BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 9 maggio 2012

COSE DA INDYMEDIA: GIOIRE PER L'ATTENTATO ROSSO A GENOVA


Quella che vedete sopra è una fotografia, (uno screenshot, come si dice in gergo), di ciò che era apparso sulla sezione Piemonte di Indymedia. Attualmente, purtroppo o per fortuna, la pagina è stata censurata, ma il testo integrale potete trovarlo qui.

Letto? Sembra un linguaggio d'altri tempi: "borghesia", "proletariato", "padroni","fascismo"... Un lessico polveroso, in grado di esprimere benissimo la totale confusione ideologica di questi soggetti, evidentemente incapaci di interpretare la situazione odierna e di indagarne le cause. Esultano per la sorte toccata a Musy, un consigliere comunale e avvocato vittima di un attentato lo scorso 21 marzo, e ad Adinolfi, un imprenditore gambizzato: qualcuno mi sa dire cosa diavolo c'entrino questi signori con la crisi, la disoccupazione, lo spread  e quant'altro? Musy, da libero professionista, probabilmente non ha nemmeno dipendenti, o almeno non nel senso che intendono questi signori; Adinolfi possiede una ditta che dà lavoro a non so quante persone, ove non c'è mai stata una minima tensione sindacale per stessa ammissione dei dipendenti. Siamo dunque al delirio, all'esaltazione della violenza fine a se stessa, invocata forse per coprire la penuria di idee.

Lasciatemi dire che la situazione mi crea molte preoccupazioni, per via dei colpi di arma semiautomatica e del totale marasma politico in cui viviamo; ma anche molte perplessità, legate alle modalità degli attentati, così simili a quelle degli anni di piombo. Davvero troppo simili per non destare il sospetto, (pur lontano), che, magari, non siamo di fronte a dei nostalgici delle Brigate Rosse, bensì alla solita strategia criminale dello Stato, che cerca di seminare l'odio politico e di innescare l'agitazione sociale nei momenti di maggiore difficoltà economica. Avevo lanciato un campanello d'allarme tempo fa, in occasione del gesto incomprensibile ed inspiegabile compiuto da Casseri, delle accuse di Pacifici contro i gruppi politici estremisti e delle parole di D'Alema pronunciate in qualità di presidente del Copasir. Avevo detto: "qualcuno sta cercando di ricreare quel clima di tensione e di esasperazione per togliere l'attenzione dai suoi loschi affari"; e guardate oggi cosa succede: la storia si ripete, il copione viene di nuovo recitato a memoria. Sbaglierò? Forse. Anzi, lo spero vivamente. Tuttavia, pregherei chi ha vissuto sulla propria pelle quegli anni di darsi da fare, di raccontare alla gente cosa furono e per quali motivi avvennero certi fatti, per non cadere nello stesso errore, per non lasciare il campo agli esaltati, (o forse mercenari?), di turno e a questa regia oscura. Il sangue non deve tornare a macchiare le strade e il germe della violenza non deve tornare ad insinuarsi all'interno del corpo sociale, perché tra di noi non c'è carnefice. Siamo tutti vittime: non della "borghesia imperialista", bensì della democrazia rappresentativa, della partitocrazia, dell'Unione Europea, dell'Euro, del complotto sionista-massonico, delle banche e del signoraggio, dell'immagrazione clandestina ed indiscriminata, della precarizzazione del lavoro, del libero mercato di merci e capitali... Ecco chi sono i veri nemici; ecco chi bisogna combattere! E dobbiamo farlo tutti insieme, remando tutti nella stessa direzione, senza divisioni e fratture sociali. Solo così possiamo scongiurare questa nuova minaccia; solo così potremo trovare un riparo sicuro in mezzo a questa tempesta liberale e liberista. Non facciamo il gioco dell'avversario anche in questo caso. Vi chiedo solo di aprire gli occhi e di ragionare in maniera critica, senza preconcetti di sorta. Non mi pare di chiedervi poi molto, no?

Roberto Marzola.

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