BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 5 giugno 2012

DALLA STAMPA TEDESCA: UN PIANO SEGRETO PER UNA NUOVA L'EUROPA

Una premessa: io, purtroppo, non parlo tedesco, quindi non sono riuscito a leggere l'articolo originale del "Die Welt", riportato nella foto qui a fianco. Per cui, mi tocca fare affidamento sui pochi articoli dei giornali italiani che ne parlano...speriamo bene!

 Ad ogni modo, il giornale tedesco parla di un vero e proprio piano segreto che sarebbe in fase di studio per traghettare l'Unione Europea fuori dalla crisi. Ad esso starebbero lavorando quattro signori molto famosi e con incarichi diversi, accomunati dal fatto di non essere legati al popolo da nessun filo, dato che non sono stati eletti. Sto parlando di Mario Draghi, Jean Claude Juncker, Herman Van Rompuy e Josè Manuel Barroso. Nomi che, da soli,  fanno già suonare tutti i campanelli d'allarme, se si è al corrente di chi sono e di cosa fanno queste persone: come certamente saprete, Mario Draghi è stato governatore della Banca d'Italia ed è attualmente presidente della Banca Centrale Europea. Jean Claude Juncker, invece, è attualmente libero da incarichi, dopo essere stato per anni presidente dell'Eurogruppo, poltrona che ha abbandonato per dissidi interni con l'area franco-tedesca. Herman Van Rompuy, dal canto suo, è il primo presidente del Consiglio Europeo dopo la ratifica del Trattato di Lisbona, (il primo cioè ad avere un incarico permanente), e riveste i panni di Mr. Euro, dato che è anche presidente provvisorio del vertice Euro. Infine, Josè Manuel Barroso è un professore universitario portoghese, dal 2004 presidente della Commissione Europea. Trattasi, insomma, di tecnici ed universitari: vi dice niente la cosa?

Questi signori, forti della benidizione di Sua Maestà Angela Merkel, starebbero già pianificando tutte le politiche che l'Unione Europea dovrebbe mettere in campo nel prossimo decennio, seguendo quattro precise direttive: unione fiscale, unione bancaria europea, riforma della politica estera e della politica di sicurezza, riforma dei sistemi di sicurezza sociale. Un mix spaventoso, al sapor di alta finanza e sostegno al sistema bancario, con quella spruzzatina di politica estera per esaltare il sapore. Nessun provvedimento reale, dunque, nessun aiuto allo sviluppo delle imprese, nessuna misura per la ripresa dei commerci, nessuna regola per proteggere i mercati. Niente di niente. Con quali risultati? Con quali benefici per i cittadini europei, letteralmente dissanguati dalla crisi che sta attanagliando il Vecchio Continente?

Interrogativi che, ancora una volta, danno l'idea di essere ormai giunti al punto di non ritorno.Finito. Stop. Basta. Fine. Caput. Non ci sono "diritti" né "democrazia" che tengano. Ci sono solo ordini e direttive precise, che in pochi emettono e in pochi realizzano in gran silenzio, senza dire nulla a nessuno. E voi, poveri pazzi, che credevate di essere al centro del mondo, di aver votato per dei rappresentanti che dovrebbero fare i vostri interessi... Ne siete ancora convinti? Rispondetemi e rispondete a voi stessi. Credo proprio che ne valga la pena.

Roberto Marzola.


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