BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


mercoledì 13 giugno 2012

A PROPOSITO DI "FROCI"...E STAVOLTA SPARO A ZERO!


Il recente battibecco a distanza tra Cecchi Paone e Cassano ha riportato l'attenzione sull'omosessualità. A più di 24 ore dal giorno in cui sono state pronunciate e alla vigilia di una partita da dentro fuori per la nostra nazionale, si possono ancora sentire gli strascichi di una polemica che va avanti ormai da anni.

Lasciatemelo dire: non ne posso più ! Sono nauseato dalle risposte ipocrite e delle reazioni indignate che provengono da chi vorrebbe fare dell'omosessualità una questione di principio, una battaglia di civiltà. Ormai non si può più dire- come detto da Cassano- che non te ne importa nulla dell'esistenza dei "froci", (termine dialettale, si badi bene, non dispregiativo), e che, se esistono, sono problemi loro. Vi immaginate se il genio di Bari vecchia, anziché parlare di gay, avesse parlato che so, di feticisti o di "sadomasochisti"? Nessuno avrebbe detto nulla. Invece, di omosessuali devi per forza interessarti, prendertene cura, difenderli a spada tratta e coccolarli, nemmeno stessimo parlando di gente indifesa ed oppressa, a cui è proibito qualcosa. Devi spendere parole melliflue e politically correct. Devi dire che ti farebbe piacere avere un gay come vicino di casa, uno allo sportello della posta, uno dal meccanico, uno in edicola e uno dal tabaccaio, e che ti piacerebbe vederne decine di coppie al parco pubblico, al ristorante e al cinema, magari con un bimbo, (ovviamente procreato da una famiglia naturale!), al loro seguito. Perché si sa, i gay sono multicolor, sono dolci e simpatici, rompono lo stereotipo dell'uomo rude e virile, sono comprensivi e sensibili. Mica come tutti gli altri omacci eterosessuali, ridotti ormai ad ex uomini normali. Quelli sì che sono volgari, malati e deviati! Quelli pensano solo alla gnocca e al calcio; sono incapaci di provare amore, nobili sentimenti e un istinto paterno; non rappresentano il futuro e la speranza della Nazione, anzi l'appestano con i loro rutti da osteria e i loro "camerateschi" peti. Roba poco fine!

A questo punto siamo arrivati, cari miei, a forza di tutelare le "categorie svantaggiate", (ma de che?), a furia di gay pride e di trasmissioni TV e radiofoniche in cui si fa sempre più spesso "outing". Siamo giunti al sovvertimento tra normale e deviante, tra naturale e innaturale; siamo giunti alla dittatura del pensiero, all'obbligo di dover dire questo piuttosto che quest'altro. Mi ribello a tutto questo. Rivendico la mia libertà di poter chiamare un gay "frocio" o "finocchio" e di fare tutta l'ironia che mi pare e piace, nonché di dire che mai e poi mai vorrei un figlio o una figlia omosessuale. Difendo il diritto alla mia sana e naturale eterosessualità, nonché a dire che dei gay e delle loro scelte di vita non me ne frega un cazzo! Tutelo la mia morale e la mia etica, così diverse da quelle della massa, che mi dettano precetti e convinzioni che nessuno si deve permettere di giudicare o, peggio, di mettere all'indice. Non ne posso più di sentirmi dire cosa devo affermare, cosa devo pensare e in cosa devo credere da presentui intellettuali e da veri e propri borghesucci radical-chic, buoni solo a frequentare i salottini buoni del Paese e a dire agli altri come dovrebbero stare al mondo. Pretendo la mia autonomia di pensiero, la mia libertà di parola. Vi sta bene? Mi fa piacere. Non vi  sta bene? Amen. Lanciatemi tutti gli epiteti che volente e attaccatemi tutte le etichette che credete; tanto saranno sempre più onorevoli degli epiteti e delle etichette in cui vi identificate voi, falsi moralisti e ipocriti benpensanti. E' proprio il caso di dirlo: se non vi sta bene, "annate a pijavvela nder culo", come dicono a Roma. Tanto non vi offendete, né vi formalizzate; tanto fa chic e progresso, no?

Roberto Marzola.

10 commenti:

  1. la tua libertà è la mia libertà, bravo roberto. i soliti mestatori di merda e dei pensieri altrui avranno cosa masticare finchè ci sarà gente come noi. e poi basta con tanta con eufemismi e sdolcinature. dalle mie parti chi lo prende nel culo si chiama "ricchione" che piaccia o no. se parli con un vecchio o con il popolino il termine "gay" non è compreso ma una volta chiaritoti precisano: chill che o fann contr natura! come al solito nella saggezza dei vecchi e del popolo la verità. penso che si possa chiudere qua. riconsegnamoci alla natura ...quella si che merita! eterosessualmente vostro.

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    1. Ti rispondo con una barzelletta. Un "ricchione" va dal medico, lamentando di avere problemi di diarrea. Il medico, di proposito, gli prescrive un lassativo. Passa qualche giorno ed il "ricchione" si ripresenta dal medico, praticamente in lacrime, essendo sfinito. Allora, il medico, mosso da intenti pedagogici, domanda: "hai capito, allora, a cosa serve il culo?". Ecco, caro Nino, come ti esprimo la mia speranza che la saggezza popolare, l'intelligenza, l'ironia e il sapere dell'uomo qualunque ci riportino sulla retta via. E' ora di cominciare a fare la voce grossa!

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  2. il classico ignorante, cosi come chi gli da corda o cmq il 99% dei tifosi...

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    1. Senza offesa, ma ritengo ben più ignoranti, (ed ipocriti!), i suoi detrattori!

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  3. Bhe, io non sono gay, ho rispetto per tutti, penso che si possa scherzare quanto si vuole sull'argomento però dire : "nemmeno stessimo parlando di gente oppressa e indifesa a cui è proibito qualcosa"...
    Bhe, i gay sono discriminati, e molto anche. lasciamo perdere quelli della tv, ma le persone comuni (almeno la maggiorparte) sono discriminate, indifese alle quali è proibito qualcosa (come sposarsi).
    Per il resto sono tutte cazzate, le battute e le barzellette....

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    1. Contesto l'affermazione sulla discriminazione a carico degli omosessuali, a loro non è affatto proibito sposarsi, difatti se lo desiderano possono tranquillamente sposarsi, con una donna, esattamente come fanno gli altri uomini non omosessuali.
      E' ora di parlarsi chiaro una volta per tutte: gli omosessuali hanno già esattamente tutti i diritti, nessuno escluso, che competono a tutti gli uomini in conseguenza della loro natura di uomini e cittadini.
      La verità è che gli omosessuali "pretendono" per loro stessi dei privilegi, rispetto a coloro che omosessuali non sono.
      La questione di fondo è che il matrimonio tutelato dalla legge riguarda esclusivamente e giustamente solo un'unione paritaria tra un uomo e una donna.
      L'errore è pretendere che si debba dare una copertura giuridica a certi tipi di unione solo perchè adesso è "di moda", laddove il matrimonio tra uomo e donna è una costante dell'evoluzione umana che affonda le sue radici nella notte dei tempi.
      Le poche e bislacche eccezioni, dovute a situazioni contingenti di qualche popolazione, non infirmano questa realtà.
      I tempi passano, le mode cambiano, arrivano, si impongono e poi tramontano. Seguire una moda per apparire moderni ed essere accettati dagli altri modaioli è indice di poca personalità.
      Sui tipi di unioni diversi dal matrimonio tra un uomo e una donna lo stato non ha da ridire alcunchè, sul piano etico ma, semplicemente, non le ritiene, giustamente, meritevoli di tutela giuridica.
      Non vengono tutelate giuridicamente, ad esempio, la poligamia o la poliandria, e neppure la coppia aperta o scambista e neppure le relazioni multiple con vari partner di sesso diverso.
      Sono tutti tipi di rapporti che sappiamo essere praticati apertamente e tranquillamente da una percentuale non irrilevante di persone.
      Alcuni li possono trovare eccitanti mentre altri li trovano rivoltanti: de gustibus...
      Purchè si resti nell'ambito di persone adulte e consenzienti lo stato non ci mette il naso, esattamente come nell'ambito dei rapporti omosessuali.
      Semplicemente il "matrimonio" è un'altra cosa.

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    2. Ciccio, non credo affatto che il matrimonio sia loro precluso, come dice giustamente Giorgio. Il matrimonio consiste nell'unione, (civile o religiosa), di un uomo e di una donna, che assumono il ruolo ed il nome di marito e moglie. Questi due termini descrivono un'entità particolare, che non può essere stravolta, per il semplice fatto che, se se ne alterano i connotati, smette di essere tale. Marito può essere solo un uomo e moglie può essere solo una donna, proprio come papà può essere solo un uomo e mamma solo una donna. Lo comanda la natura, lo suggerisce l'esperienza e lo consiglia il buon senso. Tutto il resto, senza offesa, sono solo chiacchiere, vaneggiamenti finto-progressisti. Saluti!

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  4. Il grande Shakespeare dice in una bellissima poesia che una rosa, comunque la si voglia chiamare, emana sempre identico profumo.
    Aggiungo io che un frocio, un culattone, un gay, omosessuale, chiamali pure come vuoi,sempre in culo lo prendono e sempre la stessa schifosa puzza emanano.

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  5. Rispondo ad anonimo del 24 ottobre..

    e tu anche se dalla gente vieni visto come una persona normale sempre come uno stronzo cretino ignorante e stupido puzzi

    ma vaffanculo

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    1. Non mi pare una critica, ma solo un cumulo d'insulti. Siamo seri, per favore!

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