L'ho sempre detto e pensato: la democrazia non è quella forma di governo perfetta e giustissima che vorrebbero farci credere, ma una sorta di copertura per grandi lobby di potere, che consente a queste ultime di curare i loro interessi al riparo dall'indignazione di un popolo illuso di essere la mente che tutto muove all'interno dei confini dello Stato. Volendo, si potrebbe pure scomodare un grandissimo del pensiero e della politica del '900, (il cui nome è bene non evocare, al fine di non spaventare gli sparuti lettori), il quale affermò: "regimi democratici possono definirsi quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano".
Come dicevo, io non ne ho mai dubitato; tuttavia, su "Libero" di oggi si trova un articolo molto interessante e, per certi versi, illuminante, ("La democrazia a pagamento sarà la rovina degli Stati", di Giuliano Zulin), che conferma tutti i dubbi fin qui paventati. In pratica, si dice che la situazione di crisi economica non fa che renderci schiavi della grande finanza, dato che le formazioni di governo e parlamento non saranno più scelte dal popolo, (ammesso e non concesso che sia mai stato così!). Più precisamente: "le elezioni avranno un prezzo. Se vorremo scegliere liberamente il premier e i parlamentari, a prescindere dalla legge elettorale, dovremo fare i conti con il fiscal compact, con l'ESM, le condizioni della BCE, la percezione dei mercati, il parere degli altri capi di governo della UE". Dello stesso avviso il Financial Times, il quale - come riportato nello stesso articolo- due giorni fa ammoniva: "salvando l'Euro, il proiettile magico della BCE ha urtato qualcosa di ben più importante: la democrazia in Europa. L'elettorato dalla Germania alla Spagna si rende conto che le decisioni cruciali per la politica economica nazionale vengono prese al di fuori dei banchi di voto". Gli esempi che si potrebbero fare in tal senso sono più di uno: basti pensare a chi guida la Grecia o l'Italia; oppure basti rivolgere l'attenzione a cosa sta accadendo in questi giorni in Germania, ove il popolo tedesco storce il naso contro il fondo salva-stati, mentre i giudici della Corte Costituzionale di Karlsruhe dicono sì e i deputati tedeschi s'apprestano a votare con la pistola puntata alla tempia, vuoi da Draghi, vuoi da Stati Uniti e Cina.
Insomma, il golpe finanziario è bello che servito. Siete contenti adesso? Adesso ci credete che siamo solo un mucchio di manichini nelle mani di pochi signori senza remore? Ora comprendete il vero valore della vostra tanto decantata "democrazia"? Ora capite l'importanza di un governo forte e nazionale? Vi rendente finalmente conto dell'imprescindibilità di un'assoluta sovranità politica, economica e monetaria, priva di qualsivoglia ingerenza straniera? Oppure siete ancora pieni di propaganda e favolette democratiche e politically correct? Oppure bisogna aspettare che vi dicano anche che non c'è più bisogno del vostro voto, perché tanto non gliene frega niente a nessuno? Oppure deve capitare che vi dicano anche come, dove e perché dovete andare al bagno?
Aprite gli occhi, razza di pecoroni, e cominciate a prestar credito a quei poveri pazzi che hanno il coraggio di parlare di uscita dall'Euro, dall' Unione Europea, dalla Nato, dal W.T.O. e da tutto il resto; che invocano a gran voce il ritorno alle monete nazionali, (magari mantenendo l'Euro come moneta unica per le sole operazioni transfrontaliere); che chiedono protezionismo per l'economia interna e dazi sulle merci straniere; che si spendono per far sì che i consumatori acquistino merce italiana e i datori di lavoro assumano dipendenti italiani; che auspicano la nazionalizzazione delle banche e di alcune attività imprenditoriali nevralgiche nella vita del Paese. A chi, insomma, prospetta ancora una via d'uscita. C'è ancora tempo per un ultimo disperato colpo di coda. Sappiamo farlo; sappiamo trovare l'ardore di riversarci in strada, come hanno fatto oltre un milione e mezzo di persone della Catalogna per chiedere addirittura l'indipendenza della regione dal resto del Paese. Non buttiamo alle ortiche quella realtà quasi mistica che si chiama Vecchio Continente: non permettiamo ad un manipolo di mercanti di imporre i propri uomini e di creare Stati ed influenze a proprio piacimento. Dimostriaci Uomini, almeno una volta tanto.
Roberto Marzola.
Dopo una lunga gestazione nasce un blog giovane,ponderato e politically Scorrect: senza peli sulla lingua,senza freni.Un viaggio a 300 all'ora sulla realtà passata e contemporanea,per scalzare dal loro scranno i baroni della politica, della morale,della storia e,più in generale,della cultura! Questo blog lotta con ARIES OFFICINA NAZIONAL POPOLARE.
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Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.
Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.
Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!
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