BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 10 aprile 2012

E SE COMINCIASSIMO LA RIVOLTA FISCALE?


Tira una brutta aria. Da quando si è insidiato il governo Monti, le tasse si sono inasprite di brutto: ICI, IMU, accise sui carburanti ecc. Non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarlo, perché tanto ce ne siamo accorti tutti alla fine di ogni mese. Ce lo ricorderemo ancora meglio tra qualche settimana, tra la primavera e l’estate, quando dovremo pagare il primo acconto ICI; il massimo della “goduria”, (si fa per dire!), verrà però in inverno, quando dovremo pagare la parte restante.
Della pressione fiscale esagerata ed esasperante si è accorta pure quella “simpaticona”, (anche qui si fa per dire!), della Marcegaglia, che chiede al governo un piano per la riduzione delle tasse, le quali, a suo dire, pesano “per il 45% sul Pil e per chi le paga siamo ad una pressione fiscale del 60%, uno dei livelli più alti in Europa” (fonte); se ne infischia, invece, la Camusso, che dallo scorso novembre, in pratica, non ha mai abbandonato il sogno di una patrimoniale secca.  
Intanto, mentre il governo continua a mazzolare i contribuenti e mentre i rappresentanti sindacali degli imprenditori e dei lavoratori bisticciano tra di loro, le borse crollano, (Finanza online riporta che il Ftse-Mib tocca un nuovo minimo di giornata a 14.731 punti, con un ribasso che supera il 3%),  lo spread torna a far paura, (ormai sopra i 395 punti base, stando a quanto affermato da Wall Street Italia), e noi continuiamo a svenarci per fare la spesa, rifornire l’auto e quant’altro. Siamo alla canna del gas. Diventiamo più poveri giorno dopo giorno. La tanto millantata crescita non ci sarà, né potrà esserci finché continueranno a percorrere questa strada.
E non è finita qua. Non date retta al professor Monti: la crisi è tutt’altro che finita. Forse deve ancora iniziare. Così come, forse, deve ancora iniziare la stretta fiscale e finanziaria vera e propria attorno al nostro Paese. Se le cose vanno come è lecito prevedere, entro l’anno entrerà in funzione il “patto salva-stati”, ed i nostri conti passeranno in mano ad una autorità sovrastatale, dotata di autonomia d’azione, potere imperativo e di immunità,( proprio come vi preannunciavo qui). La vera crisi inizierà l’anno prossimo, quando ci saranno altri prelievi coattivi dalle tasche degli italiani per salvare forse la Grecia o forse la Spagna, il Portogallo o l’Irlanda. E allora sì che sarà l’inferno; allora sì che non avremo più nemmeno il pane in tavola.
Allora, visto quali sono le premesse, mi chiedo: perché non cominciare a fare qualcosa? Perché non iniziare a dare qualche potente, chiaro ed inequivocabile segno di insofferenza comune? 
Fino ad ora ognuno ha cercato di salvarsi come poteva, evadendo le tasse, ma non è questa la strada. Vi esponete solo a controlli fiscali sempre più severi. Serve invece un qualcosa di plateale e vigoroso: la rivolta fiscale. Chiudiamo il portafogli. Niente più tasse significa niente più soldi nelle casse dello Stato. Non diamo più un centesimo fino a che questo presenterà tutte le falle che prosciugano l’erario, a cominciare dal fenomeno del signoraggio. Vengano le Fiamme Gialle, (poveracce!), a fare qualche milione di verbali. Le vorrei proprio vedere: probabilmente non avrebbero più nemmeno le risorse economiche per fare i controlli! Succederebbe un finimondo: niente più stipendi pubblici, niente più servizi, niente più ospedali, né scuole. Nulla di nulla. Crollerebbe tutto questo carrozzone, sommergendo Napolitano, Monti e tutti i tecnici, nonché la Marcegaglia, la Camusso, i partiti conniventi eccetera. La rivoluzione sarebbe cosa fatta, senza nemmeno sparare un colpo, senza nemmeno un corteo. L’Italia avrebbe la possibilità di un destino diverso, più solido, più giusto. 
Già, la speranza; poca cosa, forse. Ma volete davvero mettere un Paese con la speranza di un futuro e un Paese, invece, con la certezza di non avere un futuro? Non so voi, ma io scelgo la speranza.
Roberto Marzola.  

2 commenti:

  1. In Irlanda ci stanno provando e ho il sospetto che a noi non resti altro da fare

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  2. In Islanda si sono riappropriati della democrazia!

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