BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 15 maggio 2012

AGRICOLTURA: UNICO SETTORE CHE REGGE!

Snobbata, abbandonata, irrisa, rifiutata, dimenticata...
Sto parlando dell'agricoltura: un settore economico dalle potenzialità immense, (specie in Italia!), ed in grado di offrire migliaia di posti di lavoro, se sfruttata appieno, se razionalizzata ed incentivata. Eppure, da decenni è un settore in declino. Nessun legislatore si è preso la briga di proporre una qualche misura che la sostenesse, che la rilanciasse, che assicurasse un dignitoso margine di guadagno agli operatori. Come se non bastasse, poi, è arrivata l'Unione Europea, la quale, a fronte di qualche spicciolo per sostenere questo o quell'imprenditore agricolo, ha aperto i mercati, imponendo che il Paese "X" importasse tot quantità di prodotti dal Paese "Y" e che quest'ultimo, a sua volta, importasse un altro tot dal Paese "Z". Risultato? Beni a basso costo e spesso di scarsa qualità che invadono il mercato interno; campi incolti, lasciati alle erbacce, ai rovi e ai pannelli fotovoltaici; imprenditori che percepiscono una miseria per quintale di prodotto, (poi rivenduto a prezzo decuplicato nella grande distribuzione, con una marea di denaro sperperato lungo i vari passaggi della filiera); una schiera di lavoratori in nero, senza diritti e spesso sottopagati.

Oggi, tuttavia, arriva una notizia che ha dello sconvolgente: in tempi di profonda crisi economica, (o forse di depressione), l'agricoltura è l'unico settore economico in crescita. Lo affermano il presidente della Cia, (Confederazione italiana agricoltori), Giuseppe Politi, e la Coldiretti a commento dei dati preliminari del Prodotto interno lordo censito dall'Istat nel primo trimestre del 2012. Sebbene siano in grande affanno, stritolate da oneri e contributi sempre più gravosi e resi ancor più pesanti dal governo Monti, le imprese agricole fanno segnare un balzo in avanti del 7%, dando un grosso sostegno alle esportazioni italiane. Si tratta di un piccolo-grande successo, che però rischia di essere spazzato via dalla nuova ondata di tributi, voluta dal rigore "made in Europe" ed innescata dal diligentissimo scolaretto Mario Monti.

E' un dato che deve far riflettere. In primis, perché ci mostra quale sia la vera fonte di ricchezza: non le piazze affollate dei mercati finanziari, ove regnano sovrane cifre tanto astruse quanto sterili; ma la nuda terra, che richiede passione, sudore e competenza. In secundis, perché ci dà due indicazioni importantissime. Una di tipo "economico-produttivo", ossia che è sulle eccellenze che bisogna puntare e non-come spesso si dice-sulla trasformazione del mercato del lavoro, che deve essere sempre più competitivo, quindi sempre più precario perché flessibile; l'altra di natura fiscale: le imprese, (qualunque esse siano), non vanno iugulate a suon di imposte, bensì vanno alleggerite, sgravate da ogni burocrazia, perché possono essere solo loro, con la vitalità che le contraddistingue, a rilanciare la crescita di questo Paese.

Francamente, mi pare un'analisi piuttosto facile da portare a termine e da comprendere. Possibile che i signori addetti al timone di questo disgraziato Paese non riescano ad aprire gli occhi e ad accendere un attimo il cervello? Possibile che debbano sempre badare a fare i compitini della Cancelliera? Possibile che debbano far del tutto per far affossare anche l'ultima risorsa di Casa Nostra, vale a dire le sue eccellenze? Mi raccomando: non affrettatevi a rispondere; si tratta solo di domande retoriche. La risposta, purtroppo, la conosco già... e non mi piace!

Roberto Marzola.



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