Siamo sinceri: quanti di noi, ormai, saprebbero dire cosa vuol dire oggi la parola "politica"? Credo pochi, molto pochi. Forse, ne hanno un vago ricordo gli anziani che hanno vissuto il Ventennio e coloro che sono nati e cresciuti negli anni '60- '70. Decenni complicati, travagliati, tragici, ma che almeno hanno visto un brulicare di idee, un contrapporsi di proposte concrete, un'alternanza di uomini degni di essere chiamati tali.
Ricordi di anni passati. Ci stavo pensando proprio poco fa. Ho riepilogato velocemente gli eventi politici più importanti degli ultimi 15-20 anni, notando un filo comune: il peso, (sempre crescente), del potere giudiziario e di quello economico all'interno della politica, che ne ha causato un mutamento radicale, anzi, una vera e propria destrutturazione. Non c'è uomo di potere che non sia stato intimorito da azioni legali o da risultati economici alterati secondo convenienza. Marcio che si unisce ad altro marcio; vale a dire a quel marcio da cui, purtroppo, i partiti italiani, (ma non solo quelli italiani), erano già stati contaminati da tempo. Francamente, ce ne eravamo accorti un po' tutti, molto prima che se ne rendessero conto questi magistrati da strapazzo, i quali, divenuti ormai cani da guardia al servizio delle lobby di potere, abbaiano a comando al solo scopo di intimorire. Servizio reso al potente padrone, mica alla legge!
Se questo è, non mi sorprende affatto la crescente disaffezione verso la "politica". E' comprensibile, certo, ma al tempo stesso è un grosso errore. Così, infatti, si rischia soltanto di agevolare l'operato di questi signori, dato che, in pratica, si lascia loro campo libero. Bisogna tornare ad interessarsi di politica; deve necessariamente rinnovarsi la passione, tanto nei "vecchi" quanto nei "giovani". Ma, per riaccendere l'interesse per la cosa comune, occorrono idee e facce nuove. Pensieri forti, validi, disinteressati; uomini puri, onesti e disposti al sacrificio e al confronto. Esisteranno ancora? Lo spero. Anche perché, se le cose continuano su questo andazzo, credo che alla prossima tornata elettorale, (se mai ci sarà), scriverò: "Antonio La Trippa". Un po' rumoroso e buffo, certo; ma sicuramente più onesto e affidabile di questi faccendieri dei giorni nostri. Mica poco!
Roberto Marzola.
Dopo una lunga gestazione nasce un blog giovane,ponderato e politically Scorrect: senza peli sulla lingua,senza freni.Un viaggio a 300 all'ora sulla realtà passata e contemporanea,per scalzare dal loro scranno i baroni della politica, della morale,della storia e,più in generale,della cultura! Questo blog lotta con ARIES OFFICINA NAZIONAL POPOLARE.
BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE
Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.
Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.
Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!
non voglio essere lugubre ma l'ora dei funerali è già arrivata. "antonio la trippa" non esisto più: anche lui sacrificato alla modernità di una comicità pilotata ed utilitaristica. inutile evocare il principe della risata quando è tutto da piangere. dobbiamo solo sperare e pregare che qualche buon seme sia ancora nel terreno a maturare. il passato prossimo ce lo nega ma in quello remoto ci spero profondamente. mentre scrivo passano le note e le parole de "il domani appartiene a noi" e, impudicamente, mi commuovo............
RispondiEliminaNino, da bella mente quale sei hai capito il senso dell'articolo: votare un qualcosa che non c'è più. Non per nostalgia, certo, ma per una forma di ribellione al presente; se vogliamo, un'invocazione di ciò che vorrei fosse recuperato o, magari, semplicemente "scongelato". Uomini di buona volontà ed idee audaci, in grado di cambiare prima gli uomini, poi il sistema. Chiedo forse troppo?
EliminaLeggendo l' articolo sempre molto istruttivo, come tutti i tuoi articoli carissimo Roberto, e passa come mai dei, sottofasciasemplice.......
RispondiEliminaIo sono un piccolo uomo che cerca di parlare, discutere e confrontarsi con giganti.
Ma come mai, (rifacendomi alla canzone, al potere c'è gente che nn sà e mai saprà le necessità dei cittadini? Semplicemente xchè nn hanno mai vissuto come un cittadino che deve sudarsi il suo stipendio e tirare avanti una famiglia, con uno stipendio di precariato!
Giochi di potere dove referendum, popolari vengono usati come carta da culo? (passami il termine caro Roberto), come pensare al bene della propria nazione, se chi sta al potere ( che ancora devo capire chi e quando sono stati eletti dal popolo?, nn fanno che i propri interessi e gli interessi delle banche? come pretendere di risanare un debito da chi nn resta più neanche la dignità di essere umano e pretendere sacrifici, quando i primi a fare i sacrifici dovrebbero essere proprio i cari politicanti?
Riduzione dei parlamentari e degli stipendi? nessuno si presenta e tutto resta invariato. Di idee brillanti ne ho sentite tante, come la tessera dei pensionati, tutti contenti, ma orbi, davano 60 euro per la spesa,(come se cn essi si possa comprare chissà cosa), ma ne levavano il triplo cn tasse e servizi sanitari, privatizzando luce, e quant' altro. Io spero solo che vada chi realmente veniva dal popolo e aveva i cittadini e la nazione come i suoi figli, amorevole, ma duro all' occorrenza, detito alle problematiche della nazione e capace di risolvere al meglio, un guerriero dal pugno saldo contro le oppressioni del nemico, o da vessazioni di una comunità europea cn leggi insulse. Ma di queste persone ne viene al mondo uno ogni 2 secoli.
Perdonami se non ti chiamo per nome, ma non lo conosco. Ti ringrazio per i complimenti e sottoscrivo il concetto che hai espresso. E' bello vedere che non sono il solo a notare lo sfacelo generale e ad aver voglia di cambiamento. E' rincuorante leggere di una sorta di promozione del corpo sociale ai posti di comando: sarebbe, forse, la migliore delle garanzie possibili per il buon funzionamento e l'imparzialità del sistema. Peccato soltanto che sia un traguardo ancora lontano dall'orizzonte...
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