Lasciamo perdere le polemiche anche stavolta, giacché portano sempre pochi frutti. Pensiamo a come poter salvare la vita a tanti poveracci che, non riuscendo più ad onorare i debiti assunti, arrivano a gettare la propria vita alle ortiche.
La soluzione primaria, ovviamente, sarebbe quella di una riforma massiccia del sistema bancario e delle agenzie di recupero crediti, Equitalia in primis. Meno tassi di interesse, maggior accesso ai finanziamenti, più comprensione al momento del mancato pagamento e via discorrendo. Ritengo, però, questa ipotesi un traguardo purtroppo ancora lontano; la meta di un percorso politico, economico e sociale che ancora deve iniziare, non perché manchi la consapevolezza dello strozzinaggio legalizzato, (che per fortuna cresce sempre di più!), ma perché ancora stenta ad emergere la volontà di cambiare questo stato di cose.
Ecco, dunque, che a mio avviso si profila la necessità di prendere dei provvedimenti temporanei, in grado di avere efficacia già nell'immediato. La mia proposta è semplice e facile da realizzare: perché non costituire un fondo di solidarietà per gli imprenditori in difficoltà? Qualcosa del genere mi pare che stia già nascendo nel Veneto... Ad ogni modo, si tratterebbe di un capitale pubblico di pronta liquidità, da destinare a quegli imprenditori o artigiani che si siano visti rifiutare la concessione di denaro, (magari di poche migliaia di euro), da parte delle banche e che non sanno a chi altri rivolgersi. Si potrebbe pensare ad un tasso di interesse bassissimo -giusto per assicurare un minimo di autosostentamento al fondo stesso- da corrispondere non proprio nell'immediato futuro. Questo fondo potrebbe essere istituito dallo Stato,( magari con parte dei ricavati dalla nuova ondata fiscale o dalla lotta all'evasione), e poi gestito da organizzazioni degli stessi imprenditori o artigiani, secondo regole di trasparenza, correttezza e mutualità.
I vantaggi sarebbero enormi: innanzitutto, ci si potrebbe aspettare un calo dei suicidi da insolvenza. In secondo luogo, si aiuterebbero tante piccole attività, rendendole nuovamente capaci di reggersi in piedi sul mercato e di mantenere occupati i propri dipendenti, in attesa di tempi migliori. Detta volgarmente: sarebbero i proverbiali due piccioni, presi con la classica fava.
A me, francamente, pare una soluzione di buon senso, molto facile da realizzare e, al tempo stesso, di grande efficacia. Perché, dunque, non ci si adopera in tal senso? Vuoi vedere che siamo davvero governati da istituzioni serve dei poteri forti e distanti anni luce dai poveri Cristi come noi?
Anche questo l'avevamo detto a suo tempo ma... s'era detto di evitare le polemiche, no? E allora concentriamoci su altro. Pensiamo a salvare la vita a qualche imprenditore o artigiano e alle loro famiglie. Alla resa dei conti penseremo presto. Molto presto!
Roberto Marzola.
Dopo una lunga gestazione nasce un blog giovane,ponderato e politically Scorrect: senza peli sulla lingua,senza freni.Un viaggio a 300 all'ora sulla realtà passata e contemporanea,per scalzare dal loro scranno i baroni della politica, della morale,della storia e,più in generale,della cultura! Questo blog lotta con ARIES OFFICINA NAZIONAL POPOLARE.
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Roberto carissimo, apprezzo tantissimo il tuo gesto, spiacente ma non è la soluzione, oggi i piccoli imprenditori sono per la stragrande maggioranza indebidati, perciò la cifra per aiutare questi molteplici sfortunati diventa astronomica, quindi non fattibile, la seconda cosa da prendere in considerazione è quella che, se tali imprenditori sono sprofondati nel debito, due sono le ipotesi, o cattivi amministrare mangiandosi più di quanto guadagnavano, oppure non hanno commesse e quelle poche che ci arrivano sono a basso profitto, quindi qualsiasi sforzo noi facciamo equale solo a farli indebitare di più ( sul Ns. sito l'avevamo annunciato dal 2007, dicendo quanto segue, se la Vs attività non rende chiudete prima di indebitarvi, altrimenti con la speranza di rifarvi finirete nel fossato ) oggi è realtà, dovete capire che un paese che non produce non viene a mancare il solo lavoro agli operai, il lavoro viene a mancare per prima agli imprenditori, quindi la catena continua, un impresa che riceve moneta per pagare le banche senza commesse, mi sapete dire che ragione di esistere abbia, oltretutto Roberto carissimo, anche questo è scritto nel Ns. sito, la crisi non è casuale, quindi tutto quello che succede è voluto, l'Equitalia nasce con il proposito di distruggere le aziende, consapevoli che ci sarebbero stati dei suicidi, contro organizzazioni criminali create dallo stato, noi scarafaggi possiamo farci poco, quel poco che possiamo fare, che a parere del Ns. Movimento è l'unica arma da usare contro questi parassiti criminali, è quella di fondare un Movimento del popolo creato dall'uomo del popolo per amore del popolo, la rimanenza sono tentativi umani apprezzabili putroppo improduttivi, le battaglie o si combattono ad armi pari oppure si perde, la politica va combattuta con la politica, la battaglia viene vinta da chi viene sostenuto dal popolo, ogni cosa ha una logica, perciò non usiamo queste logiche? quando noi diciamo dal 2006 che un paese che esporta le sue fabbriche, paralizza agricoltura, pesca, pastorizia, turismo e tutto il circondario, importa manodopera a basso costo, non può creare un futuro per i suoi figli, nel ringraziarti e ricordardi che siamo a conoscenza, che nel momento del bisogno la cosa peggiore da fare è di non fare niente, porgiamo i npstri saluti a te e tutti i lettori, un abbraccio
RispondiEliminaCarissimi, la mia proposta nasce da diversi fattori. In primo luogo, dalla considerazione che vi sono altri fondi con funzione simile, (il fondo per le vittime del racket e dell'usura, il fondo per le vittime della strada ecc.), che esborsano contributi talvolta anche consistenti. In secondo luogo, ho visto con i miei occhi imprese chiudere per somme non proprio ingenti. Buchi in bilancio causati non da cattiva gestione o da mancanza di commesse, ma spesso da creditori insolventi.
EliminaA mio modesto parere, ritengo questa proposta un piccolo incentivo, buono per aiutare qualcuno, (certo non tutti), a tener duro.
Ad ogni modo, ho apprezzato tantissimo il vostro commento, illuminato da quella dose di esperienza pratica sul campo che non guasta mai.
Alla prossima!