BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


giovedì 8 novembre 2012

L’ELEZIONE DI OBAMA E L’IPOCRISIA DEGLI ITALIANI



Giornalisti che godono come una verginella al suo primo orgasmo; conduttori TV e intellettuali da salotto che si lanciano in interminabili apologie; comuni cittadini che fanno sentire forte il loro grido di giubilo: “ah, Barack Obama ha vinto di nuovo! W il presidente colto e tollerante”. E giù con letterine scritte da una bambina,adottata una coppia gay, che si lagna con l’inquilino della Casa Bianca su quanto sia incivile quella parte di mondo che condanna questa scelta; giù con la melliflua risposta del presidente; via ai fervorini razzisti che esaltano il “nero è bello”; via con le richieste per il riconoscimento delle famiglie omosessuali e della droga libera; via coi facili entusiasmi.
  Insomma, è tutta un’orgia (di idiozia?) l’Italia del dopo election day. Se i signori permettono e hanno finito i loro festeggiamenti, però, avrei un paio di domande da fare: perché? Cosa si aspettano che faccia Mr. Barack Obama?   
Domande lecite, se si pensa che questo signore è l’uomo delle promesse non mantenute. Doveva assicurare la prosperità dei mercati con la sua ri-elezione ed invece le borse sono andate a picco, con Moody’s che addirittura minaccia il declassamento. Si era proposto contro Bush Jr., indicandolo come colui il quale aveva permesso ai pescecani dell’alta finanza di innescare la crisi mondiale, ma si è dimostrato presto incapace di tenere in piedi la baracca. Lo avevano spacciato per paladino dell’ambiente e delle energie pulite,  quando invece non ha fatto altro che aumentare la produzione di petrolio, (queste le sue parole: “Stiamo producendo più petrolio e gas della precedente amministrazione guidata da un petroliere”),per ottenere l’agognata “indipendenza energetica”.  Doveva essere l’uomo della pace, (e per questo gli hanno dato pure il Nobel), ma è stato pur sempre il presidente che ha (tele)comandato le azioni di guerra nel Nord Africa e nel Vicino Oriente, rendendosi responsabile delle morti di Osama Bin Laden e  di Gheddafi, trucidati senza neanche uno straccio di processo. Si era proposto e continua a proporsi come il difensore delle classi più disagiate, ma la povertà in America non cala affatto, tant'è che ha perso circa 10 milioni di voti da parte degli americani, evidentemente delusi.
Cosa resta, dunque, di questo nuovo Messia di quel liberal-capitalismo che, in Italia, svolta pericolosamente a sinistra? Come si giustificano tutto questo clamore e tutto questo trionfalismo da parte della cerchia di coloro che tutto capiscono e che ne sanno sempre più di tutti?
Semplice: nulla. Difatti, resta il nulla politico e “materiale” del tanto esaltato “Yes, we can”; residuano solo il nulla delle idee e l’ipocrisia dei tanti, troppi, beoti di casa nostra. Quelli - tanto per intenderci- a cui basta un po’ di buonismo, una manciata di melassa e di vacua filantropia “negromosessuale” per smarrirsi nel deserto delle proposte impossibili e per restare impantanati nel cimitero del pensiero niente affatto libero. Per la gioia dei ricchi finanziatori della campagna elettorale di Obama, (gli stessi di quella di Romney), ossia di coloro che hanno generato la crisi che strozza il mondo intero; con la grande sofferenza di tutti gli italiani e di tutti gli europei, ridotti ormai sudditi colonizzati da Sua Incosistenza Barack Obama. Oh, sì gridiamolo tutti in coro, allora : "Thank you, Mr. President!".

Roberto Marzola.

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