BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


giovedì 7 giugno 2012

QUEGLI APPELLI PER UNA NUOVA "DESTRA": IO NON LI VOGLIO SENTIRE!


Due nomi, Gianfranco Fini e Marcello Veneziani, due mondi diversi: il primo politico consumato, rottamatore di un mondo e poltronista; il secondo intellettuale, sognatore di un mondo che non c'è più. Personaggi agli antipodi, eppure così vicini in questi ultimi giorni. Difatti entrambi, forse inconsapevolmente, stanno cercando di lanciare lo stesso messaggio: ricostruiamo una destra, troviamo un collante capace di riunire sotto la stessa bandiera le varie realtà che si sono sparpagliate sul territorio a seguito dell'esplosione del Movimento Sociale Italiano. Diversi saranno sicuramente i motivi, (magari Veneziani lo farà per una convinzione ideale, mentre Fini per paura di restare isolato), ma la sostanza è la stessa. Lanciano un appello accorato, quasi disperato, che almeno per ora non sembra sortire effetto.
Bene, anzi benissimo!
Sì, avete letto bene: sarei contentissimo se gli appelli di cui trattasi restassero lettera morta. Non perché io faccia il tifo per il P.D. o per Grillo- no di certo! - ma perché è tempo di recidere i lacci e i lacciuoli col passato e di pensare ad un soggetto politico nuovo, senza nostalgie di sorta. E' ora di uscire dalla logica della destra e della sinistra; è ora di smetterla di concepire la destra come una sorta di rifugio per tutti quei soggetti che non si rivedono nei salottini radical chic alla Santoro e Mentana, o nei discorsi deliranti alla Di Pietro e Grillo. E' tempo di crescere, di capire chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare. Bisognerebbe finalmente capire che la scelta atlantica, (buona forse allora per contrastare la spinta sovietica), e la svolta liberale sono state un cancro per il nostro Paese e l'hanno portato dove si trova oggi, vale a dire nelle acque torbide ed agitate della crisi economica e della speculazione finanziaria; bisognerebbe capire che siamo figli di un movimento e di una scuola di pensiero che, da San Sepolcro a Salò, sono impregnati di una coscienza sociale ed etica. Una volta capito l'errore, si dovrebbe poi apportare tutti i correttivi del caso, muovendo appunto da un approccio sociale e nazionale all'economia e alla politica. Rimettere l'uomo ed il lavoro al centro dell'universo; ridare voce e speranza a chi arriva a stento alla fine del mese e a chi non ci arriva proprio; cucire la bocca e tagliare le gambe a chi, facendo bella mostra delle proprie sostanze, si permette di fare la voce grossa, di dare ordini e di avanzare richieste indecenti; ipotizzare un sistema economico diverso, un ritorno alla "old economy", alla ricchezza reale della terra e non a quella virtuale dei mercati; dire "no" alle richieste perentorie che arrivano da Bruxelles e saper dire "sì" agli strazianti lamenti che giungono dalle province italiane; tagliare la testa, (in senso metaforico o, magari, pure reale !), a chi da decenni apre la bocca a sproposito e riveste posizioni di comando, per far posto a chi veramente vale, a chi veramente è disposto a servire umilmente la causa; riaprire i circoli e le sezioni, per riattivare quel processo di selezione naturale, per scremare tra palloni gonfiati e arrivisti da un lato, e gente seria, concreta e motivata dall'altro...Ecco le nuove sfide di domani, ecco il soggetto politico vorrei! Un soggetto che non può nascere né dai Veneziani, né dai Fini, gente che ha fatto il suo tempo, gente che ha sin troppe responsabilità nel disastro attuale. Gente che s'è rimangiata tutto e che non ha capito quale sia l'unico possibile collante per il nostro mondo: la difesa delle Origini, delle Tradizioni, della Lingua, dell'Identità, della Patria; la certezza di appartenere ad un Paese che sia prima di tutto Nazione, ossia Terra di quei nati che condividono vincoli di sangue, valori e un passato in comune; la volontà di creare una società che sia un corpo unico, organico, teso ad un sogno e ad un'idea di grandezza e di ordine, disposto al sacrificio e impregnato di senso del dovere...

Questa, a mio avviso, la strada maestra; questa la direzione da seguire per sperare in un domani migliore. Certo, si tratta di un percorso in salita; ma, a pensarci bene, già questa potrebbe essere una prima garanzia, dato che gente abituata a star comoda in poltrona non sarà certo disposta ad intraprenderlo. Quale inizio migliore, quale miglior auspicio?

Roberto Marzola.

4 commenti:

  1. Certamente le vecchie cariatidi della politica e della cultura Italiana si faranno da parte se ci sarà da si faranno da parte se verrà chiesto loro di sacrificare poltrone e copertine vetrine e salotti della tv nostrana....Speriamo che arrivi presto quel giorno...Noi continueremo a dare una mano in modo che questo accada più rapidamente possibile per il bene dell'Italia e del suo popolo.

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  2. A veneziani non do'neanche il beneficio della buonafede. Vale per lui lo stesso discorso di rauti. Hanno il merito di aver diffuso tanta. Cultura, e la colpa di aver tradito quella stessa cultura per accasarsi a fini e Berlusconi. Alla larga da questi nemici della nostra causa, si invece a nuove sintesi nazionali e sociali.

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  3. Dopo decenni di militanza, di impegno, di volantinaggi, di riunioni, di nottate passate a fare attachinaggio e di spese mai rimborsate, alla fine siamo stati ricompensati con quella delirante uscita sul "male assoluto".
    Abbiamo già dato, grazie.
    Quando incontro certi ex camerati è già molto se non gli sputo in un occhio.

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  4. Lo stesso discorso di Giorgio vale per me! Oggi l'unico politico degno di nota e rispetto è Roberto Fiore il quale ha sempre mantenuto una posizione ferrea senza lasciare "inquinare" Forza Nuova da strane ed indecifrabili alleanze. Il tempo dei partiti senza una condotta ed un riferimento ideologico preciso è finito e gli italiani hanno dimostrato la loro riluttanza verso il vecchio voltanto lo sguardo in altre direzioni. Spero che il tempo ci dia ragione e che anche in Italia giunga anche per noi una luminosa Alba Dorata.

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